Exodus … - di Francesco Briganti

16.06.2013 08:47

Non sopporto, faccio molta fatica in verità, le persone che hanno sempre ragione!. Salvo rarissime eccezioni hanno tutte la stessa peculiarità: non si rendono conto che, anche solo statisticamente parlando, le probabilità che tutti gli altri sbaglino sempre risultano essere una cosa impossibile; dunque, queste persone possono essere annoverate come prive di senso logico, quindi di intelligenza, per cui: stupide!. Ai tempi dei Razzi e degli Scilipoti ed ancor prima alla caduta del primo Nanogoverno, furono classificati come dei traditori quei parlamentari che, folgorati sulla via di Damasco per questa o quella ragione, cambiavano bandiera; a nulla valeva il richiamo alla norma costituzionale che vuole gli stessi senza vincolo di mandato e dunque titolari della facoltà di cambiare idea ogni volta che gli gira. Premesso che, secondo me, questa norma andrebbe aggiornata in funzione di una remissione del mandato propedeutica ad una verifica elettorale da farsi nel collegio in cui si è stati eletti, è di queste ore la notizia di una possibile scissione nel M5S e di un futuribile governo tra questi “scissionisti” ed il Pd, contro ricatto al ricatto e comunque paccotto elettoralizio, qualora il nano tirasse troppo la corda. Torno, ciò detto, alla affermazione iniziale: la stupidità di chi pensa di aver sempre ragione; so già che gli improperi che pioveranno saranno molti e che si dirà che sono un anti Grillo e che lo stupido sono io; il tutto non fa una grinza; accetto sin d’ora la classificazione, me ne faccio una ragione e vado a spiegarmi. Non ho votato per i penta stellati, ma ho sperato vivamente di essermi sbagliato quando ad essi è stata offerta la possibilità, che fosse dentro un o di supporto ad un governo poca importa ora, di realizzarsi e partecipare al cambiamento di questo paese. Hanno rifiutato ed io non mi ero sbagliato!. Da lì, alla sfiducia in Grillo si è aggiunta l’antipatia vero una persona sicuramente bandiera di una battaglia quasi totalmente santa, sicuramente espressione di gran parte dell’elettorato, sicuramente espressione del disagio più diffuso, ma altrettanto sicuramente troppo tronfia di sé, troppo autoritaria, per nulla incline al dialogo, assolutamente aliena all’autocritica, senza nessuna visione del fattibile, esclusivamente racchiusa nella megalomania, tutta arcoriana e di ispirazione borbonica (leggi Luigi XV di Francia, ndr), secondo cui al di fuori della propria persona e delle proprie direttive e decisioni non c’è altro che il diluvio. Grillo riempie le piazze con i suoi comizi; catalizza e, forse, funge da valvola di sfogo per il disorientamento e la rabbia popolare; ha messo insieme una forza di un centinaio tra deputati e senatori, ma prima con le sue affermazioni, poi con i suoi comportamenti verso i giornalisti, quindi con la Gabbanelli e Rodotà, storia recentissima così come recente è l’ultima probabile espulsione dal gruppo di una senatrice, sta sancendo, urbi et orbi, il più grosso fallimento nella storia della politica e degli uomini politici che giocano agli statisti. Secondo, solo e forse, al duo composto dal più alto che onesto e dal ex segretario già smacchiagiaguari. Ancora oggi, invece di ricorrere ad una sana, onesta, fattiva autocritica, Grillo ed i suoi fedelissimi accusano e cianciano, cianciano ed accusano senza rendersi conto che l’oggi non è altro che il proseguimento di ieri, per cui sarà già tanto se, quale meteora aliena piovuta sulla terra politica, non si disintegreranno non avendo voluto tentare di portare la vita.
BEPPE, chi sono io per pretendere di darti un consiglio?: NESSUNO!. MA TU PENSACI e, forse, ancora puoi salvare il movimento e contribuire a salvare tutti noi.