Forrest … il mago - di Francesco Briganti

30.01.2015 18:56

… adesso la maggioranza qualificata dei due terzi è storia passata. Il prossimo presidente potrebbe essere eletto con il suffragio della metà dei grandi elettori più uno, dunque basteranno 506 di loro per determinare al sacro soglio l’ingresso del prode siciliano. “ Potrebbe “; avrete notato l’uso del condizionale ad indicare quella che secondo me, a questo punto, è una eventualità a valenza zero. Cerchiamo di spiegare perché.

Fatto: Berlusconi nel mese di settembre appena passato esprime un forte gradimento per l’eventualità che il sig. Mattarella Sergio venga candidato alla presidenza della repubblica.

Fatto: Renzi nel mese di dicembre scorso confida ai colleghi di governo Lorenzin e lupi che il sig. Sergio Mattarella sarà il candidato ufficiale alla presidenza della repubblica.

Fatto: la deriva destroide ed il decisionismo personale di Renzi spingono il Pd a ripensarsi nella propria componente ancora intimamente di sinistra la quale comincia, per così dire, a “ dare i numeri “ con sempre più frequenti segni di insofferenza.

Fatto: A dicembre Berlusconi riceve un segno tangibile di salvataggio, di cui Renzi si dice il solo autore, mediante il tentativo di depenalizzare sotto il 3% l’evasione fiscale.

Fatto: Renzi spinge affinché la legge elettorale sia approvata prima dell’elezione del nuovo presidente e, contemporaneamente, blocca il tentativo di salvataggio di Berlusconi, lo blocca non lo annulla, sino a dopo l’elezione del presidente.

Fatto: Solo all’ultimo momento Renzi esprime come candidato del Pd il sig. Sergio Mattarella sottolineandone un passato episodio che lo aveva visto nemico dichiarato di Berlusconi.

Fatto: nello stesso momento di quella espressione Renzi ottiene due risultai opposti tra loro : 1) il ricompattamento del partito in una logica antiberlusconiana; 2) la reazione nevrastenica di Berlusconi che afferma categorico che F.I. è stata tradita, che Renzi ha rotto il patto del nazareno, che Renzi è un gran figlio di .

Fatto: Renzi passa per quello che predilige il proprio partito di sinistra all’accordo con Berlusconi e smentisce, così, tutti coloro che lo volevano figliastro ed erede del nano arcoriano.

Fatto: Come da tutti supposto le votazioni a maggioranza qualificata vanno tutte secondo copione e non c’è alcuna elezione.

Fatto: ultimo a compiere ciò che era già scritto arriva l’invito istituzionale del presidente del consiglio a convergere sul nome del sig. Mattarella in nome di una unità nazionale che nulla ha a che vedere con le altre vicende politiche relative al governo e/o alle ristrutturazioni costituzionali.

Fatto possibile, anzi molto probabile: domani sul nome del sig. Mattarella una pioggia di voti eleggerà il nuovo presidente della Repubblica.

Fatto possibile, anzi molto probabile: domani la sinistra Pd, Sel, i fuoriusciti dal M5S, e tutti gli italiani sapranno chi sono i fessi in questo paese i quali fessi non dovranno fare altro che sbattere sino a che coma non sopravvenga la testa contro il muro.

Fatto auspicabile; domani la sinistra Pd, Sel, e tutti coloro che si sentiranno presi in giro voteranno un “stai sereno” anziché il sig. Mattarella e, finalmente, cominceranno a costruire seriamente quella forza di sinistra, il cui compito principale sarà quello della tutela dei diritti dei lavoratori e quello di salvare un popolo che vede a rischio persino la propria libertà.

Non c’è che dire, domani e comunque vada, assisteremo ad una magia cinica e bara superiore a qualsiasi trama gialla o comica, scegliete voi, mai scritta.

Dicono che siano napoletani gli inventori del gioco delle tre carte o delle quattro maggioranze possibili e cioè: una per il governo, una per le riforme istituzionali, una per l’elezione del presidente ed una per ricompattare il proprio partito; io credo, ma nessuno più di me sarà contento se mi sarò sbagliato nelle mie previsioni, io credo, dicevo, che il regolamento di quel gioco sia scritto a chiare lettere nel …

PRINCIPE DI MACHIAVELLI!.