Il voto utile - di Claudia Petrazzuolo

17.01.2013 08:47

A scanso di ogni possibile equivoco o malinteso, assodiamo subito che con questa legge ed in questo paese, ma da sempre, ogni voto, a chiunque dato, per qualsiasi motivo espresso, non sarà mai un voto utile!. Ciò detto, ma e però, lasciatemi argomentare almeno un po’ sulle affermazioni assolutiste dei vari Berlusconi e Bersani i quali, con una faccia tosta il primo e nella speranza di convincere qualcuno il secondo, affermano senza ritegno che ogni voto non dato alla rispettiva formazione sarà un voto a favorire l’avversario quindi un voto a perdere. Facciamo una prima considerazione e diciamo che qualsiasi espressione individuale, sopra ogni cosa quella del voto, sincera o no, interessata o meno, che sia pienamente libera e convinta, merita un ben più grande rispetto e considerazione: dovrebbe indurre ad una riflessione seria sui perché e sui come, provocando come prima conseguenza, in chi ha ricevuto o non ha ricevuto quel voto, il dubbio o la perseveranza e l’analisi scatenando così delle conclusioni ragionate indirizzate alla continuazione o alla correzione e, quindi, ad uno statu quo o ad un cambiamento. Facciamo adesso qualche riferimento alla geografia della politica: si parla di centrodestra e di centro sinistra entrambe con un denominatore comune, la parola “centro”. Il centro, quelli cioè che non stanno da una parte, ma non stanno nemmeno dall’altra, dovrebbe essere il punto di equilibrio, dovrebbe essere perciò quel raggruppamento di eletti, che ed in teoria riesce a perseguire l’arte del governare giustamente (dal greco POLITIKE’), ma, evidentemente, questo equilibrio non c’è, se è vero come è vero, che al suo interno c’è chi propende a destra e chi lo fa a sinistra con nessuno dei quali ad avere una vera cultura della democrazia intesa come governo dei cittadini e tutela delle minoranze; ma di contraltare neanche la sinistra e la destra hanno una loro propria identità vera dal momento che avvertono il bisogno di cercare conforto, appoggio, consensi in una direzione centripeta che ne snatura le finalità e l’operatività; alla resa dei conti si finisce, che sia il centro destra oppure il centrosinistra a governare, per non fare il bene del paese scontentando ognuno, ovunque posizionato. Ora, facciamo qualche esempio che meglio possa spiegare la situazione odierna e che metta a tacere una volta per tutte il detto “ … turiamoci il naso e votiamo per …!”. A sinistra come a destra molti non si riconoscono in quel calderone, antologia di luoghi comuni e di somiglianze, che sono il centro destra ed il centro sinistra e quindi, a costoro, perché dovrebbe essere consigliato quando non impedito di identificarsi con qualcuno che ne esprime le idee, i bisogni, gli interessi?; e quando costoro, spinti da queste motivazioni, avessero espresso il proprio voto ad una sinistra o ad una destra, chiaramente identificate, perché negare a queste espressioni la possibilità di influire, per il solo fatto di esistere, sulla condotta di governo dei raggruppamenti definiti di centro destra e centro sinistra?; ed ancora perché definizioni così generiche invece di quelle certamente più identificative di sinistra centro e di destra centro?; ed infine perché il bipartitismo funzione di una governabilità, comunque e nei fatti, mai raggiunta e mai soddisfacente agli interessi degli uni e degli altri?: la vecchia democrazia cristiana prima ed ora Mario Monti ed i vari Casini, Fini e via discorrendo, aveva ed hanno, rispettivamente, una loro collocazione ben precisa, si professano il nuovo centro ma rendono un significato diverso dall’essere punto di equilibrio perché sono dichiaratamente espressione di lobby e di entità egoisticamente interessate, perciò onestà vorrebbe che si dichiarassero tali per non confondere e disorientare i più sprovveduti e dunque riuscire ad essere una terza forza i cui contorni essere ben delineati e documentati dando origine ad un tripartitismo che nei fatti mitiga ed assolve al compito di tutelare tutti e ciascuno. Per concludere, questo sproloquio, consentitemi di ritornare alla mia affermazione iniziale spiegandola in questi termini: “ fino a che ciascuno di noi, non si assumerà la responsabilità di essere coerente con le proprie idee, le proprie esigenze ed i propri interessi e si farà abbindolare dalle chiacchiere sul bene di un paese che per tutelare sé stesso uccide i suo abitanti E CONSENTE AD UNA CASTA di continuare a pascere sé stessa, ogni voto sarà inutile perché l’ITALIA CONTINUERA’ AD ESSERE UNA REPUBBLICA DELLE BANANE!.