… faccia un passo avanti … - di Francesco Briganti

26.05.2013 12:01

Questo è un paese strano!. E volessimo fare un inventario delle cose che in Italia non funzionano impiegheremmo delle settimane e forse dei mesi arrivando, ben presto, alla conclusione che si fa molto prima, decisamente meglio, sicuramente ottimizzando il nostro tempo, se ci limitiamo ad elencare quelle che funzionano. Eppure, in questo paese si riesce a vivere in un modo quasi sufficiente; ci si arrangia in maniera diffusa, e si sopravvive grazie ad un ammortizzatore sociale, supplente al meglio, alle carenze di uno stato che prende tutto ciò che gli è possibile, sciupandone gran parte, continuando a renderne, oramai da sempre, solo una minima parte in servizi ed agevolazioni per i propri cittadini; questo ammortizzatore sociale non è altro che il VOLONTARIATO espresso in ogni forma possibile: dalle associazioni no profit, ingigantitesi per servizi resi ed offerti al pari dei continui e crescenti bisogni che si manifestano quotidianamente, sino al singolo intervento di ciascuno con l’obolo personale di un sms o di una telefonata da fisso. Don Ciotti, ma come Lui tanti, troppi altri, è stato un protagonista grande del volontariato, elevandolo a grado di missione e di eroismo; così come don Mazzi, don Ciotti, Gino Strada ed ognuno di voi che aveste comprato una pianta per la lega tumori, una busta di mele per il telefono azzurro, un pacco di pasta per questa o quella caritas, pubblica assistenza o misericordia che dir si voglia. Io credo di poter dire che uno stato che si faccia vanto dell’opera di volontariato dei suoi cittadini è uno stato che non ha dignità alcuna; è uno stato che profitta della bontà del suo popolo ripagandolo con la più squallida delle considerazioni non tenendone mai ed in nessun conto le volontà, le condizioni, le esigenze, anche uelle della pura e semplice sopravvivenza. La sfrontatezza, spacciata per mancanza di ipocrisia, con cui questo stato abietto tratta i propri eroi è stata ben espressa ieri sera dalla signora (!) Santanché alla trasmissione di la sette “in Onda” quando ha affermato che lei era sì dispiaciuta per il decesso di don Gallo, ma certo non poteva dirsi addolorata; le fanno degna corona tutti quei politici che al funerale hanno ritenuto non essere presenti o quegli ecclesiastici che ne hanno vantato le lodi solo ora che, finalmente (pensato e non detto), si “ è tolto dai piedi”!. Ho più volte detto e scritto che questo sistema assurdo e prevaricatore su cui si regge questo stato grassatore ed anche assassino perché mandante di ogni suicidio da crisi, si combatte solo con l’unica arma che è in grado veramente di fargli male, quella che lo colpisce nel portafogli: smettere, quindi, di versare anche un solo centesimo in quel pozzo senza fondo in cui confluiscono le nostre tasse, i nostri ticket, le accise e quant’altro. Oggi devo e voglio rettificare, mi sbagliavo, ma lo facevo per difetto: occorrerebbe viepiù smettere di essere buoni; lasciare che la ricerca, l’assistenza ed ogni altra supplenza ai bisogni di chi non può più muoiano per abbandono cinico e vendicativo portando al punto di esplosione a catena la sopportazione di tutti. Solo così, forse, qualcosa cambierebbe!. O FORSE NO!, sarebbe inutile; quei signori politici piuttosto muoiono, MA NON CAMBIANO!.