... Io ... - di Francesco Briganti

22.08.2014 08:25

Stamane ho la testa ingolfata di pensieri.
Camminavo dal bar della Tiziana verso casa e, sopra di me, un cielo dai mille azzurro possibili, si mostrava con filacci di quelle nuvole bianche che non sono un avvisaglia di mal tempo, ma piuttosto l'avanguardia di una splendida e calda giornata a mantenersi fresca nonostante l'agosto, ma grazie a questo agosto.
L'aria, dicevo, era cristallina ed invitante a camminare; la melodia di sotto fondo, la solita, a fare sinfonia con gli odori ed i colori propri della campagna toscana; stranamente nessuna eco di ambulanze in andata o di ritorno verso e da qualche mattiniero sfortunato e tutto l'insieme incontro ad una giornata tutta da inventare sebbene scandita da alcuni incontri programmati comunque di routine sebbene di una certa importanza.
La realtà viciniore come l'unica vera ed esistente; i problemi legati all'insipienza di una politica nazionale completamente dimenticati e le diatribe, ad arte costruite, fintamente scioccanti, inutilmente recitate, furbescamente palesate e tutte ed ognuna sempre e soltanto vuote di risultati concreti a far si che anche uno solo degli italiani, svegliandosi, potesse dire " ... finalmente qualcosa comincia a cambiare e si vede ...". Mi godevo, semplicemente, il mio andare nel mattino in divenire esattamente come, credo faccia, un cane randagio in cerca di una carezza.
Quella carezza me la davano i miei pensieri. Slegati tra loro si mostravano fugaci e veloci come passeggeri in una stazione: si fermavano un attimo a controllare l'intorno, lasciavano un segno di memoria oppure proiettavano un ombra più o meno grigia o variamente colorata sul percorso del futuro, riprendevano la loro strada verso un binario ancora tutto da scoprire sparendo nella folla della ragione inconscia lasciando lo spazio mentale libero di accoglierne altri in arrivo pur se non invitati.
Mi piace lasciarmi accarezzare in questo modo; è una sorta di narcisismo che si bea di un affollamento illogico e non conseguenziale che rende ad una mente la ragione di sé stessa; è una sorta di auto coscienza psichica summa di ogni passato che va a fondersi con il presente, quale che sia, e si proietta, poi, a volte fiduciosa, a volte preoccupata verso quel futuro immanente o di poco più lontano di cui, per quanti programmi o progetti o aspettative imbottito sia, non v'è certezza alcuna. questo narcisismo mentale è la punta evidente di una funzionalità estremamente incondizionata e funzionante delle connessioni cerebrali quando non fose, però, la dislocazione liberatoria, che io chiamo autoimmune, di una personalità troppo stanca e sulla soglia di una resa incondizionata.
Ho più volte scritto, forse troppe, che queste righe che molti di Voi hanno la bontà di leggere quotidianamente, sono, per me, il più grande servigio che mi si può rendere; per quanto io non sia solo e sia circondato da affetti veri, tangibili e/o virtuali, sono tendenzialmente un solitario che spesso si sente in compagnia della sola propria mente, con la quale ragiona, fantastica, sorride, piange, si rattrista e si rallegra rimanendone, egoisticamente, affascinato, un po' preoccupato, qualche volta stufo, molto spesso disorientato.
Un' amica scriveva ieri che sarebbe il caso ci incontrassimo in più amici virtuali onde rendere tangibile lo scambio di stima reciproca più volte espressa, dimostrata ed accettata. Voglio che si sappia che io sono una persona complicata, un bastian contrario per genetico imprinting, con un carattere difficile forgiato per di più da esperienze non tutte facili e belle da raccontare. Per questo io sono come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Sono una persona irascibile, capace, quando dovessi vendicarmi di qualcosa, delle cattiverie più estreme, ma di contro canto mi riconosco una sensibilità al limite della sofferenza fisica.
Sono un essere umano, pregi e difetti, come ciascuno degli altri, con una sola certezza: quella di voler preservare a tutti i costi il mio essere come sono e non perché mi ritenga superiore o speciale, anzi, ma perché sono convinto che ci sia sempre un perché del modo di essere di ciascuno di noi ed io a quel perché cerco di dare una risposta, se non altro la mia risposta.
La foto del mahatma Gandhi al posto della mia è l'icona della ammirazione verso un uomo straordinario, ma è anche quella valvola di ritegno che con sempre più difficoltà impedisce alla bomba di innescarsi.
Quindi sappiate che non tutto quel che luccica è oro ed io se, per qualcuno,dovessi luccicare, è solo per merito Suo.