… global … - di Francesco Briganti

21.11.2015 17:59

2015!. Bruxelles sotto coprifuoco. Supermercati, stadi, cinema, teatri, luoghi qualunque; ovunque si possa radunare anche una piccola folla c’è l’interdizione alla frequentazione. La gente stia in casa, l’allarme è massimo; la polizia, le forze armate devono essere libere di poter agire in fretta ed in forze senza doversi preoccupare di eventuali ostaggi. La popolazione deve restare a casa, chi si raduna in numero lo fa a proprio rischio e pericolo. Possono colpire di nuovo ed anzi lo faranno. Il governo belga comunica anche che l’isis, pare, abbia cambiato strategia, non vuole più nuovi guerrieri al fronte interno; li vuole qui, in Europa, pronti a colpire non appena ricevuto l’ordine.

La dietrologia non ha più spazi di ragionamento e di spiegazione. Sapere di chi sia la colpa, quali siano le responsabilità di persone o stati, a questo punto della questione, non ha più nessun valore. Alea iacta est!. Le decisioni da entrambe le parti sono state prese e non si tornerà indietro. Sarà scontro frontale sino alla vittoria degli uni o degli altri; si combatterà città per città, casa per casa, uomo per uomo fino alla cenere a coprire quelli che rimasti, potranno dichiararsi vincitori.

Non sarà, non è, una guerra di civiltà, una guerra di religione, una guerra tra occidente ed oriente; sia medio o estremo, poco importa. Non è un film; un cronaca giornalistica, un racconto di cappa e spada: è una guerra, vera, totale, definitiva.

E’ una guerra comunque fratricida; è una guerra di vendetta, è un assassinio di massa, uno dei tanti, né peggiore né migliore di altri, solo che questa volta nessuno è al sicuro. Gli assassini non vengono solo dal cielo, sono per le strade, dietro ogni angolo, sono ... chiunque!.

Non i belgi, non i francesi, non gli italiani; non voi, non io, non noi, ma Tutti siamo colpevoli ed in pericolo, TUTTI!. Abbiamo lasciato fare; sapevamo eppure abbiamo taciuto; o abbiamo urlato troppo piano; o abbiamo scioperato poco; o abbiamo lasciato che ci comprassero; o abbiamo ceduto alla tentazione di "non chiamarci pasquale".

Siamo al trionfo della follia umana; siamo alla nemesi di un mondo sovraffollato in cui lo sfruttamento per gli interessi dei pochi ha spinto i molti a rendere la pariglia; ha spinto quelli che erano gli alleati di un tempo a prendere coscienza del proprio ruolo di assassini prezzolati destinati ad essere traditi; li ha convinti al punto di aver deciso che un pezzo di terra val bene una messa, una strage, una vendetta se, su quella terra, ci sono pozzi di petrolio.

Oro nero da raffinare e rivendere e con il guadagno comprare armi fabbricate da coloro che saranno le vittime di quelle armi, da coloro che hanno goduto e godono dell’aumento del pil per quelle vendite, da coloro che fingeranno dolore per delle morti che di certo, comunque ed a prescindere, di sicuro non li riguarderanno da vicino: così è stato sempre e così sarà anche questa volta.

Ed io, Voi, Noi tutti non avremo più pace. Le quattro mura di una casa resteranno l’ultimo baluardo della civiltà se non riusciremo a comprendere che il colore di una pelle, un credo religioso, una convinzione politica non devono mai essere motivo per trasformarsi in pratica assassina.

Mettete al bando le sirene dell’odio e del razzismo; da subito, senza ripensamenti, senza inutili egoismi; aprite le vostre menti all’uguaglianza, all’accoglienza, all’integrazione.

Occorre farlo tutti, cristiani e mussulmani, rossi e neri, trasversali e definiti; FATELO!, perché c’è un tempo per ogni cosa e c’è una cosa per ogni tempo, ma quando la miccia finisce, il tritolo scoppia e questa volta, la miccia è alla fine e se la bomba dovesse scoppiare davvero, l’incendio a seguire non avrebbe confini, non avrà martiri e non avrà eroi …

avrà cazzi, solo cazzi … amari e sanguinosi.