FRONTE NAZIONALE di LIBERAZIONE … - di Francesco Briganti

06.10.2013 08:22

Cos’è una dittatura?; chi è un dittatore? Quali sono le caratteristiche dell’una e dell’altro?. ” La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo Stato ...” ; “Dittatore viene definito colui che esercita una dittatura e, più in generale, il capo di un governo assoluto e totalitario[1]. Tale figura è talvolta assimilata a quella del tiranno (despota). Per giungere al potere un dittatore, o futuro tale, può servirsi della semplice propaganda, oppure di moti di piazza o persecuzioni, fino a giungere a una rivoluzione attraverso un colpo di stato (golpe o putsch nel linguaggio internazionale) che può essere cruento o incruento ....” (Wikipedia) . Queste, dunque, sono le spiegazioni che di quelle parole rende l’enciclopedia on line. Tra il 4 e l’11 febbraio 1945, qualche mese prima della fine della Germania nazista, W. Churchill, F.D. Roosevelt, Iosif Stalin sapendo che la fine della guerra era oramai una questione di ore, provvidero a spartirsi il mondo secondo delle direttive che, allora, seguivano la fredda logica della legge del più forte ed in ultima analisi del vincitore. In sostanza il mondo fu diviso in due parti e cioè ad est e ad ovest della Germania nazista, tenendo come confine comune alle due parti la linea d’incontro dei due eserciti liberatori la stessa Germania quello Sovietico da un lato e quello occidentale dall’altro. In realtà la suddivisione fu molto più articolata, ma sviscerarne i particolari, oggi, non serve a ciò di cui vorrei parlare. Il principio cardine fu, comunque, quello dell’aria di influenza e cioè quanto utile fosse una zona, geograficamente intesa, agli interessi dell’uno o dell’altro e questo spiega sommariamente il perché dell’Italia sotto l’influenza occidentale e la Jugoslavia, ad essa limitrofa ad esempio sotto quella sovietica. Per quanto riguarda L’Italia occorre fare una precisazione, questa. L’esercito americano, liberatore dello stivale nella sua avanzata verso le Alpi, ad un certo punto si fermo sotto la linea gotica, quella linea di difesa che l’esercito tedesco aveva teso tra Massa e Carrara sul Tirreno e Pesaro sull’Adriatico, giustificando questa decisione con il fatto che truppe tedesche rimaste a combattere in Italia e quindi non richiamate in Germania, avrebbero consentito una sconfitta più veloce del nazismo. Molte voci di allora e di oggi, dicono che, di fatto, non si voleva dare alle forze di liberazione italiana, che infatti furono invitate a calmarsi e bene fecero a non aderire, la possibilità di avere una qualche voce in capitolo nell’immediato dopo guerra. La storia immediatamente successiva è memoria fresca, si spera, per ciascuno di Noi: la liberazione, la fucilazione del duce, il referendum monarchia – repubblica, il primo governo di liberazione, la costituzione e poi, ed eccoci al punto, cinquant’anni di democrazia cristiana!. Le forze partigiane liberatrici il suolo patrio erano molte e variegate, ma per la gran parte socialiste e comuniste e non potendo sostituire una dittatura con un’altra a regime dichiarato né tanto meno avendo intenzione di cedere all’influenza sovietica l’Italia, le forze occidentali dovettero fare buon viso a cattivo gioco e, quindi, tollerare una forte presenza delle sinistre; ma lo fecero in modo che le stesse non avessero nessuna possibilità di agire dall’interno di un qualsiasi governo; tant’è vero che sono occorsi più di sessant’anni prima di vedere un governo a tinte oramai rosate e per nulla più rosse. La storia tra la fine della guerra ed il primo governo di espressione ex comunista che fosse solo a decidere è memoria presente. Dunque, in questo paese, non essendoci una reale possibilità di alternanza democratica e sebbene a guidare i vari governi fossero persone diverse tra loro, dal 1945 a Mani Pulite ed allo sfascio della D.C. si è vissuta una dittatura democratica. La stessa cosa sta succedendo ora se consideriamo che le differenze, non teoriche ma pratiche, tra il centro destra ed il centro sinistra si stanno sempre più affievolendo quando non spariscono del tutto sotto la pressione di quello che è definito”il bene del paese”. Basta pensarci, riflettere un po’ su e constatare di persona che queste mie conclusioni non sono affatto peregrine. Allora, se è a questo che giungete anche VOI e cioè che la storia di questo paese sembra irrimediabilmente democristiana, quale che sia il partito che alla fine governa; ecco perché occorre, necessita, diventa impellente ed assolutamente urgente una convention unitaria di quegli elettori di sinistra che, in nome di distinguo che non hanno ragione di esistere di fronte all'ideale comune di una società giusta e paritaria, sino ad oggi si sono divisi in mille rivoli. Ed è altrettanto urgente che i "capoccia" di questi rivoli assolvano ad una auting di umiltà e convergano alla guida di questa esigenza verso una casa comune che sia residenza e non solo domicilio di tutti. Il nano forse è finito o forse no, ma la sinistra non è anti, la sinistra DEVE ESSERE PRO, pro quelle idee e quelle finalità che l'hanno vista nascere e che non vogliono vederla morire. Occorre una nuova PACIFICA FORZA PARTIGIANA che finalmente liberi UNA VOLTA PER TUTTE, questa nostra amata ITALIA.