In coscienza … - di Francesco Briganti

10.09.2013 08:25

Non mi è mai riuscito e mai mi riuscirà di seguire un discorso di Berlusconi …, non mi è mai riuscito e mai mi riuscirà!. La stessa fatica, lo stesso disgusto, lo stesso senso di impotenza e di frustrazione provo quando parlano i suoi accoliti, tutti, dei cloni di uno stesso canovaccio, figli di un pensiero unico che quand’anche non fosse indotto non potrebbe, ma proprio non è possibile, essere cosi uguale dall’uno all’altro. “ E’ finita, finalmente! “ ho pensato al sentire la sentenza della Cassazione; stupidamente pensavo che gli italiani, quelli che sudano, che lavorano veramente, che tirano la vita ogni giorno con più difficoltà e che pure votano per questo individuo si rendessero finalmente conto di quali erano le mani a cui si erano affidati. Mi ero pervaso di quella incredula euforia che deriva dall’acqua passata che non macina più: avevamo, dopo vent’anni, svergognato e sbugiardato il neo-fascismo in doppio petto e affari puliti, meno puliti e sporchi; credevo che un momento nuovo di autocoscienza e ripristino della normalità, stesse in quel momento cominciando. Ma questo è un paese senza onore, senza dignità e senza rispetto per nessuno, nemmeno per sé stesso. Il rullare dei tamburi mediatici di maestri della vergogna ha cominciato a rullare da subito e le cause di una sentenza sono immediatamente sparite sotto la coperta di letame delle chiacchiere insulse, delle ragioni politiche, delle fandonie anti comuniste in un’Italia ricoperta, dalla fine della guerra partigiana in poi, di letame, di insulsaggine, di anticomunismo pur sapendo che il comunismo in questo paese era già una cosa diversa e democratica sin dai tempi in cui condannò e si distinse da quello che aveva invaso la Cecoslovacchia. Gli italiani sono”gente” strana; questa “gente” è costituita da persone che sanno benissimo che il loro destino è quello di pecore sulla via della macelleria sociale, ma preferiscono non pensarci. Discutono di quel grande maleducato che preferisce dormire invece di andare ad incontrare una degna persona che si batte anche per lui (Balotelli e Kyenge) piuttosto che armarsi di pomodori ed uova marce e pretendere la restituzione di quei soldi rubati alla comunità. Resta ore a discutere di massimi sistemi, anche questo social network ne è pieno, delle possibili guerre, di un Papa che tenta una pulizia più pericolosa dell’ebola, di un presidente della repubblica che non ha ritenuto di dire in modo chiaro e deciso che era l’ora di finirla. Ascoltano imbelli ed imbecilli le chiacchiere di prostitute morali le cui parole sono una offesa a loro stesse prim’ancora che agli altri; continuano a sbattersi, giorno per giorno, per accoppiare pranzo e cena e non decidono un periodo di sofferto digiuno che serva però ad un cambiamento radicale della situazione. Subiscono attraverso il “… domani è un altro giorno …” il perpetuarsi di un governo che è un ossimoro politico, un assurdo sociologico: non può esservi, infatti, comunione di intenti tra chi vuole la patrimoniale e chi invece non la vuole; non può esserci alcun accordo tra chi dice di proteggere le pensioni di anzianità e chi vuole abolirle; non può esserci intesa tra chi vuol cambiare la legge elettorale e chi invece vuol mantenere un assetto bipolare e decisionista; non può esserci unanimità di consenso tra chi ha creduto in una Ruby nipote egiziana e chi ne ha esplicitato la natura peripatetica; ed allora cosa potrà fare il governo se non continuare a barcamenarsi su maggioranze variabili e diverse in funzione dell’argomento all’esame?; E dove si prenderanno i soldi, quelli veri che urge trovare entro la fine di quest’anno?; Quanti e quali saranno i sacrifici cui verremo, sempre e soltanto i soliti noti, sottoposti?. In questo paese da rifondare, non c’è più, e da tempo immemorabile oramai, la possibilità di far solo delle CHIACCHIERE, in questo paese bisogna FARE FATTI: occorre riformare il fisco garantendo a chi non paga le tasse ed agli evasori ed elusori in genere, il carcere immediato ed il sequestro cautelativo e, quindi, effettivo dei beni di modo da monetizzare subito il malversato; occorre tassare i patrimoni, non solo per un generico e/o breve numero di anni onde riportare linfa vitale alle casse dello stato; occorre ridare vita alle classi meno abbienti e lavoro ai giovani; occorre dare impulso alla ricerca, alle innovazioni, alle imprese, al lavoro manuale, all’agricoltura, al turismo; occorre ridare fiato ad un popolo in crisi respiratoria acuta ed in apnea profonda; occorre incidere o amputare, leggi politica e sprechi, senza riguardi per alcuno e senza indecisioni o tentennamenti; occorre ridare fiducia alla giustizia, alla scuola; occorre in sintesi ultima da parte di un popolo intero la sottoscrizione di un nuovo patto sociale che impegni ciascuno di noi per la sua parte ad un cambiamento quasi genetico di abitudini sbagliate che si sono sin qui radicate e vengono addirittura venerate. Non è più tempo di furbizie o di scusanti pretestuose siamo al punto in cui se le cose non cambiano subito ed in meglio definitivamente, la colpa non sarà di altri che di ciascuno di noi. E noi stiamo qui a perdere ancora tempo con Berlusconi, i suoi guai e la sua cricca di servi e lecchini. BASTA CON LE CHIACCHIERE e siamo noi “gente” a dover cominciare; e nel mentre che, ancora oggi, continuano ad insegnarci che CHI VUOLE LA PACE SIA PRONTO ALLA GUERRA dimostriamo a questa masnada di malfattori che si può procedere ad un cambiamento adoperando le armi della non violenza e della pretesa dei diritti; come?; abbiamo anni di lotte e di conquiste e di vittorie dietro le spalle, basterebbe guardarsi indietro …