IKD, ovvero … - di Claudia Petrazzuolo

22.04.2013 08:12

Ho da sempre avuto una spiccata antipatia per il politico Napolitano; è un mio diritto naturale provare dei sentimenti, pro o contro, verso qualcuno; devo dire che questa antipatia ha delle proprie motivazioni: la sua propensione al cedimento ai tempi del Pci, la sua vicinanza al craxismo successivamente, il suo essere sempre disposto ad una linea di condotta tesa ad uno spiccato equilibrismo in modo da non scontentare nessuno degli interlocutori. Da quando poi, già lui presidente, ho assistito al suo rifuggire dal rispondere ad una precisa domanda: “ Presidente, è vero che lei ha avuto contributi dal gruppo di Berlusconi …”, quel sentimento verso il politico si è allargato all’uomo. Io non so e non posso dire se la faccenda contributi sia vera o falsa, quello che so certamente è che la massima carica di uno stato avrebbe dovuto avere il dovere di fermarsi e rispondere in un senso o nell’altro; la condotta del politico Napolitano nel settennato appena conclusosi, le sue subitanee firme sulla maggior parte delle leggi e dei decreti del governo burlesque potrebbero dare da sole una risposta, ma questa è conclusione funzione dei pareri soggettivi di ciascuno di Voi e non sta a me trarre o suggerire sentenze. Dico questo affinché sia chiaro che non ho obiettività sull’argomento, sono di parte, non sopporto, per quel che conta il mio sentire, il personaggio e non ho intenzione di nasconderlo; da qui tutto ciò che leggerete è però cosa certa, non opinabile: è un fatto che in tanti anni di toria repubblicana mai nessun presidente ha retto la carica per più di un mandato; è un fatto che la Costituzione pone dei paletti molto stretti riguardo ai poteri di un presidente ad al periodo prossimo alla fine del suo mandato ed a quello relativo all’insediamento del suo successore; è un fatto che il Presidente Ciampi argomentò in maniera molto precisa (informarsi per Voi è un obbligo, ndr) il suo rifiutare una rielezione certa; è un fatto che accettando la nomina a nuovo presidente, e lo confermeranno, spero di no, gli avvenimenti, il sen. a vita Napolitano ha anche accettato di dettare le condizioni per la nascita di un governo di emergenza nazionale; è un fatto che il presidente in carica è capo delle forze armate e presiede il consiglio superiore della magistratura ed è, ancora, un fatto che a lui fa capo la corte costituzionale; quindi, nelle mani di un solo uomo sono concentrati tutti ed ogni potere e carica istituzionale dei questo paese. Ora, dalla fucilazione di Mussolini in poi NESSUNO in Italia aveva avuto tanto e tali poteri. E’ un fatto, dunque, che da una repubblica presidenziale quale eravamo sino a sabato scorso, siamo diventati una monarchia assoluta perché, di fatto, la rielezione di Napolitano per quanto non vietata espressamente dalla nostra carta costituzionale non è, però, nemmeno dalla stessa permessa e quindi siamo, di fatto, in presenza di una palese situazione anomala, anormale, assurdamente fuori dal tempo. A questo punto restano solo poche cose da dire ancora:a) sperare che le persone fedeli al proprio mandato che pur ci sono in parlamento si regolino di conseguenza; sperare che il buon Dio ci conservi a lungo Re Giorgio 1°; sperare che a lui non succeda Emanuele Filiberto di Savoia ed infine celebrare gli Italian King Dominions.