Freud - di Claudia Petrazzuolo

04.01.2013 09:33

... mi aiuti dottore ...

A volte vorrei avere la certezza che di essere utile a qualcuno ed a qualcosa. Oh, certo, abbiamo dei figli, una famiglia, qualcuno alla vita del quale in qualche modo partecipiamo e che partecipa alla nostra per cui sicuramente a qualcosa serviamo, ma è proprio questo il punto: SERVIAMO!. Serviamo è anche voce del verbo servare che deriva dal latino servo servas, servavi servatum servare: conservo, inf. conservare, mantenere lo statu quo!. Mai voce verbale fu più consona ad un periodo storico: i poveri di spirito, coscienti e non, api operaie indefesse e stakanoviste elaborano strategie per restare tali; i poveri e basta (in crescita esponenziale) sono troppo impegnati a non morire per elaborare altro; gli occupati si agitano per non perdere il lavoro mentre i disoccupati lo fanno per trovarlo: un lavoro pur che sia!; i ricchi fanno agitare gli altri ed i politici si vendono al meglio sui banchi del mercato zonale, nazionale e capitolino affinché qualcuno li compri permettendo loro di continuare impunemente a vendersi a questi ed a quegli, magari contemporaneamente, od a questa o quella nuova vecchia nuova idea  che, lampadina improvvisamente sfolgorante, illumini per qualche istante il grigio della mediocrità imperante. Tutti, ciascuno, ognuno si agita, si muove, transuma, si sposta, si avvicina, si allontana, si isola, si accomuna, si disgusta, pregusta, si illude, si disillude ed il tutto nel mare magno della frustrazione generale: ci vorrebbe un immenso lettino capace di accogliere sessanta milioni di psicolabili ciascuno dei quali a fare da psicoterapeuta per ognuno degli altri in una gigantesca sessione psicoanalitica di gruppo ed alla presenza di un redivivo Freud; l’unico risultato possibile sarebbe la certa inclusione nel gruppo totale dei matti del povero Sigmund. Eppure è palese nel paese la voglia di ribellione, il desiderio di riscatto, l’ambizione ad una situazione differente, il sogno di una vita decente, la speranza di una vita …; già!, perché quella che si conduce in questo paese non è più vita, è piuttosto una sorta di zarzuela quotidiana in cui il via vai da un attimo all’altro dello scorrere quotidiano è solo un passatempo in attesa della prossima notte a dormire in attesa della prossima alba a svegliare in attesa della prossima notte a …: nessuno fa più qualcosa di incisivo e di risolutivo: tutto si muove in una frenesia incontrollata affinché ogni cosa resti immutabile ed uguale a sé stessa al proprio posto; ognuno è tutti e tutti sono nessuno ed uno ogni tanto e per qualche attimo, stella cadente già al suo nascere, sembra qualcuno prima di sparire sommerso dalla e nella ignavia generale. Eppure è palese nel paese … eccetera … eccetera e dunque?, e quindi?, e allora?, ma dove cavolo siamo tutti? Ma cosa diavolo stiamo aspettando?, ma quando usciamo da questo psicotico torpore che ovatta ogni sentire, ogni sensazione, ogni azione possibile ???? …

 

“ Con il termine frustrazione s'intende quello stato psicologico derivante da un mancato o inibito bisogno dovuto a cause esterne o a cause endogene ovvero lo stato psichico in cui ci si viene a trovare quando si è bloccati o impediti nel soddisfacimento di un proprio bisogno o desiderio. “ (wikipedia)

 

meditate gente ... meditate!.