L’Italia non è un paese fortunato … - di Claudia Petrazzuolo

16.04.2013 07:57

Cos’è la fortuna?: una combinazione di concause per cui in un dato momento una data persona si trova in un determinato luogo dove succede un qualcosa che a quella persona areca un vantaggio, un beneficio qualsiasi o fornisce una opportunità che altrimenti non avrebbe avuto. Ma basta questo per definire quella particolare persona fortunata?; No, non basta! Perché se abbiamo al nostro cospetto un “distratto al mondo”, questi neanche si accorgerà di ciò che gli succede intorno; se invece fosse un pavido, un insicuro o semplicemente un menefreghista potrebbe non voler o saper sfruttare la situazione, occorre, quindi, che il soggetto che stiamo prendendo in considerazione oltre ad essere fortunato sia anche una persona perspicace, possibilmente intelligente, attento alle cose esterne al sé e sopra ogni altra cosa con una visione del mondo che sia la più ampia possibile, la più programmante e la più aperta ai possibili, multiformi sviluppi del divenire prossimo ed a medio termine di ogni accadimento. Facciamo un esempio: se fossi uno dei condomini di un palazzo in cui la gestione dell’insieme non va bene e mi facessi portavoce di quella parte degli inquilini insoddisfatti dell’andazzo, preparandomi a partecipare alla riunione condominiale vaglierei ogni possibile evenienza, compresa quella di trovarmi nella condizione di essere di stimolo al vecchio amministratore, magari disonesto, magari solo incapace o, magari solo, impossibilitato ad una gestione corretta per precedenti errori commessi da altri prima di lui e quindi elaborerei la strategia necessaria ad aggiustare le cose alternativa alla possibilità di una mia nomina a capo condomino; se, invece non lo facessi, perché incredulo io stesso nelle mie possibilità, unica, questa, spiegazione possibile, sarei solo uno dei tanti “urlatori da strada” buono a lamentarmi, ma incapace di una qualsiasi responsabilità personale costruttiva e funzionale ad un qualsiasi scopo. Ora, se questo vale per un condominio, a maggior ragione varrà per un gestore di impresa che tra le altre cose rischia del suo; varrà per un candidato ad una carica elettiva bassa o media e diventa condizione necessaria ed imprescindibile per colui il quale pretendesse di cambiare, se non il mondo, il PROPRIO PAESE. Tra due giorni, a camere riunite, voteranno un nuovo presidente della Repubblica, ma dire voteranno è sbagliato perché sia pure per delega saremo NOI A VOTARE il nostro presidente, percciò io credo sia lecito chiedersi se quelle persone a cui abbiamo affidato il nostro mandato abbiano le caratteristiche necessarie per capire il momento fortunato che stanno vivendo: sono nel posto giusto, al momento giusto ed hanno l’opportunità benevola che può cambiare lo status di una vita, dal singolo al generale. Saranno intelligenti, perspicaci, aperti al divenire e sapranno guardare a ciò che sarà il domani, la prossima settimana, il prossimo anno?. Dobbiamo tutti saper, comunque la si pensi, che questa elezione è tutto questo e di più una esame di laurea per ognuno dei mille e più delegati che da giovedì parteciperanno al gioco più serio che una nazione possa intraprendere, se sbagliano le mosse ce ne dovranno render conto ed allora dovremo essere NOI QUELLI FORTUNATI e, finalmente, sfruttare la nostra occasione fortunata alle prossime imprescindibili doverose elezioni e se non lo facessimo, allora preghiamo IDDIO di organizzare per TUTTI NOI ITALIANI una maratona e di scatenare durante lo svolgimento l’esplosione del miglior diluvio possibile … .