La resa … - di Claudia Petrazzuolo

17.03.2013 08:24

Nella lingua italiana il termine resa ha differenti accezioni; può sintetizzare in una parola il frutto, un risultato di un’operazione produttiva o commerciale o intellettiva, può racchiudere in sé il successo di una combinazione chimica o, può, inchiodare ad una evidenza una sconfitta, onorevole o no, davanti ad una evidenza di fatti o, ancor più amara, davanti ad un nemico fisico o virtuale. Quale che sia l’accezione che in questo periodo storico si voglia considerare, credo si possa con tranquillità affermare che questo termine ne sia, all’oggi e forse per la prima volta, la sintesi di tutte. Mi piace partire dall’elezione di Francesco I° S.S. il Papa, il quale con la semplicità e con quell’accento dolce ed amorevole che è proprio degli argentini toccando il cuore di ognuno di noi semplicemente e con parole chiare ha sancito la sconfitta degli intrighi e delle malizie di una “ coorte cardinalizia “ dedita più al diodenaro che a quel Gesù morto sulla croce e ha, invece, crocefisso in pubblica piazza tutte quelle figure ecclesiali talmente asservite al laico ed al potere terreno da arrivare al punto di giustificare e contestualizzare non solo e tanto i comportamenti osceni dei miserabili del potere (leggi il nano), ma persino le loro bestemmie; quindi il Papa in Lui e nella Sua elezione l’arrendersi di queste figure e ed il risultato di un’opera di risanamento e pulizia, per ora solo agli inizi di una speranza, nelle gerarchie ecclesiastiche.
Si può tacere di Bersani e del PD?: Impossibile!. Anche in questo caso una sintesi di sconfitta e vittoria: uomo e partito si sono arressi ad un risultato elettorale chiaramente deludente pur nel segno positivo e da ciò hanno dovuto trarre la miglior resa possibile quella di una linea al netto degli inciuci possibili che ha portato alla seconda e terza carica dello stato due figure assolutamente nuove ed assolutamente rispettabili; una donna della sinistra più sincera ed ideologica ed un uomo del quale non si può tacere il senso della legge e della giustizia: a LORO il compito di continuare in una resa di risultati sempre più nel segno della volontà popolare. Ci sono, poi, Monti, il suo centro e la doppiezza di entrambi; entrambi si sono arresi alla evidente mancanza di parola caratteristica peculiare di gente senza ideali e soggiogata all’idea del mercato della finanza e dell’arricchimento fine a sé stesso; la resa di questi atteggiamenti è stata quella del loro sputtanamento agli occhi di un capo dello stato fintamente ingenuo e cerchiobottista come non mai ed a quelli di un elettorato che ignorando il centro nelle espressioni di voto ne ha sancito l’inconsistenza politica. Due parole ciascuno per il Nano e per il Quirinalico presidente: il primo è ridotto alla miserevole condizione di che si arrende ai suoi disdicevoli comportamenti ascrivendo nella sua contabilità una resa negativa di meno seimilioni di voti mentre il secondo dall’alto della sua vetusta età annota una resa effettiva all’evidenza elettorale che ne sancisce l’insipienza ed una resa produttiva che lo spinge sempre più nel cantuccio storico degli ignavi e delle mezze figure isituzionali, dimenticate nel giro di qualche decennio. Infine il M5S i propria eletti ed i Suoi leader: anche in questo caso una resa produttiva fatta da un 25% elettorale, dall’aver accomunato lo sdegno, la rabbia, la voglia di cambiamento di un popolo in un’unica direzione e poi la resa all’evidenza dei fatti NELL’accorgersi, FINALMENTE, che quella resa produttiva doveva essere sfruttata al meglio per continuare a RENDERE IN TERMINI PRATICI DI INNOVAZIONE E CAMBIAMENTO ED IL TUTTO SENZA MISERRIMI CALCOLI ELETTORALI DI BOTTEGA ma solo in funzione di quella volontà popolare che con tanto amore le si era affidata. “ ARRENDETEVI ! “, ERA ed E’ IL MOTTO DI Grillo e Casaleggio: ebbene, io auguro ad entrambi che SI ARRENDANO ANCHE LORO ALLA RESA CHE IL LORO MOVIMENTO PUO’, DA SUBITO, INNESCARE IN QUESTO PAESE!.
Auguri ITALIA, noi, forse, ce la caviamo!.