il pesce d'aprile ... - di Claudia Petrazzuolo

02.04.2013 08:17

I proverbi sono la saggezza dei popoli: sano come un pesce, muto come un pesce, il pesce dopo tre giorni puzza, il pesce puzza sempre dalla testa!. A cercarli, chi può dire, quanti di questi motti di spirito, ciascuno dei quali con un suo profondo significato, si potrebbero trovare spersi, sparsi e sentenzianti tra e nelle culture dei vari terrestri locati tra le latitudini e le longitudini di questo pianeta; certo è che, concentrati in Italia, e di ispirazione ittica ne troviamo parecchi. Ancorché di ispirazione marinara è la corrispondenza tra la data del primo aprile ed il famoso, prima dell'ultima tornata elettorale un pò in disuso, ma perciò prontamente rinverdito, pesce di aprile. Infatti, cari Signori, è proprio di questo che stiamo parlando: io posso garantirvi, lo so da fonte certissima ed autorevole, che siamo tutti autori e ciascuno vittima di uno scherzo fantasmagorico. Questo popolo di santi, poeti e navigatori non amando le rivoluzioni cruente e, mai pentitosi abbastanza di essere quello che è, ha deciso attraverso una intuizione diffusa di prendere in giro la propria classe politica mettendola di fronte al fatto eclatante, dichiarato e sbandierato ai quattro venti mondiali, la sua ineluttabile inefficienza e capacità fattiva. Gli italiani hanno santificato in maniera poetica e navigando nell'etere che la politica italiana è solo una immensa perniciosa puttanata goliardica!. Quale sia la mia certissima, autorevole fonte, naturalemente non posso dirvelo, ma vi do un indizio : la concomitanza tra la nomina dei dieci saggi e la resurrezione di Nostro Signore non è un caso!. Ma, torniamo ai fatti; sola la sagacia contadina, lo spirito avventuroso di un pescatore, la caparbietà di un montanaro fuse insieme all'amore per l'estetica qualità propria di un popolo ricco di storia, arte e fantasia poteva escogitare una burla di siffatte dimensioni; il far credere di essersi diviso in tre parti tra loro contrapposte ma più o meno numericamente eguali non è un suicidio sociale e sociologico, è una dichiarazione di indipendenza paragonabile solo a quella americana nei confronti dell'impero britannico. Gli italiani hanno con il loro voto, in sostanza e semplicemente detto ad ogni politico, vecchio stantio colluso complice baro ladro e nuovo neonato puro duro intransigente integralista teologico: NOI SIAMO NOI e voi non siete un ...!

Volete la dimostrazione nei fatti di questa mia affermazione?, bene!, ma per farlo consentitemi di ritornare ai proverbi:

A) Sano come un pesce. E' indubbio che questa classe politica è indistruttibile e che nemmeno la più fetente delle patologie (vedi ad esempio la pedofilia di alcuni, ndr) riesce a debilitarla.

B) Muto come un pesce. Trovatemi anche solo uno tra i politici, quale che ne sia l'estrazione filosofica, capace di articolare un suono intellegibile: nessuno!; sono tutti muti di raziocinio e senso pratico.

C) il pesce dopo tre giorni puzza. Chi non ne sente il fetore diffuso e paralizzante alzi la mano e prenoti una visita dal più vicino otorinolaringoiatra.

D) il pesce puzza dalla testa. Il quirinale ne ha dato una conferma inequivocabile non più tardi della settimana scorsa.

Dunque è proprio nella nomina dei dieci saggi che lo scherzo ideato dagli italiani trova la sua realizzazione ed apoteosi; pensate, infine alla successione dei fatti: per vent'anni un nano morale governa un popolo immorale e anarchico; poi sull'orlo del fallimento lo affida ad un professore del nulla che peggiora le cose e questi infine si suicida sull'altare di un voto la cui divertente e divertita espressione rende ad ognuno di Noi QUESTO OGGI, due aprile, la coscienza della burla che stiamo vivendo.

Ecco quindi come andrà a finire: tra le risate generali ognuno di noi tornerà da oggi al alvoro sapendo che non può durare ancora molto perchè:

UNO SCHERZO E' BELLO QUANDO DURA POCO e questo, è già durato abbastanza!.