Habemus Papam … - di Claudia Petrazzuolo

15.02.2013 08:11

“… scende lo Spirito Santo ed i Cardinali riuniti in concistoro, secondo la volontà del Signore, eleggono il nuovo Papa come diretta espressione di DIO … “.
Penso e quindi ragiono; ragiono e quindi mi chiedo; mi chiedo e dunque, quando non riesco, chiedo spiegazioni, chiarimenti: mi informo!. L’informazione è una brutta cosa; ed è per questo che è odiata e traccheggiata da tutte quelle forme di governo che non hanno in alcun rispetto lo stato e quindi il popolo che dovrebbero governare, dove per governare si intenda qualsiasi forma di gestione, laica o clericale che dir si voglia, di una “situazione” a più componenti, complessa, polivalente, eclettica come può esserlo un paese o una dottrina religiosa; ma, nella maggior parte dei casi, l’arte di informarsi, lo studio, la conoscenza sono considerate ottime vie, viceversa, da quei governi attenti ai tempi, alle esigenze dei popoli e/o dei credenti, al loro ed al proprio futuro, ad una continuità temporale che li rafforzi e ne accresca il seguito ed il rispetto perché un consenso un proselitismo ragionato e convinto trasformano una massa imberbe di sudditi in un enclave attiva, cooperante, solidale, progressista e progredita. Benedetto decimo sesto se ne va!. Quali che siano le Sue motivazioni, personali, mistiche, politiche, strutturali a noi fedeli interessa poco e non per mancanza di rispetto nei Suoi riguardi, ma perché Egli con questo Suo, comunque coraggioso, atto ci inietta nelle vene il fluido dell’ennesima disillusione ed il tarlo del dubbio; infatti, delle due l’una: o era una favola, oramai dichiarata e scoperta, quella della discesa dello Spirito Santo, o ed ancor peggio, la Sua rinuncia è la dimostrazione della fallibilità, della NON onniscienza, della NON onnipresenza di Dio nostro Signore. Le vie del Signore sono infinite e non sempre intellegibili; questo è vero, ma anche Gesù fu costretto a farsi toccare il costato affinché Tommaso credesse ed in un mondo in crisi di valori e di metodi calare un asso di questa portata, senza avere un costato da mostrare e far toccare, può essere ed è sicuramente devastante. Mutatis mutandis e fatte le debite proporzioni tra Sacro e profano, pensiamo e ragioniamo su cose ed aspetti molto più terreni. Ragioniamo su, e di, quelle persone che sin qui hanno retto le sorti di questa landa sconsolata ed abbandonata da Dio (visto?) che si chiama Italia. Esse per anni hanno distribuito a piene mani pillole di delusione e disillusione; hanno iniettato nelle nostre vene, con i loro comportamenti di casta e di lobby il veleno del dubbio; nell’ossequio estremo dei singoli interessi personali l’input dell’egoismo; nel disprezzo estremo della povera gente e delle singole persone hanno indotto il menefreghismo per e dell’altro ed ora, ben coscienti di tutto ciò ed anzi, proprio per questo, sfrontatamente chiedono, supplicano quasi, di essere creduti nella loro ammissione di pentimento non dichiarato e nelle loro promesse di redenzione espresse dai loro verbi, ancora una volta, al futuro più o meno vicino e possibile: delle due l’una o ci credono dei perfetti deficienti o NOI lo siamo veramente.
Quanti giorni mancano alle elezioni?: NOVE!. Di che colore sarà il fumo che uscirà dal camino delle urne io non so prevederlo; di certo che sia bianco o nero, stavolta non sarà la Trascendenza, la volontà di un dio minore delegato a cose terrene e “stupide” come può esserlo la SOCIALITA’ di uno stato, di un paese, di un popolo nel rispetto di ogni singola persona, QUESTA VOLTA ogni responsabilità sarà propria e diretta di ognuno di quelli che avrà votato o, e molto scioccamente, si sarà rifiutato di farlo: NESSUNO POTRA’ DICHIARARSI INNOCENTE ed il dopo ne sarà una conseguenza direttamente proporzionale. IO sto con Rivoluzione Civile!, e me ne assumo la responsabilità.