Homo Homini Lupus … - di Francesco Briganti

07.08.2013 21:46

Era il mese di giugno 1972, in buona parte del mondo la primavera dipingeva con i suoi colori i prati ed i boschi riuscendo a trasformare in uno fuoco d’artificio colorato ogni intorno. In quel particolare anno in una parte del mondo altri fuochi d’artificio coloravano i giorni e le notti: in Vietnam luci bianche, improvvise e caldissime, scoppiavano Napalm a distruggere tutto ciò che rientrava nel loro raggio esplosivo; una di queste luci investì una bimba il cui nome era Kim Puch bruciandole tutti i vestiti e gran parte del corpo: quella bimba è la protagonista della foto che, scattata dal fotografo Nich Ut, ha fatto il giro del mondo rendendo in maniera inequivocabile e definitiva quanto “animale” possa essere l’uomo sull’uomo. Kim Puc, ricoverata all’ospedale di Saigon, vi rimase 14 mesi subendo 17 operazioni; oggi, a distanza di trentanove anni, quella bimba, diventata donna, ancora prova dolori fortissimi a causa di quelle devastanti ustioni … La guerra, ovunque combattuta, qualunque ne sia la causa è una cosa prettamente umana, nel mondo animale non esistono esempi similari se non in quei gruppi di scimmie antropomorfe che evidentemente stanno evolvendosi verso uno stadio differente dall’essere puri e semplici animali. Sembra una contraddizione in termini, eppure l’umano riesce a mostrare scorci bestiali molto più di quanto siano bestiali gli animali stessi. Ecco, è alla foto che ritrae Kim Puch che mi è capitato di pensare sin dal primo momento in cui ho sentito parlare da qualche stolto di guerra civile. Che nella parte dello stolto ci sia Grillo nel mentre che afferma di essere la valvola necessaria ad impedirla o ci sia un viscido servo di malavitoso, poca importa il risultato è comunque l’evocare una situazione che più pericolosa non potrebbe essere. Ora lungi da me affermare che Grillo sia mefitico come quel Bondi, per amordidio me ne guardo bene. Pur non condividendo il modo di fare di Grillo, che ritengo troppo dispotico ed assolutista per fidarmi ciecamente di Lui o del destrorso Casaleggio, è comunque una persona che rispetto, che ha delle idee, che le segue fino alla coerenza più completa e, secondo me, improduttiva. L’altro invece non ha mai avuto, io credo, un’idea in vita sua, non riesce a distinguere il bianco dal nero se è vero che r crede sinceramente all’innocenza del suo padrone. Dicevo, però, della guerra civile: del fratello che spara al fratello, dell’amico che denuncia l’amico, del meschino che maramaldeggia sulla dignità e sulla fierezza, del tradimento per il tradimento e per il guadagno e per la vendetta e per il gusto puro e semplice di fare del male al prossimo. Questo significa guerra civile! e, per quanto la foto di Kim Puk sia una foto di guerra e basta, l’orrore che suscita deve essere tenuto presente sempre quando ci si rivolga all’uomo con lo scopo di incitarne l’animo, di solleticarne gli istinti più ferali, di profittarne delle frustrazioni e delle miserie per propri tornaconti di bottega o ancora più miseramente prettamente egoistici. Se potessi manderei quella foto al presidente della Repubblica, il quale, evidentemente, non si rende conto di quanto pericoloso sia dare corda ad un condannato che osa ricattare lo stato e quindi noi tutti pretendendo di essere al di sopra ed al di fuori della legge. Mi piacerebbe inviare quella foto agli esponenti del Pd, i quali evidentemente proprio non riescono a rendersi conto di come stanno abbrutendo quel che resta del proprio elettorato, di quanto ignobile sia non mettersi a disposizione di chi, espressione del nuovo, promette di poter cambiare il paese, di quanto sia poco umile non voler comprendere che quando si è sbagliato bisogna pagarne il prezzo e questo per riconquistare punti in dignità, in fiducia, in onesta politica, etica e morale. Vorrei poter mandare quella foto a Grillo affinché capisca che il pericolo è serio e che talvolta occorre, ma proprio occorre, rinunciare alle proprie mire ed alla propria coerenza rischiando magari una delusione, ma potendo dire con animo sereno “ IO CI HO PROVATO “. E’ cosi che si dimostra di essere diversi, e così che si ottiene fiducia anche da chi teme e non condivide appieno le proprie istanze; è così che ci si dimostra uomini di stato: è così che si passa dal palcoscenico al PROSCENIO DELLA STORIA!.