... la porti un bacione a Firenze ... - di Francesco Briganti

28.01.2016 09:32

Quasi quasi erano meglio le gentil donne del nano!. Sapevi chi era lui, sapevi cosa erano loro, sapevi cosa ti potevi ed anzi dovevi aspettare e si era tutti lì a soffiargli sul collo, ad impedirgli, con immediate levate di scudi, pensateci, tutte quelle cose che, invece, il buon cavallo di troia, al secolo matteorenzi, crasi rigorosamente in minuscolo, ha poi realizzato.

Il mondo si scompisciava sulle per le e delle sue puttanate, la sinistra aveva un collante migliore dell'attack per restare unita, il popolo viveva ogni sopruso perpetrato a proprio danno come una prevaricazione contro la quale avrebbe potuto votare scegliendo un proprio paladino ed i candidati, paladini in fieri, vivevano l'aura di un ruolo salvifico benché futuribile e tutto da verificare.

Poi arrivò il guelfo ghibellino ad imbonire le masse con la perfetta aria del truffatore in guanti bianchi. Sindaco innovatore e castigatore dei costumi politici, rottamatore del vecchio ancestrale codazzo di parassiti, profeta della cambiamento e della volontà popolare, furbo di tre cotte e doppiogiochista genetico, fece sì che alle primarie di un partito, ancora, di sinistra partecipassero masse di destra nel mentre stesso che le masse di sinistra, troppo stupide per capire l'importanza della propria adesione, le disertavano sdegnate e sdegnose.

Arrivò, quindi, invitato alla tavola istituzionale spacciandosi come colui che mai avrebbe varcato la soglia del potere istituzionale senza l'avallo di un popolo, nel frattempo, sempre più bue e cieco e sordo, cominciando quel lavorio il cui cammino qualcun aveva, nelle segrete stanze, ordito per lui. Che fossero quelli sopravvissuti alla P2 o, forse, quelli che l'avevano sostituita con la P3, poco importa visto che non può sembrare un caso se Verdini e Carboni, entrambi in entrambe le due logge, vantano oggi un ruolo ed una importanza nel cammino di questo governo.

Fece fuori, letteralmente, un primo ministro, distrusse con sinergie multiple la residua credibilità di ciò che restava di un partito di sinistra, fucilò, bendati ed alle spalle, alleati palesi e nascosti, imbarcò, senza vergogna di alcuno, rottamandi, indagati, condannati e sospetti mafiosi, picconò in modo scientifico tutte quelle conquiste che il mondo del lavoro e della piccola e media borghesia avevano conquistato in lustri di lotte e battaglie: non un solo provvedimento andò, mai e veramente, ad incidere sulla spettrale e pur consistente minoranza padronale e ricca di "questopaese" .

Il welfare beccò rigori contro in continuazione, la pubblica istruzione fu trasformata in una dittatura plenipotenziaria, l'informazione fu resa succube del governo e le si assicurò la sopravvivenza rapinando le tasche dei fessi consueti e pecori, giostrò l'immaturità e l'inesperienza di una trasversalità nominale, ma di fatto tutta pendente a destra, galleggiò, galleggia, galleggerà su di un mare di merda talmente mefitica che l'urlo unanime è "... per favore non fate l'onda ... ".

Ora, all'apice di un fallimento sociale evidente al punto da poter essere incorniciato come il meglio del grande Picasso, se la piglia con questi e con quegli, fa coprire le statue, ricorre alla fiducia come fosse un ombrello in una giornata di pioggia, urla all'Europa mentre le offre un culo voglioso, gioca all'uomo di stato a capo di uno stato che di uno stato che sia stato, almeno una volta, stato non ha né l'odore, né l'apparenza e né tanto meno la sostanza.

Eppure c'è ancora chi preferisce soffrire di miopie somatizzate piuttosto che sciacquarsi gli occhi alla fonte dell'evidenza e della propria legittima difesa e tutto questo senza nemmeno poter sbirciare ...

in una cantina con delle ballerine nude!.