... la notte della repubblica ... - di Francesco Briganti

26.07.2014 07:58

La mattina del giorno dopo le ultime elezioni politiche c'era in Italia un solo vincitore: quel binomio folcloristico, "cassandrico futurista", "vaffanculeggiante" che risponde al duopolio Grillo Casaleggio.
Da allora è passato del tempo ed oggi occorre ragionare della intelligenza e della furbizia.
Fatto: una crisi profonda innescata dalla finanza mondiale si ripercuote dolorosamente in Italia e colpisce sempre più i deboli accelerando quel lungo cammino, iniziato anni addietro, che ha scompigliato i diritti dei lavoratori; il disagio cresce, l'insoddisfazione lo segue a ruota; gli animi si agitano; nascono movimenti che cominciano a manifestare pubblicamente la propria rabbia repressa.
Fatto: Renzi il rottamatore spara contro tutti e tutto e si fa paladino delle istanze della sinistra. Renzi va ad Arcore. La lotta intestina nel Pd cancella progressivamente ogni ultima vestigia dell'idea e dell'ideale fondativo.
Fatto: Comincia a serpeggiare e ad affermarsi nel centro centro centro sinistra la convinzione che occorrano i voti della destra per vincere e, governando, cambiare in meglio il paese. Renzi diventa il segretario del Pd.
Fatto: Milioni di Italiani sull'orlo di una crisi di nervi trovano in Grillo il portavoce ideale di quel contenitore, para esplosivo, in cui si stanno raccogliendo e, ancora una volta speranzosi, lasciano sbollire la loro giusta ira, nell'espressione di voto al M5S.
Fatto: Manovre di palazzo a cui non sono estranee le più alte cariche dello stato condizionano lo svolgersi degli avvenimenti; il M5S si chiama fuori ed alla fine Renzi diventa presidente del Consiglio.
Fatto: Berlusconi condannato in primo grado a sette anni di reclusione vede, in appello, ribaltata la sentenza e viene dichiarato innocente.
Fatto: le maggiori preoccupazioni del governo in carica si palesano in annunci continui di rivoluzioni materiali e culturali nessuna delle quali, però e ad oggi, trova una sua realistica applicazione.
Fatto: non esiste più nel paese una forza di sinistra, o quale che sia, che possa inscenare una valida e significativa rappresentazione di quella fu l'opposizione costruttiva del sempre più rimpianto partito comunista italiano.
Fatto: la democrazia in questo paese scende i gradini del degrado e della scomparsa progressiva ed indolore senza che nessuno riesca a far nulla per impedirlo.
In quelle elezioni politiche e per l'ultima volta, io credo, gli Italiani avevano dato un mandato preciso e sostanziale affinché qualcuno si decidesse a cambiare questo paese.
L'ho già detto e scritto, ma mi ripeto, io non ero tra questi. Ero, però, tra quelli che pur non fidandosi del duopolio suddetto, speravano di essersi sbagliati. In questa veste, ho tifato perché il guitto teatrante, spacciando per suo un copione scritto da altri, avesse una cultura politica e di servizio tale da prendere al balzo la palla che il paese gli offriva e, con il cinismo necessario alla politica utile, costringesse con la propria forza parlamentare il vecchio sistema a cambiare.
Ci voleva, in fondo, molto poco; bastava sedersi al tavolo e verificare nei fatti se le offerte ricevute erano veritiere o erano un bluff. Nell'un caso si sarebbe potuta avviare una trasformazione in meglio, nell'altro ci sarebbe stata la certezza, cosa che adesso non c'è, dell'imbroglio perpretrato e con ben altra forza, popolana e popolare, si sarebbe potuto spingere il paese verso nuove elezioni. Evidentemente non era questo il compito assegnato e da svolgere!.
Da quel "noi passiamo", anche se, ripeto, non c'è prova contraria, il seguito nefasto che ci vede oggi tutti in attesa che un giovin signore cammini sulle acque stagnanti di una fogna a cielo aperto quale è la politica nazionale e compia, così, il suo primo miracolo.
Che l'Italia corra verso un traguardo oramai in vista è indubbio; a quali e quante altre furbizie dovremo assitere non possiamo sapere, ma che il cammino sia oramai obbligato è cosa sotto gli occhi di tutti coloro che, intelligenti, vogliono vederla.
Chi non vuole vedere applauda pure e continui a fingere, se vuole, che un funerale sia, invece ...

il battesimo di un giorno nuovo.