I.S.A. … ovvero Italian secret agency - di Francesco Briganti

15.02.2014 10:41

Esiste?; no?; qualcuno ne fa, ne ha fatto, ne farà parte?; ha una sua struttura materiale, delle sedi, una burocrazia, dei livelli di comando, delle forze agenti, una filosofia, una storia, uno scopo, delle regole di ingaggio e di intervento, una morale, un’etica?. Ha un capo al disopra del quale dirige, sorveglia, approva e quindi decide una figura istituzionale?.
Lasciamo stare per qualche minuto …
Nel 1976 ad opera di iscritti alla massoneria veniva redatto un piano segreto per ridisegnare la vita pubblica italiana. Si progettava di intervenire sui sindacati, sui giornali, sulle televisioni, sulla giustizia sugli usi e sui costumi stessi degli italiani; la sua riuscita doveva cambiare profondamente lo stato d’essere di quell’Italia nata dalla resistenza e dalla autorevole voglia dei partigiani di esserci stati e di farlo presente al punto che la nostra patria sarebbe stata qualcosa di completamente rinnovato. Non era un piano, a dire dei suoi creatori, sovversivo, ma un piano di rinnovamento. Venuto alla luce nel 1984, questo piano, denominato di rinnovamento P2, aveva adepti ramificati in tutte le istituzioni, in ogni burocrazia, nelle forze armate e di controllo di polizia, in parlamento e nella società civile. Il gran Maestro Licio Gelli da Arezzo ne era, in quell’anno, il custode ed il referente. Che quel piano, i suoi gestori ed aderenti, le sue finalità ed i mezzi adottati per non fossero il massimo del legale e del costituzionale, non lo dice questo nessuno che vi scrive, ma lo affermavano i giornali che allora ne parlarono e ne sviscerarono tutti gli aspetti negativi: Repubblica, il Corriere della era, L’espresso, Panorama eccetera eccetera. In funzione di quale fosse l’adepto di volta in volta scoperto appartenevi, poi, come è da sempre nella banderuola Italia, i giudizi cambiavano, si adeguavano, giustificano, riducevano, glissavano. Molti, comunque, furono gli sputtanati, tanti i condannati; alcuni sparirono, altri acquisirono titoli a; altri ancora, come se nulla fosse, proseguirono per la loro strada. LA LORO STRADA!.
Uno che abbia fede in Dio ogni tanto va a rileggersi qualche passo della Bibbia o dei Vangeli; è questo fare una forma di rasserenamento dell’anima e di ritorno alla divinità dell’umano essere: fa bene e ristora!. Uno che avesse a cuore il proprio futuro, quello dei suoi cari e quello del paese che lo ospita e caratterizza, farebbe bene, di tanto in tanto, ad andare a leggere il piano di “RINNOVAMENTO P2” di cui sopra: avrebbe, all’istante, la rappresentazione fotografica del momento immanente che egli sta vivendo e ciò, anche considerando lo ieri ed il domani; spazi temporali a precedere ed a seguire sempre e soltanto diretti lungo un filo continuo e, sembrerebbe, obbligato.
Scrivevo l’altro giorno dell’accelerazione di Renzi e del patibolo di Letta; facevo delle ipotesi circa la possibilità di un cambiamento nel paese nulla essendo di diverso nel contesto Italia tranne che il nome del premier; quindi sospettavo nella solita manovra ” acacciadipoltrone” e, contemporaneamente auspicavo e temevo: da una parte una nascosta, fin ora, intesa con il M5S che desse una spiegazione al comportamento renziano e quindi una speranza a riuscire; dall’altra una combine sotto banco con quella forza malefica che io identifico con tutto ciò che veda protagonista il nano Berlusconi, ma facendolo mi limitavo ad presentarne la stupidità politica del gesto prodromo di una stravittoria elettorale, alle più o meno prossime elezioni, del movimento di Grillo.
Errore!. C’è una ulteriore possibilità e la preannunciata voglia di portare la legislatura al termine del 2018, me lo ha fatto pensare: il completamento del piano di rinnovamento P2 della repubblica italiana; l’avvento di una realtà presidenziale, decisionista e unica a stabilire leggi, regole, vie da seguire, usi, costumi, e chi sa, passo dopo passo, mode, adunate, belli, brutti, simpatici ed antipatici.
Berlusconi aveva la tessera n° 1816; Gelli era di Arezzo; Verdini è un banchiere che per quanto indagato è ancora deputato e muove fila di persone e denari; Renzi smentice sé stesso ed accelera nelle sue decisioni e nella propria condotta le azioni politiche in nome dei bisogni popolari; Letta si dimette; Renzi premier senza crisi parlamentare, senza ratifica popolare, senza altro merito che quello di essere logorroico e giovane attivista con un lungo, forse lunghissimo domani davanti.
La modifica dell’articolo quinto della Costituzione e poi?.
Italian Secret Agency …. Forse varrebbe la pena di trovarne l’indirizzo e di distruggerne anche le fondamenta!.