La prima pietra … - di Francesco Briganti

20.05.2013 07:03

Milena Gabbanelli. Una donna di tutto rispetto; una giornalista di eccelsa professionalità; un esempio per tantissimi: uomini o donne che fossero!. Milena è un essere umano e come tale, ma così come tutti, ma proprio tutti, avrà i suoi difetti, le sue idiosincrasie, forse qualche vizio: magari fuma oppure beve un paio di bicchieri di vino a tavola o forse scrive poesie astruse o magari è una fan sfegatata di Orietta Berti coì tanto per citare qualche stupido esempio, quindi se qualcuno volesse fare strumentalmente, “ le pulci “ a Lei, così come a tutti, ma proprio a tutti, potrebbe riuscire facilmente nell’intento. Ma non è questa la cosa importante, dal momento che è cosa evidente ad ognuno di noi la cosa importante è … NO!, aspettiamo un attimo e lasciate che divaghi per qualche momento. Nel 1932, in Germania, ci fu una situazione politica strana; dopo una tornata elettorale tre partiti in un contrasto tra loro così marcato da risultare l’uno incompatibile ed inconciliabile con ognuno degli altri si spartirono il monte voti; in particolare il MOVIMENTO nazional socialista di un certo Adolf Hitler si dichiarò a più riprese alieno ad ogni tipo di accordo, gridando ad ogni angolo di piazza esistente la sua pretesa di maggioranza assoluta, il suo voler scardinare il sistema, il suo voler essere il solo padrone a decidere tutto e per tutti: nel giro di un solo anno il nazional socialismo divenne il partito di maggioranza assoluta e in poco tempo dichiarò fuorilegge il partito comunista, ne arrestò i capi associando allo stesso destino sindacati e sindacalisti; successivamente, avendo avuto dal parlamento la delega assoluta ad ogni potere per quattro anni (poveri illusi, ndr) , sciolse il partito social democratico, ne arrestò i capi e cominciò a popolare di prigionieri politici i campi di concentramento subito eretti a soddisfazione. Quel tal Adolf, tacitò ogni tipo di stampa avversa, limitò sempre più le libertà personali, affidò la difesa dello stato alle SA ed alle SS, si liberò dei possibili concorrenti riuscendo, alla morte del maresciallo Hindemburg presidente della repubblica tedesca, a seppellire la democrazia germanica che, per la verità, era già morta nel momento stesso che qualcuno aveva cominciato a seguire chi pretendeva di essere l’unica fonte di verità. A quel punto cominciò la più grande ignominia che storia umana ricordi: lo sterminio di sei milioni di esseri umani. Il seguito di quell’inizio è cosa nota a tutti ed ebbe fine soltanto con un’altra grande ignominia, tale anche se spacciata per necessaria, che risponde ai nomi di Hiroshima e Nagasaki. Ora ritorniamo a ciò che stavamo dicendo e cioè che è cosa importante che un giornalista sia libero di svolgere il proprio lavoro e in questo è contemplata la facoltà di fare inchieste e quando i fanno inchieste ci si e si pongono delle domande alle quali è necessario trovare, quando non si ricevessero, delle risposte. E’ inconcepibile in una democrazia che una persona che svolge semplicemente, doviziosamente, professionalmente il suo compito venga tacciato di “venduto” o di “traditore” o di “ provocatore” sol perché le domande poste sono scomode o sono inaspettate. In una democrazia è lecito domandare ed è cortesia rispondere; ma questa cortesia diventa un obbligo quando si abbia una figura pubblica, quando si scenda o si salga, scegliete Voi, in politica, quando si sia convinti di voler cambiare il mondo, quando per far questo si pretenda di essere gli unici, puri e duri, a cui questo deve essere permesso. E’ UN DOVERE quando si sia raccolto un terzo dell’elettorato e in nome di questo le stesse domande ricevute le si è poste prima agli altri.
MILENA GABBANELLI è la stessa signora che era stata proposta come capo di questa Repubblica mancarle di rispetto significa mancare di rispetto solo a SE’ STESSI!.