ITALIA … S.p.a. - di Claudia Petrazzuolo

08.12.2012 07:35

Ho immaginato questo paese come una azienda quotata in borsa; ed ho anche immaginato che, come in ogni impresa che si rispetti, periodicamente si facciano delle riunioni per valutare lo stato dell’arte, trarre dei consuntivi, presentare dei preventivi, discutere di risultati raggiunti e da raggiungere.
Ho immaginato che, a questo scopo e in una grande sala, ben illuminata ed areata, gli astanti tra sottoposti e capi, fossero, tutti, in fremente attesa di dire la loro.
Ecco, allora, che prende la parola il Boss dei boss, una battutina iniziale per sciogliere e distendere l’atmosfera, un saluto veloce frammisto ai soliti ringraziamenti di rito e poi sguardo sofferto e penetrante una lunga disanima del passato recente e di quello un po’ più lontano; elogi e critiche distribuite parimenti a ciascuno, qualche ammonimento fatto ad altri senza scendere nel particolare, una velata soddisfazione per lo statu quo e una palese insoddisfazione per ciò che poteva essere e non è, invece, stato … poi, preannunciando una seconda parte pregna di progetti e di aspettative la fatidica domanda di rito davanti alla quale, ciascuno dei sottoposti e dei vice boss incaricati, di solito si comporta come sui banchi di scuola: sguardi sfuggenti, finta ed improvvisa attenzione per la punta delle propria scarpe, la maniacale indulgenza sul personale foglio di appunti.
“ Osservazioni?!?”.
L’eco del quesito rimbalza dalle pareti alle seggiole sfiorando le schiene di ognuno, sorvolando il capo di ciascuno: silenzio generale in un imbarazzo crescente!. Ma, ecco che all’improvviso, una mano si alza; dalla fila dei capi settore il braccio teso del più anziano tra essi spicca su di una canuta massa di capelli in attesa di diventare soggetto e protagonista.
“ … il solito rompicoglioni … “ mormora qualcuno, “ … non finiamo più …” si lamenta qualcun altro soliloquiando; ma quel gesto, istintivo più che ragionato, ha attratto l’attenzione del Boss dei boss, il quale senza tanti indugi cede la parola dando segni di una curiosità vera eppure pregna di “ … stai attento a te …! “; “ Prego …” continua l’invito del Boss.
Il volontario, forse pentito della sua iniziativa, forse arditamente pauroso, forse solo stanco, si alza e:
“ Vedi Boss … “ inizia un po’ balbettando le prime sillabe “ alla tua richiesta si può rispondere in due modi, per scegliere ciascuno dei quali, però, occorrerebbe capire bene il senso dell’invito fattoci …;
Vedi Boss, se la tua è una domanda retorica, allora, la risposta è che sant’Agostino diceva che questo è il migliore dei mondi possibili, per cui, in quest’ambito generale, non ci si può lamentare, certo si sarebbe potuto far meglio, ma tutto sommato, va bene così madama la marchesa! ... “
Pausa riflessiva tra qualche sorriso irridente e qualche annoiato sbadiglio, poi “ … Ma se la tua domanda è sincera, allora, pur partendo dalla stessa premessa e cioè che secondo sant’Agostino questo è il migliore dei mondi possibili, bisogna continuare dicendo che “ siamo nati per soffrire e, noi tutti, stiamo facendo l’impossibile per riuscirci nel modo più esaustivo! …”.
L’improvvisa attenzione di ognuno arrossa le guance dell’improvvisato oratore il quale si gira ora a destra ora a sinistra, cerca un’intesa con qualcuno degli altri non trovando nessuna sponda dove sostenersi nel suo dire: si sente improvvisamente solo e come don Chisciotte a combattere conto i mulini a vento senza nemmeno la fida compagnia del benevolo Sancho panza, quindi tentenna in un attimo di smarrimento, poi troppo vigliacco per interrompersi, ma sin troppo ardito per anni di sopportazione, occhi negli occhi con il Boss dei boss continua:
“ …………… “
Ecco!, adesso continuate voi se credete che ne valga la pena, altrimenti fermatevi alla prima risposta e ripetevi sine die che
“ si!, tutto va bene madama la marchesa! … e che torni pure il Berlusconi, tanto, a noi .... che ci frega?????”.