... i migliori anni ... - di Francesco Briganti

23.04.2016 09:55

Io sono, se lo fossi, un pessimo cattivo maestro!.

Mi capita di rileggere ciò che scrivo e mi rendo conto che se la maggior parte di coloro che mi leggono non fossero dei coetanei, le mie parole potrebbero essere la fiammella ad accendere la miccia di una qualche testa calda; e tanto più mi spendo a tranciare giudizi anche drastici e giustamente radicali, tanto più il rischio aumenterebbe se nel parco lettori ci fosse una platea di giovani già per proprio conto esasperati e frustrati; sono, quindi e forse, un seguìto parolaio a dire le cose che tanti applaudono, pochi analizzano, ancor meno digeriscono; cose di cui nessuno, però, fa spunto di cambiamento.

Viceversa, sempre se questo fosse un mio ruolo, sarei un bravo cattivo maestro: sarei in quel caso responsabile in toto di ogni azione, quale che essa fosse, attesa a provocare scompaginamento, disturbo, sconcerto, ma anche riflessione e pentimento, questi ultimi pura utopia vista la casta spudorata vigente, in un governo di uno stato di una nazione che si trovasse di fronte ad una rivolta di massa o anche solo di pochi esagitati frastornati, ma schegge impazzite elementi.

Ma io non sono un maestro e, dunque, non sono né pessimo né bravo come tale; ed allora, CHI SONO IO?.

Io sono un ragazzo di sessantanni, oltrepassati da poco, che ama osservare il mondo in cui vive; ne vede le storture e le brutture e ne fa oggetto di considerazioni personali, di deduzioni conseguenti, di sintesi ragionata e causale risposta nei propri comportamenti: ne scrivo cercando a volte di essere obiettivo, molte volte in più arrendendomi a quella foga pasionaria congenita al mio essere di sinistra, per tutto ciò che questo geneticamente significa.

IO, che non toccherei un'arma a nuocere qualcuno se non forse per difendere i miei amori più cari, sento che sempre più spesso sono assalito dalla voglia di prendere a martellate il televisore per poi uscire in strada per poi colpire, senza pietà alcuna, quelle facce di "chiavica" che con la più candida delle sfacciataggini asseriscono seri ciò che ieri deprecavano in quanto dette da un altro; torturerei senza alcun pentimento quelle gentildonne e quei gentiluomini che da esponenti di un sinedrio politico in un batter di ciglia diventano discepoli esaltati del profeta di turno; lancerei la prima, la seconda, la terza e sino all'ennesima pietra addosso a chi scoperto nei suoi misfatti o nei suo tentativi di, continua imperterrito per la propria strada per di più accusando una persecuzione inesistente.

Mi accorgo, sempre più, di quanto meglio sarebbe mettere in pratica, illico et immediate, tutto quello che questo stato infame, tramite la leva, mi ha insegnato: E, giuro, sarebbero dolori!.

Ma sono, oramai, un vuoto a perdere, sono un elemento a scadere che non ha al suo seguito quelle truppe necessarie a che. Mi rendo conto che il tempo che mi è rimasto, per quanto lungo sia, è oramai molto inferiore a quello già vissuto e forse nemmeno sarebbe sufficiente a realizzare qualcosa di concreto: qualcuno, IN SPECIAL MODO QUESTO POTERE, direbbe che io sono vecchio, IO NON FACCIO PAURA!. Avendone pienamente ragione!.

Ma io so che il potere ragiona in questo modo e SO ANCHE che mi crede rassegnato e sconfitto; quello che però questo potere, come tutti i poteri stupidi ed ottusi, non sa è che di questa mia condizione anagrafica io faccio trampolino e da esso mi tuffo nel più grosso divertimento della mia vita: SFRUTTARE OGNUNA DELLE PIEGHE CHE ESSO POTERE HA MESSO IN GIOCO PER SALVAGUARDARE SE' STESSO; e così facendo gli vado a quel servizio, capisciammé, in ogni modo possibile, minando alla radice, per quanto nel mio piccolo, il suo sostentamento.

Incido poco. Lo so!; faccio danni risibili, lo s!; forse neanche se ne accorgono, so anche questo!; ma vuoi mettere quanto vivo meglio da rivoluzionario sabotatore delle patrie finanze?: che si fottano, da me non ricevono un centesimo che sia uno ...

ma, porca puttana!, fossimo in milioni ... .