... Gulshan-e-lqbal ... - di Francesco Briganti

29.03.2016 10:08

" Una famiglia americana composta da padre, madre e tre figli, un maschietto e due femminucce più piccole, ad un incrocio della vita rimane vittima di un gravissimo incidente.
Letteralmente illese la mamma e la nonna nell'auto con i tre bimbi; i quali, invece, uno dopo l'altro muoiono per le ferite riportate.
I due genitori vivono la susseguente disperazione più nera che si ravvisa quando non solo si assista alla fine della propria discendenza, ma ci si ritenga anche responsabili della stessa.

E così, i due genitori scendono tutti i gradini della disperazione fino ad arrivare ad un punto di minimo in cui si trovano di fronte alla decisione di raggiungere i propri figli oppure di ricominciare a vivere cercando in un nuovo amore genitoriale quelle ragioni a continuare che altrimenti sanno non avere più.

Per decisione istintiva o per scelta razionale invece di sperare in un successo di copula, brutto a dirsi, ma cosa estremamente realistica, ricorrono alla inseminazione artificiale e, quando il fato ci si mette di mezzo!, scoprono così che Lory, la madre, è rimasta incinta di tre gemellini: un maschietto e due femminucce
.
La felicità di Cris, il padre, e di Lory, ridiventati adesso e di nuovo, due persone e non solo i protagonisti di una sfortunata vicenda, raggiunge il proprio culmine alla nascita dei tre gemellini: Ashley, Elley e Jack ed i cinque iniziano di nuovo ed insieme il cammino che oggi li vede famiglia serena e felice.

I tre gemellini non potranno mai sostituire i fratellini, Kate, Emma e Kyle che non hanno conosciuto, ma anche per loro e per tutto il mondo intorno, essi rappresenteranno sempre il segnale di quanto la vita tenda sempre e comunque a conservare sé stessa inventandosi ragioni, occasioni e situazioni che quando non hanno dell'incredibile, hanno del misterioso e/o del trascendente. "

Situazioni, questa ed altre, che vogliono sempre significare qualcosa, insegnare qualcosa, indirizzare a qualcosa, generare qualcosa!.

La storia non è che una delle tante a magnificare il senso quotidiano dell'ammettere che comunque sia, ovunque sia, per chiunque sia, vivere è uno sforzo che vale sempre la pena di fare; convincersi che per quanto del domani non vi sia certezza, l'esser certi che dopo ogni notte ci sarà sempre un'alba a rischiarare il buio ed un sole a riscaldare cuori ed anime non deve essere cosa da relegare in un angolo del proprio vedere, ma deve, viceversa, essere il faro ad illuminare ogni cammino.

Tutto questo è facile "pistolotto" per chi come me vivesse da spettatore alla strage di innocenti, trenta per ora i bimbi trucidati dalla nefandezza umana che si vive in queste ore in Pakistan; la sua intenzione, però, non è quella di fare un buonismo paraculo e di maniera, ma è quella di far riflettere chi deve cominciare, ma proprio DEVE ALMENO COMINCIARE, a pensare che occorre trovare i rimedi giusti, quelli necessari, quelli oramai non più procrastinabili a che delle due vie rimaste a tutti noi, qui nel nostro specifico italiano e ovunque nel resto del mondo: lasciarsi morire o continuare a vivere un prosieguo migliore e differente, sia la seconda a prevalere e non la prima.

Da quel dieci percento a detenere la ricchezza mondiale a quel novanta percento, variamente sfaccettato nelle diverse gradazioni di miseria, materiale e morale, tutti siamo posti di fronte a quel dilemma, a quel bivio e, dunque, se quella minoranza, egoistica, guerrafondaia, sfruttatrice e stupidamente suicida, questo proprio non vuole capirlo, allora che siano le differenti minoranze, tra loro stupidamente a discriminarsi e combattere, a creare una forza alternativa che, in nome dell'amore per sé ed il prossimo ...

si decida a fare piazza pulita!.