… golpe … - di Francesco Briganti
Cosa si può fare in questo paese per cambiare le cose?; com’è che continuiamo a dar credito a persone che delle “persone” non hanno più nulla?; quand’è che in nome di uno spirito liberista, libertario, e pur tuttavia socialista si riuscirà a riprendere il controllo di una situazione politica che ci è stata scippata di mano?.
Vedete, ciò che è successo in Grecia con l’ultimo accordo firmato è esattamente ciò che è accaduto con l’insediamento del governo Monti. Che “ilsenatoreavitaperquestonominato” sia stato accolto con la più grande soddisfazione di tutti è determinato dal fatto che andava a sostituire un pagliaccio erotomane e viscerale la cui essenza screditava a prescindere il nome dell’Italia; ed è appunto questa sacrosanta ragione che non ci ha fatto da subito gridare al “golpe”. Ancora una volta s’era trovato il modo di interferire, senza troppi contrasti, con la legittima volontà popolare. Odio dirlo, ma di quel “golpe” siamo stati carnefici e complici un po’ tutti noi!.
La sfacciataggine con la quale invece ci sì è mossi con la Grecia è indice, perciò, di una messa a fuoco e di una già sperimentata, nei nostri confronti, strategia; il fatto che la Grecia, in quanto entità politica ed economica, valga poco nel contesto dell’unione è solo incidentale. I signori della guerra economica europea sanno, oramai, di potersi permettere ogni cosa e non hanno più riguardi per nulla e nessuno. Se danno è solo per moltiplicare al massimo ciò che versano e sono pronti a passare sui cadaveri di donne vecchi e bambini pur di mantenere il proprio nefasto potere. Se, nei nostri confronti si sono limitati ad un “golpe soft” è stato non per un maggior rispetto verso gli italiani, succubi i governati lo sono da tempo, ma solo perché il nostro debito è immensamente superiore a quello greco e per questo in una qualche maniera ci temono.
Solo poco più su ho scritto che la Grecia vale poco nel contesto europeo e da poco è stata trattata; questi signori della guerra economica europea, però, misurano tutto con il proprio metro che è arido come solo un foglio di carta moneta può essere.
Quei signori non hanno tenuto conto di cosa può fare un popolo afflitto, un popolo affamato, un popolo spinto sull’orlo della disperazione; un popolo che abbia una speranza: quella di un IRREDENTISMO NAZIONALE, SOGGETTIVO e COLLETTIVO al TEMPO STESSO al quale nessuno, nemmeno un dio, potrà mettere freno ed arrestare. Nelle stesse condizioni, centuplicate per migliaia di volte, sono gli italiani.
Scrivevo l’altro giorno di “ italiani vil razza vigliacca”, ma quando lo faccio io spero solo di instillare uno scatto d’orgoglio, una presa di coscienza. Si scrive per dare la stura ad una coraggiosa legittima difesa precedente solo ad una azione partigiana di onore ritrovato, di dignità difesa, di sopravvivenza legittima e propedeutica ad un ritorno alla vita vera.
Italiani e Greci, Spagnoli e Portoghesi; Irlandesi e Francesi non sono i figli spuri di una prostituta di infimo bordello; sono l’altra metà di un cielo per ora tempestato da nubi nordiche e ciniche; sono la fantasia contrapposta alla mediocrità della partita doppia; sono il libero pensiero che combatte contro il passo dell’oca di un conto a maturare squallidi interessi.
Si scrive talvolta, quasi come contentino a consolare, che occorre temere e tremare di fronte alla rabbia dei giusti, ebbene …
i giusti siamo noi e siamo già tutti incazzati!.