Il Primo Maggio, festa per alcuni, un giorno comune per molti altri. - di Graziano Bonanno

29.04.2012 10:19


Milioni di lavoratori di ogni categoria si preparano a festeggiare il primo maggio ossia la festa del Lavoro.

La festività offre più o meno ogni anno la possibilità di un ponte discretamente lungo in concomitanza con le celebrazioni del 25 aprile, ponte che consente a una moltitudine di italiani di pianificare le prime vacanze pre estive dell'anno.

naturalmente ogni anno, poi si organizzano concerti,manifestazioni, celebrazioni alla presenza delle istituzioni, delle rappresentanze sindacali e delle classi dirigenti. Che bello! verrebbe da esclamare, sembra di aver descritto un panorama idilliaco, di riposo ma anche di confronto, di scambio di idee e di opinioni, in un contesto delle volte quasi goliardico, rilassante e di divertimento.

Detto questo, rimettiamo i piedi a terra, se è vero come è vero che c'è sicuramente chi festeggierà in questi termini, vorrei porre l'accento su coloro i quali questo giorno lo trascorreranno come gli altri giorni dell'anno, ossia nella disperata ricerca di una collocazione nella società, nella ricerca di un lavoro, di una casa, di una dignità negata dal cinismo di una crisi che non guarda in faccia nessuno, gli imprenditori e i loro collaboratori, giovani e anziani, borghesi e operai; una crisi che ha creato uno strato sub sociale simile a quello descritto da Hugo ne " I Miserabili ".

Un sottobosco di " dimenticati " di uomini, donne, giovani e meno giovani che avranno il rammarico che essendo il Primo Maggio giorno di festa, probabilmente non potranno recarsi alla Caritas per ritirare qualche genere di conforto. Diemnticati, già la definizione esatta, dimenticati non solo dalla politica, che come sappiamo ha ben altri problemi da risolvere, dal finanziamento ai partiti agli scandali di questo o quel leader, dal trovare il denaro per foraggiare le banche come se la ricchezza non tassata di queste ultime non sia abbastanza consistente e , dulcis in fundo, contrastare l' antipolitica, contrastare chi pubblicamente vorrebbe ricordare loro il sottobosco dei dimenticati.

E si, cari amici, perché è severamente vietato ricordare che ci sono anche i poveri in questo paese, è " populismo " rivelare che le lobby bancarie ricevono prestiti all' 1% per rimettere lo stesso denaro in circolo con interessi all' 11% quando va bene.

E poi ci sono loro, o forse dovrei dire noi, i dimenticati, quelli che sbarcano il lunario, i miserabili, quelli che cadono e si rialzano per poi cadere ancora, in una lotta continua con la vita, con la quotidianità, che viene interrotta di tanto in tanto da feste e celebrazioni che il più delle volte vengono percepite come una iattura in quanto non permettono appunto di attingere qualcosina dagli enti caritatevoli chiusi per festività.

Cosa c'è da festeggiare per loro (noi) quindi ?

Passerà anche il Primo Maggio, passerà come gli altri giorni, sentiremo qualche accenno da parte di questo o quello sul lavoro, ci saranno diversi proclami, poi sarà giorno 2 maggio, chi potrà tornerà al lavoro, chi potrà si recherà a prendere "la spesa " alla Caritas, chi potrà si rimetterà in cerca di una casa, di un lavoro, della propria dgnità, chi potrà..., molti non potranno, ma pochi ne parleranno,forse qualche populista in qualche piazza di paese, occhio non vede cuore non duole, con buona pace di tutti.

Auspico che chi avrà avuto la pazienza di leggere queste considerazioni, il Primo Maggio rivolga un pensiero ai Dimenticati, che per almeno un minuto divengano Ricordati, anche attraverso queste pagine, per quel poco che può servire.

Buon Primo Maggio a tutti.