... il lungo cammino ... - di Francesco Briganti

27.06.2016 10:24

Diciassette milioni di inglesi hanno votato per andarsene dall'Europa, sedici per restare, tre, ci raccontano, hanno firmato per provare a ritornarci.

In Spagna, il popolo dividendosi in quattro porzioni ha votato lasciando la situazione quasi esattamente com'era in precedenza dicendo ai propri politici, così come deve essere in ogni democrazia, che il compito loro era quello di reggere le sorti di un paese nell'unico modo in cui questo è possibile: facendo il bene del paese!; e se di bene del paese si tratta, allora non è a scapito di qualcuno e di certo non è a favore della finanza padrona di una economia attesa agli interessi di pochi.

Dunque Inghilterra e Spagna, sfiducia e fiducia a farla da padrone rispettivamente: la sfiducia di chi vede nell'unione un indebolimento delle proprie sicurezze e la fiducia di chi grida, letteralmente grida: " ... per noi è già diventato troppo complicato vivere per poter pensare anche a governarci ... ".

Da tutto questo quello che in questi giorni sembra essere una situazione di caos diffuso ad estendere paure, alcune anche reali se considerate nei massimi sistemi, ma che rapportate alla vita di ciascuno potrebbero portare a guai seri solo nei peggiori dei casi, solo nel lungo periodo o solo che fossimo tutti possessori di pacchetti azionari, monete straniere a salire o scendere di valore, soci di qualche banca o capitalisti d'assalto.

Nel quotidiano, occorre rimanere con i piedi per terra ed osservare con disincanto ognuno la propria situazione, decidere se la propria vita può essere migliorata o si può lasciare scendere ulteriormente una china pericolosa fatta di altri sacrifici, di altre rinunce, di altre vere e non discutibili persecuzioni verso i più deboli, i più giovani, i vecchi, le donne e, dunque, se questa unione europea, così come ce la somministrano ogni giorno, va bene oppure può, e anzi deve, essere cambiata.

Perciò l'Italia.

Lasciamo anche stare per il momento la sudditanza di questi o di quegli al plutocrate straniero; lasciamo persino perdere l'arrivismo, la vanagloria di chi ci governa senza averne diritto se non quello usurpato da un presidente arrivato a credersi un imperatore ed ignoriamo volutamente finanche lo stravolgimento in atto dovuto alla legge elettorale ed alle scombinate riforme costituzionali, davanti a noi, tutti!, con la brexit e con le elezioni in Spagna si è aperta una strada che ci indica un LUNGO CAMMINO difficile ed estremamente pericoloso perché con soli due possibili arrivi purtroppo opposti e lontanissimi tra loro:

i popoli a riconquistarsi il proprio diritto ad una vita normale, fatta di lavoro, di soddisfazioni, di tutele, di diritti e doveri oppure i popoli a studiare come liberarsi del padrone della ferriera quale che esso fosse di turno all'esaurimento di ogni sopportazione.

Gli ultimi sondaggi eurostat danno in tutto il continente una maggioranza di persone decise, potendo esprimersi, a riconquistare una propria autonomia nazionale piuttosto che continuare così e, dunque, se tutto si riversa in un calderone sempre più comune, non c'è che da prenderne atto e lì dove, genuflessi servitori alla dea finanza non riusciranno a risollevare la testa ed a dirle basta siano i cittadini a diventare agnostici indicando ovunque possibile ed in ogni modo possibile qual'è la direzione da prendere.
La vita è un soffio di vento, viene e se ne va in un momento ...

sta a ciascuno di noi riuscire a goderne o scegliere di dolersene!.