... hey you ... - di Francesco Briganti

05.06.2016 10:03

Lì, dove finisce la baia il mare si infrange o accarezza, dipende dai giorni, dal vento, dalla marea, l'erta della scogliera che si inerpica ripida e frastagliata per più di trenta metri. Puoi , stando attento ai mille e mille ricci nascosti tra gli scogli, camminarci al di sotto lasciando che il mare ti salga a volte fino all'ombelico, a volte ti sfiori appena le caviglie.

Il profumo della salsedine e delle alghe a dondolarsi nell'ondivago fluire del mare ti fa una compagnia tale che procederesti all'infinito perdendoti in quel desiderio assurdo di non aver altro scopo che andare dimentico di un punto di partenza restando indifferente ad un qualsiasi punto di arrivo.

L'acqua, trasparente di quel verde azzurro che lentamente verso il largo vira attraverso tutte le sfumature del blu fino al cobalto più profondo, recita un'armoniosa sinfonia; è cristallina e cangiante, quasi allegra a trasmettere speranze; è,profonda e cupa, di quel ruggire sordo e penetrante che di notte si risolve in un colloquio intimo con ogni anima insonne ad invitare le ore a scorrere più in fretta, quasi che, seguendone il ritmo, la notte fugga più veloce verso altri al riposo predisposti.

Per un tratto nuoti, che il fondo sparisce all'improvviso per ricomparire qualche minuto più avanti a supportarti premuroso del tuo affannare vecchio di anni e desueto a quello sforzo minato dalle troppe sigarette; in fondo una meta ce l'hai; sai che sarà lì ad aspettarti senza curarsi del tempo; l'hai vista dal mare mentre lottavi con quel pesce ostinato a continuare a vivere e per nulla rassegnato a diventar la tua cena.

Ti sei incuriosito, hai sbirciato da lontano per carpirne ogni sfaccettatura ed ogni bellezza; ti è sembrato strano apparisse all'improvviso, serena disponibile ed accogliente come funzione misteriosa ad attrarre solitari del mare persi nel tutto che li circonda.

Hai sentito il suo richiamo; hai capito che era lì per te, per tutti quelli come te, per quei fortunati che avessero il coraggio di raggiungerla pellegrinando ai piedi della scogliera dell'essere; quasi volesse dartene certezza ti ha trasmesso nel pensiero che ti aspettava da tempo e che adesso è ora di raggiungerla.

Hai lasciato che il pesce vivesse ancora tutto il tempo che il dio del mare decide; hai mollato la presa ed il mare ti ha riportato lentamente a riva mentre assaporavi la nuova avventura ed una volta a terra solo il tempo di tirare in secca la barca poi vai ed al culo la cena e tutto il resto.

Il sole scende all'orizzonte disegnando una striscia dorata che si allarga man mano che ti corre incontro; ti sembra di arrancare da ore e forse da ore arranchi davvero; il fondale adesso è sabbioso, quasi scricchiola sotto i tuoi piedi mentre passo dopo passo fendi l'acqua d'improvviso quasi stagnante.

Il sole è sparito oltre l'orizzonte ed il cielo rende al mare una uniformità via via più scura che canta una melodia diversa; adesso è più una nenia di sottofondo, una ballata soul che avvolge i pensieri lanciandosi dolcemente nel blues di ricordi amorosi o nel rock di quei flash improvvisi a renderti ragionevole memoria di un rimorso o di un rimpianto, ferita divenuta cicatrice dolorosa e mai sopita.

Ed eccola finalmente: austera eppure sensuale ed invitante; cerea eppure cangiante di colori intesi e vibranti; affascinante di luci e di ombre che si alternano nel psichedelico gioco dello scorrere del tempo passato.

E sei un bimbo, un ragazzo improvvisamente un uomo; e quella volta e quell'altra e quell'altra ancora; ed i suoni, le voci, le avventure e poi la tua donna, i tuoi figli ed il tra tran quotidiano; ed il tempo che passa, i capelli che imbiancano, le spalle che si incurvano, i sogni che si spengono, i desideri che si perdono eppure sempiterni e speranzosi fino a questa coscienza di un orologio, finalmente sì, finalmente no, arrivato al suo ultimo giro.

Ti prende per mano e andate verso quell'ultimo barlume di sole che albeggia lontano sui sogni di chi sta per svegliarsi; silenziosi mano nella mano camminando sull'acqua, figli di quel dio celeste come era il mare stamattina e come lo sarà domani per quelli che ...

domani potranno ancora pescare!.