... gentildonne ... - di Francesco Briganti
Si potesse parlare di " limite del ridicolo ", in questopaese, dovremmo contemporaneamente dire che lo si sarebbe sorpassato da tempo. Si potesse parlare di situazione comica, dovremmo al contempo dire che ci avrebbero sfiancati dal ridere. Si potesse argomentare di situazione tragica saremmo obbligati ad affermare che non ci sono lacrime a sufficienza. Possiamo solo, però ed invece, parlare di tempi penosi in cui l'unica difesa possibile ad ognuno è il cinismo più duro e realistico.
Ce ne fosse anche uno solo da salvare in quel caleidoscopio clownesco che racchiude gli insiemi variamente compositi esistenti al nostro parlamento, camera, senato ed istituzioni varie comprese, potremmo dire che nulla è perduto e che, in virtù di una flebile speranza, in qualcosa di positivo ancora è possibile sperare, ma quando si sente dire che : " ... a Roma è in atto un complotto per far vincere i cinque stelle ... " ed a dirlo è una senatrice dei cinque stelle, quella Paola Taverna che tutta tronfia, a torto o a ragione, rivendicava gli sberleffi a Bersani, allora capisci che in questopaese niente più di serio è possibile trovare.
La signora, e mi scuso per il termine azzardato, denuncia la cosa come avesse scoperto improvvisamente le trame di una sovversione della democrazia; si ribella all'idea, tutta sua e personalistica, che di fronte alla consapevolezza, di ciascuno a concorrere a quella poltrona ad essere inadeguato, ognuno degli stessi, in singola performance o concorde al gruppo di appartenenza, si comporti in modo tale da non configurarsi come uno da scegliere.
Dimentica, la signora, che il suo movimento segue la stessa strada a perdere degli altri; se così non fosse non si spiegherebbero le ultime uscite pubbliche del binomio trascendente Grillo Casaleggio e le ridicole, sì, ridicole, primarie on line che vogliono designare quale sindaco di Roma un quale che fosse sconosciuto a risolvere problemi, ognuno dei quali, sotterrerebbe un mix composto dalle migliori menti esistenti.
Dimentica, la signora, che se il movimento cinque stelle avesse voluto dare un segnale di capacità politica e di sincera propensione a governare, in favore di sondaggi e di obiettivo vantaggio politico, avrebbe candidato un Di Battista o un Di Maio con la certezza matematica di sbaragliare ogni e qualunque concorrenza. Ma, anche nei 5S così come in tutte il resto del circo politico nazionale, vige la furbizia e non l'intelligenza; vince l'attaccamento alla poltrona e non lo spirito di sacrificio; vince l'edonismo personale e non il servizio alla nazione.
Vogliamo vederli questi candidati al soglio comunale romano?; ed allora:
M5S: un CHI ancora da scoprire, ma con nel gruppo dei pretendenti, fino a 5 secondi fa, anche un tizio a negare l'olocausto.
Centro Destra: Bertolaso; un due di coppa con la briscola a denari.
Centro sinistra: una pletora di candidati tutti saliti a posteriori sul caravan serraglio renziano nessuno dei quali con serie possibilità di vittoria.
e poi: Marino, ex sindaco variamente indagato anche lui; Marchini, il cui unico merito è l'andare a Messa tutte le mattine; Fassina, il cui unico merito è non avere meriti; ed infine il sottoscritto.
Ah, già, ancora la cosa non è ufficiale perché ho inviato la mia candidatura affidandola ad una "zoccola di saittella", unica messaggera capace di non stupire e di saper farsi comprendere ...
in quel troiaio che è la politica italiana!.