... il bivio ... - di Francesco Briganti

25.01.2016 09:16

Scegliere è sempre una cosa difficile. Il concetto di scelta è di per sé padre di una situazione reale quanto meno riferita ad una doppia possibilità, quando non fossero maggiori, ognuna delle quali indica una direzione diversa ciascuna ad avere caratteristiche e sviluppi talvolta poco dissimili altre probabilmente ad averne di divergenti o addirittura di contrapposte: una scelta, perciò, pretende un lungo ragionamento, una profonda analisi, una completa valutazione, una consapevole decisione.

Quando si fosse dei giovani virgulti, spesso, una scelta si riesce a fare senza troppi patemi d'animo; il futuro davanti a sé è talmente ampio che si mette, anche inconsciamente, in conto la possibilità di trovarsi di fronte all'evenienza di uno sbaglio conclamato le cui conseguenze, previste o meno che fossero, non saranno quasi mai così drastiche da impedire un ritorno al precedente ed un nuovo inizio e dunque, ci si sente più liberi di agire e di fare; ma, quando il futuro è per la gran parte dietro le proprie spalle, allora trovarsi ad un bivio che determinerà il proprio prosieguo rende, il prendere a destra piuttosto che a sinistra, la scelta, tra le ultime, quella che marchierà a fuoco l'avvenire: nulla sarà più come prima e ad un eventuale errore, sempre possibile, molto difficilmente potrà porsi rimedio.

L'avere coscienza di chi e di cosa si è, secondo me, dovrebbe essere il parametro fondamentale e dirimente seguito subito dopo dalla considerazione, ben valutata, di cosa si è disposti a perdere e di quanto quella scelta influenzerà il divenire dell'intorno ed in particolar modo le persone care e, solo dopo, di cosa si può guadagnare prendendo una direzione anzi che un'altra mettendo, così, l possibile interesse materiale ad un posto che se non è l'ultimo di sicuro non dovrebbe considerarsi tra i primi.

Ho sempre agito così nella mia vita e devo dire che per quanto non abbia mai avuto rimorsi di rimpianti ne me ne porto appresso qualcuno più di uno. Ho trovato poche persone a scegliere secondo i miei parametri e quindi mi sono visto accettare situazioni e conseguenze che mettevano me in una posizione secondaria rispetto a precedenze che fondamentali per altri non lo erano affatto per me. Quando ciò dovesse capitare una volta nessuno potrebbe ritenersi responsabilmente colpevole, ma quando ci si dovesse cadere una seconda volta e poi una terza e quindi abituarsi all'idea di essere in una posizione comunque subalterna rispetto a considerazioni particolari o generali, beh!, in quel caso, di tutto quello ad accadere si sarebbe quanto meno complici consenzienti ed alla fine degli autolesionisti se non genetici di certo ambientali.

Mi piace pensare che una scelta, quale che sia, quando ponderata, razionale e libera non sia mai sbagliata; le conseguenze di quella scelta possono essere indigeste e potrebbero non piacere, ma nessuno mai dovrà convincersi di aver sbagliato nel fare una scelta che avesse le caratteristiche suddette e dovrà, serenamente accettarne ogni conseguenza e successivo sviluppo.

in questo paese un imbonitore da quattro soldi, successore di un altro da sei soldi, entrambi corrotti e corruttori, essendo noi tutti a conoscenza di ciò che oggi sappiamo, un imbonitore, dicevo, regge il governo di una nazione che negli ultimi anni ha scelto senza raziocinio, senza soppesare antefatti e possibili conseguenze e sopra tutto senza mai essere veramente libera nelle proprie decisioni e, questo E' UN FATTO!.

Da ciò l'oggi!. E tempo di riflettere e di prendere finalmente decisioni serie valutando passato, presente e sopra tutto il futuro e, poi ...

correre l'alea di quel che sarà.