… il mondo reale … - di Francesco Briganti

27.06.2015 11:47

“Soldo” è una parola dall’etimologia storica risalente all’epoca dei romani; essa identificava la paga, quale ne fosse la natura, con cui veniva pareggiata materialmente l’attività guerriera dei militi che costituivano l’esercito di Roma. Tale parola finì, poi, per identificare il mezzo, la moneta corrente, utilizzata per assolvere a quel compito. Oggi essa è stata sostituita da altre: stipendio, retribuzione, provvigione, indennità, salario. Quest’ultima, anch’essa di derivazione romana, identificava la quantità di sale, ad assolvere lo stesso compito, utilizzata prima dell’uso delle monete. Dunque, quale che sia il compito svolto, e qualunque sia il termine usato, anche oggi possiamo parlare di “Soldi” da intascare o da pagare a fronte di un lavoro svolto o ricevuto.

I soldi, perciò, possono essere ed anzi sono una delle molle che aiutano il mondo a muoversi nel suo cammino. Non fa eccezione il mondo della politica nel quale, anzi, sembra che “ il soldo” sia la molla principale se è vero come è vero che anche il politico più puro, in idee e passioni, comunque pretenda, riceva ed accetti dei “soldi” per essere e rimanere tale. Fin qui, in fondo, nulla di anormale. E’ giusto, è lapalissiano, è comprensibile e giustificabile; lo diventa molto meno quando per quei “SOLDI” si diventa qualcosa di anormale, di ingiusto, di incomprensibile, di esagerato.

Nello scenario politico italiano fanno splendida eccezione i deputati ed i senatori del M5S. Essi, devolvono una parte, piccola o grande che sia ha poca importanza, del loro “soldo” in un fondo che, a sentire le strombazzate vanaglorie grilline, dovrebbe assolvere a due compiti; il primo è quello di dimostrare una morigeratezza a soddisfare un tenore di vita il più vicino possibile alla gente comune; il secondo è quello di incentivare la possibilità ad un maggior credito per le imprese.

La prima intenzione è, di fatto, illusoria giacché e per stessa ammissione dei protagonisti, lascia agli stessi somme ben più alte della media nazionale necessaria a vivere bene e, quindi, è comunque da apprezzare, ma non è, per nessuna ragione, da santificare o da portare a vanto dirimente.

La seconda intenzione, appunto santifica e salvifica nelle intenzioni, in realtà non lo è affatto. Esperienza personale: Mio figlio 30 anni; due lauree, giornalista professionista. Contatta il consulente del lavoro incaricato dai 5 stelle a fornire le informazioni necessarie per accedere al fondo per le imprese ed in una mezz'ora di colloquio si sente dire che: a) le banche non accettano di fare finanziamenti se non ci sono garanzie reali di avallanti; b) che conviene parlare e prima sondare più istituti bancari per riuscire a capire quale potrebbe essere disponibile ad accettare solo la garanzia del M5S e poi fare un progetto e presentare la richiesta, altrimenti il tutto è inutile; c) che espletate tutte queste propedeuticità è possibile avere il prestito in 5 giorni. Naturalmente posso fornire, nomi, luoghi e date. L’unica cosa certa, dunque, è che se si hanno garanzie da offrire, reali e ben superiori al prestito che ti occorre, il cui limite fissato è di 25.000 eu, si riuscirà ad avere quello che servirebbe; se queste garanzie non ci sono si potrà essere possessori del miglior progetto al mondo, ma le banche non ti anticiperanno nulla, né in quel momento né mai.

Va rimarcato, e salvo diverse, ultime o future disposizioni, che quel fondo serve nella migliore delle ipotesi a garantire e/o a finanziare per il 50% della richiesta essendo l’altro 50% nella sola ed insindacabile volontà delle banche e quando questa dovesse mancare anche il secondo 50%, quello 5S, viene meno. E’ evidente per chiunque che, stando così le cose ed a meno di non aver incontrato un incaricato 5S disonesto o male informato o traditore dei propri mandanti, non è cambiato nulla se non il fatto che adesso le banche o il ministero o chi per loro lucrano nel frattempo con gli interessi sul capitale che il movimento ha gentilmente fornito loro. Dio non voglia che sia il M5S stesso a lucrare su quegli interessi; la manovra sarebbe non solo vergognosa, ma politica della peggior specie.

Chiunque abbia mai avuto un conto corrente sa che esistono, infatti, interessi attivi e passivi. I primi sono quelli che vengono riconosciuti a chi fornisce dei “soldi” e gli altri quelli che paga colui o coloro che ne avessero bisogno. Perciò i “ soldi “ depositati su di un conto, un fondo, in una qualsiasi forma considerata, generano altri “soldi” che qualora non andassero a capitalizzarsi, cioè ad aumentare il capitale iniziale, resterebbero nella disponibilità di chi quel fondo ha creato e, capite bene, che maggiore è la consistenza del fondo, maggiore è la quantità di interessi generata. Gli interessi dunque aumentano esponenzialmente e possono raggiungere nel tempo valori molto importanti di capitale e dunque sarebbe onesto e chiarificatore sapere da subito la loro destinazione ed il loro impiego.

Questi sono dati di fatto che chiunque volesse può verificare in prima persona. Invito, anzi, tutti ed ognuno, a farla questa verifica. Sollecito a farla presso incaricati ufficiali dei 5S di modo da non avere false notizie da terzi interessati ed esorto, poi, a valutare se basta una intenzione, per quanto in buona fede essa sia, a risolvere un problema, nella fatti specie quello del credito, o se non sarebbe meglio, e prima di vanaglorie inutili ed acchiappa voti, risolverlo quel problema gestendo in proprio secondo intenzioni o dettando regole gestionali, oneste, imparziali e dirimenti, tali che si concretizzi una vera efficacia.

Questo è quanto. Onde prevenire le solite critiche ed offese dagli esaltati e dagli invasati ripeterò che è apprezzabile la rinuncia a parte del “soldo” onorevole; che è cosa unica nel panorama politico; che sono ottime le intenzioni, che sono anche ammirevoli e che dovrebbero essere imitate da tutti. Nessuno, però, si permetta di dire in perfetta buona fede che …

esse servano anche a qualcosa!.