il medico dei pazzi - di Francesco Briganti
... quello stato di alienazione mentale determinato dall'abbandono di ogni criterio di giudizio ...
... una danza cinquecentesca d'origine iberica, in movimento moderato e in misura di 3/4, spesso trattata anche dai compositori italiani dell'età barocca in forma di tema variato.
Nell'accezione comune le definizioni sopra riportate sono due fra quelle possibili per spiegare il termine follia.
Partiamo dalla seconda delle due; dalla notte dei tempi gli artisti ed in particolari i danzatori, i funamboli, i giocolieri, ma in realtà tutti coloro, cioè, che erano capaci di performance non comuni sono stati classificati come esseri fuori dall'ordinario.
La naturale scioltezza e libertà di movimento di un ballerino; l'armonia stessa con cui viene espressa questa libertà; l'illogicità conseguenziale di alcuni di questi movimenti e, in una estensione maggiore, la capacità, propria di un artista, nel sentire l'esterno da sé interpretandone gli umori, le atmosfere, le nascoste o sottaciute bellezze, i misteri, le perfidie, le brutture, le fantascientifiche od oniriche e magiche essenze, rendendo ciascuna di esse evidente a coloro che osservassero un quadro, ascoltassero recitare una poesia o un pezzo teatrale, leggessero un libro o passassero una mano distratta su di una statua, quella capacità veniva e viene vissuta come anormalità genialoide se proprio non geniale e non comune ad ognuno fino al limite di trasportarla, a volte, nel campo della follia sublime e quindi nella accezione più alta del termine.
La stessa libertà, disarmonica armonia, illogicità ed estraniazione dal mondo quotidiano di un artista si riscontra in quelle patologie mentali che portarono alla creazione dei manicomi prima, agli studi di Freud,Young ed altri poi, a teorie e leggi più possibiliste nel prosieguo e ad una ricerca di una comprensione più alta ed alla portata di tutti del malato, della sua realtà irreale, della sua condizione di insofferente ed inaccettato adattamento, della sua particolarità soggettiva spesso e tutt'ora e nonostante, temuta e discriminata.
Si potrebbe dire che un folle è un artista che ha sublimato il mondo reale in uno creato da sé per il sé venendone carpito e rimanendone prigioniero, ma si potrebbe dire anche che un artista è uno che ha visto un mondo diverso da quello in cui vive riuscendo ad esportarne nel proprio tutto ciò che gli è riuscito.
Secondo Einstein, puro genio del ventesimo secolo, follia è, invece, fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi ...
Ora, in questo stranissimo mese di agosto più settembre inoltrato che mese di mare, sole e vacanze, in un mondo che va alla deriva senza un timoniere capace di seguire una rotta razionale alla fine della quale ci sia un approdo certo e tranquillo, gli abitanti della terra, quelli dell'Europa unita e gli italiani in particolare sono: degli artisti o dei pazzi?
Secondo me la formula E=MCq è sufficiente a spiegare ogni cosa!.