… il nulla … - di Francesco Briganti
E’ assolutamente complicato, in questo periodo, per chi vuole scrivere di politica riuscire a farlo dicendo qualcosa di sensato e che abbia una qualsiasi valenza per chi ha voglia e possibilità di leggere.
S’è detto di tutto e se ne è detto il contrario. Si è parlato male di ognuno degli attori della scena politica e nel contempo si è sperato in ciascuno di essi; ed ogni volta si è rimasti, nel primo caso, inutilmente amareggiati ed incazzati senza averne un che di costruttivo mai e nel secondo se ne è rimasti, enza neanche troppa meraviglia, delusi e disillusi.
Non c’è più nessun gusto nemmeno a prendersela con chi avrebbe potuto, non fosse quel ciarlatano da baraccone che è, imprimere una svolta reale e concreta al paese e non l’ha fatto in nome di una presunta coerenza che, nei fatti, è una vera ed assoluta mancanza di un qualsiasi progetto politico.
E’ assenza di gusto e piacere il ripetere di continuo e stupidamente che il sindaco di Firenze non è altri che l’ennesimo chiacchierone perso dietro le proprie fantascientifiche ambizioni, tutte già sottoposte alle forche caudine di questi o di quegli e da destra e da sinistra e dal centro.
Non dà sollievo il pensare di aver avuto ragione nel momento in cui si è affermato che alcuno, senza auto dichiararsi automaticamente imbecille e malfattore, gli avrebbe mai permesso di realizzare cose mai fatte prima da coloro che ora lo dovrebbero sostenere.
NOn serve a nessuno di noi ripetere che ciascuno di noi è colpevole tanto quanto ognuno dei politici al governo e/o in parlamento in quanto questi ultimi altro non sono se non lo specchio del paese che li ha eletti.
E dunque?, cosa stiamo perdendo tempo, io a scrivere e Voi a leggere, a fare?!.
Vedete, seguivo poco fa repubblica on line e mi è capitato di guardare un video che rimetteva un Renzi a Bruxelles il quale, con il fare dello statista di lungo corso si dilungava sulla crisi ucraina, sulle sfortune della Crimea e, poi, con una solennità degna di miglior faccia ed ancora migliore argomento, asseriva di come “ … non siamo qui a prendere i compitini da fare come da dettato europeo in quanto l’Italia, da sola, sa benissimo cosa fare …”. Fino a quel momento, confesserò, non avevo voglia di scrivere nulla, schifato come sono dall’intera vicenda italiana, dall’Italia intera e dagli italiani in particolare; ma, mi sono sentito prendere in giro per l’ennesima e ripetuta volta: “ checché ne dica il guelfo ghibellino Matteo, noi non facciamo altro che, altro che compitini, prendere ordini ora da questa entità europea, ora da quest’altra”. Ordini che non solo eseguiamo pedissequamente, ma che, essendo più realisti del re, i nostri politici esasperano in nome di un bene del paese che va tutto a discapito del novanta per cento dei paesani.
Anche questa non è che una cosa trita e ritrita, migliaia quando non milioni di volte; è una cosa talmente ripetuta al punto che oramai ci sembra normale ed anzi addirittura familiare il suo perpetuarsi; così come familiari sono le grida che si ripetono, i suicidi che continuano, le esasperazioni da bollette aumentate, da tasse inconcepibili, da balzelli assurdi e da burocrazie autoreferenziali e strafottenti. Ma tant’è; e, come dice un proverbio napoletano: “chi non può mangiare carne, almeno beva brodo”. E noi Italiani questo facciamo; ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, ogni mese ed ogni anno dallo sfascio del partito comunista in poi. Beviamo del brodo rancido, pieno di scarafaggi, con un panno di lercio grasso di risulta nemmeno buono più a riempirci la pancia.
Lo sappiamo tutti, ma ciascuno di noi per paura di perdere anche quella tazza puzzolente di acqua mal condita e pestilenziale, lasciamo che il numero degli afflitti cresca e si amplifichi non considerando il fatto che mal comune non è mezzo gaudio ma solo la certificazione dell’esistenza di una pletora di masochistici imbecilli.
Potremo dare corpo e vita ad una delle poche speranze rimasteci se alle elezioni europee andremo IN MASSA a votare e lo faremo dando un segnale di cambiamento e l’unico che in questo momento può, credibilmente, assumere questo compito è Alexis Tsipras: battersi per procurargli seguito e voti non una scelta, DIVENTA UN OBBLIGO!.
Morale e materiale!.