La cintura di Orione … - di Francesco Briganti

04.02.2014 10:40

Le stelle per gli uomini sono sempre stato simbolo di qualcosa di trascendente. Che si creda o no agli ufo, agli alieni e comunque ad esseri di una razza superiore venuti migliaia d’anni fa a colonizzare la terra, è un dato di fatto che ogni cultura esistente sulla terra ne parla, ne scrive, ne teorizza e ne fa origine di culto con dei tratti comuni che non possono essere, in tempi in cui la comunicazione universale non era nemmeno fantasticabile, delle pure e semplici combinazioni. Le stelle, dunque, come riferimento, origine e fine della razza umana. Una delle più belle e sante preghiere del cristianesimo inizia con il arcinoto “ Padre nostro che sei nei cieli …” e lo stesso Gesù, nell’apparizione agli apostoli dice loro “ … ascenderò nell’alto dei cieli … “: le profondità dello spazio profondo perciò intese e dichiarate come la casa dell’unico dio o, in funzione di ciascuna religione, degli dei di riferimento. 
Per gli scienziati in genere e per gli astronomi in particolare le stelle sono dei corpi celesti che, in ragione di una fusione atomica nascono, splendono, scoppiano e cessano di esistere in una susseguirsi di stati d’essere che si perpetuano per l’una e per l’altra dalla notte dei tempi. Sulla terra e per la gente comune le stelle sono fonte di romanticismo: “ … sei bella come una stella …”; di cinismo: “ … e le stelle stanno a guardare …”; di passioni accese o spente: “ … calda come una stella …”, “ … algida e lontana come una stella … “. In questo paese e nel parco politico dello stesso e per nove milioni di italiani le stelle, cinque per la precisione, sono fonte di un’ultima speranza per credere che qualcosa possa cambiare; comunque cambi purché cambi!.
Ho più volte scritto, per quel che questo può valere, che ho sperato in Grillo e nel movimento; ho avuto modo di dire che tra gli eletti penta stellati ci sono elementi di indubbio valore assoluto e che alcuni tra questo meriterebbero posizioni di prevalenza e, forse una fiducia senza condizioni, ma questo vorrebbe dire, quando non fosse già dimostrato dai fatti, un ritorno ad una o più personalità le quali, uniche a leggere ed interpretare, fatti e condizioni da cui, poi, determinare sviluppi, regole, un futuro possibile ed anzi, pericolosamente, sempre più probabile; ed allora, proviamo a mettere nero su bianco i contro, dato che i pro ci vedono, tutti, indipendentemente dalla allocazione che sia per idea o convenienza, d’accordo e unanimi.
IL M5S fa riferimento ad un duopolio il cui integralismo è assoluto; per i reggenti fondatori accaparratori dello scontento popolare vige la norma sintesi: “ … o con me o contro di me”; senza eccezioni, senza discussioni, senza alternative. Primo peccato originale. Da qui discende il secondo, quello che deriva dalla convinzione di essere gli unici onesti, gli unici giusti, gli unici possessori dell’unica verità rivelata; quindi quella concezione quasi teologica che se può essere compresa se riferita ad una religione, NON PUO’ e NON DEVE essere mai associata ad una azione politica. Da tutto questo discende anche la pretesa di avere quel tal potere derivante da una maggioranza autosufficiente e dunque senza controlli che permetta di agire e fare giustificandola con la millantata coerenza in virtù della quale, pur potendo verificare proposte, vere o finte che fossero, pur potendo entrare nell’immediato nella determinazione delle cose reali, pur potendo influire con la presenza e con la propria forza lo sviluppo ed un cambiamento di una società civile, si rinuncia a tutto pur di non correre l’alea di una commistione che sarebbe infettante e corrosiva per una diversa e futura vittoria elettorale. Allora, sorge spontaneo il dubbio che il tutto venga gestito in funzione di un obbiettivo finale che potrebbe anche essere quello giusto di un miglioramento del paese, ma che prima deve passare, però, dalle forche caudine di una vittoria egoistica ed egocentrica e dunque, nei fatti aliena a quei bisogni ed a quelle necessità che urgenti e disperate, attendono da subito delle soluzioni. Ultimo neo, più un angioma che un neo, ma non ultimo per importanza e valore, il determinante contrasto evidenziabile, solo che si voglia, di ogni presenza possibile all’interno del movimento stesso. Si uniscono e ballano insieme estremismi di destra e disperazioni della sinistra, volontà autarchiche e global, speranze europee e rifiuti di ogni cooperazione internazionale, favole e dogmi, in un anelito corale che se OTTIMO PER DITRUGGERE E CAMBIARE diventa DECISAMENTE ED ASSOLUTAMENTE ANACRONISTICO QUANDO SI VOLESSE COSTRUIRE QUALCOSA essendo le tante anime presenti tra loro, alla rea dei conti e delle vie da seguire per la costruzione di un futuro comune, opposte ed inconciliabili.
Ed eccoci di nuovo alle stelle lassù; alziamo agli occhi al cielo e godiamocele sereni per quanto possibile senza farne oggetto e soggetto di furbizie meschine e sub liminali sul tipo di quelle già sperimentate da chi con il proprio partito delle libertà della libertà altrui ha fatto scempio e stupro. La politica in una democrazia è partecipazione non potere; è tutela delle minoranze o non sopraffazione; è onestà di intenti, ma non disprezzo degli altri; è altruismo e non squallido, cortigiano assolutismo. La politica E’ o NON E’ e non ci possono essere giustificazioni o ragioni al suo NON ESSERE!.