… la terra promessa … - di Francesco Briganti
Le accuse di tradimento e gli insulti, nel M5S, si sprecano; si vendono e si comprano al costo di due centesimi la tonnellata e sono tutti indirizzati verso coloro i quali, adducendo i più svariati motivi lo abbandonano per trasferirsi nel gruppo misto oppure per aderire a questo o a quel partito. Su queste persone, ovunque esse siano elette e dovunque si dirigano, io ho sempre avuto, chi mi legge lo sa, un atteggiamento di critica e di condanna: secondo me, per quel che vale, chi fosse eletto in una lista, per correttezza personale e per etica politica ed anche in assenza di vincolo di mandato, prima di trasmigrare in un’altra, dovrebbe sottoporre la propria decisione al giudizio dell’elettorato che lo ha votato spiegando i propri motivi e rimettendone ad esso l’approvazione o la richiesta di dimissioni; dunque e perciò, coloro i quali non si comportano in questo modo sono delle persone, secondo me e ripeto per quel che questo vale, opportuniste e poco rispettose innanzi tutto di loro stesse e poi nei confronti di tutti gli altri: quelli che lasciano e quelli che li accolgono.
Questo affinché ciò che sto per esprimere non sia fonte di insulti nei miei confronti o di minacce e assurde farneticazioni del tipo “servodelpd”, partito che non voto, “comunistadelcazzo”, cosa di cui sono orgoglioso, e via dicendo come già mi è capitato di ricevere da quegli oltranzisti, integralisti e fondamentalisti, discepoli del pensiero unico che purtroppo esistono e numerosi in quel movimento. Ciò premesso e detto io pongo poche semplici questioni: “ Come è che la diaspora dal M5S è così alta?”; “ perché tra gli iscritti o tra i simpatizzanti nessuno, mai, si fa la stessa domanda?”.
Io non ho una grande fiducia nel genere umano; per scelta intellettuale ho una cinica disistima e fino a prova contraria per chiunque, ne ho poca anche di me stesso, ma ciò nonostante, mi riesce difficile credere che tutti coloro che se ne vanno dai pentastellati lo facciano per bieco amore del vil denaro; certo, qualcuno a cui il soldo facile piace e che per esso venderebbe la madre, la storia e la cronaca non fanno altro che ripetercelo e dimostrarcelo di continuo, ci sarà pure; se questa, però, fosse la regola e non l’eccezione, la cosa dovrebbe spaventare prima degli altri proprio il Movimento giacché vorrebbe dire che la democrazia diretta, tanto vantata e desiderata come sistema, si rivela essa stessa propedeutica di un fallimento: la democrazia diretta si rifa alle persone ed alla rete e se queste sono false in così alta percentuale allora bisogna tenerne conto e, magari, adottare un sistema diverso se non di altro almeno nella scelta dei candidati.
Io penso, perciò ed invece, che le motivazioni sono altre e partono non solo dai candidati transfughi, ma anche da chi loro ha eletti; mi spiego. Il M5S è per propria stessa dichiarazione un che di trasversale; predica la scomparsa della destra e della sinistra e non dice mai, e dico mai, come intenderebbe, però ed in caso di una vittoria elettorale, conciliare le due opposte visioni della vita; ancora si deve dire che è indubbio che al suo successo ha contribuito una notevole parte del mondo della sinistra e della destra, che invece esistono e sono non solo vitali, ma in sempiterna contraddizione; quel mondo avrà votato quei candidati avendoli sentiti almeno una volta parlare e, dunque, li avrà scelti anche per quanto loro dicevano e non solo perché in una lista obbligata; quindi, ecco che sono gli stessi elettori che legittimano quelle scelte transfughe anche se non c’è una verifica diretta e comprovante.
Peggio sarebbe se gli elettori avessero scelto i propri candidati sulla cieca fiducia alle parole di un capo, il quale a propria volta, avrebbe esteso quella fiducia a persone a lui sconosciute e, a volte, a sedere su di uno “scranno onorevole” grazie solo alla limitata scelta di parenti ed amici giacché avremmo, in questo caso, l’esatto opposto dell’ITALICUM e sarebbero, infatti, gli eletti ad avere in pugno il/i capo/i.
Il M5S, che avrebbe potuto avere una ben altra valenza se solo avesse avuto una strategia politica capace di sfruttare e di, cinicamente, è sì occorreva!, immergersi in un mondo corrotto per farlo esplodere dall’interno, dovrebbe rendersi conto che le libertà personali e la democrazia, quella vera, quella della partecipazione e quella dei diritti uguali per tutti compresi quello al libero pensiero, al disaccordo ed alla libera parola, ha nella pratica delle attuazioni che, come in ogni cosa, si discostano dalla teoria e questo fino a che, almeno, quella teoria non viene maggioritariamente, qualificatamente cambiata e/o presa come costume da tutti; per questo, starnazzare dalle mura di Roma come oche che avvisano dell’arrivo dei barbari sarà anche utile, ma non sarà mai sufficiente ad una rivoluzione che veramente voglia essere tale.
Il cogito ed il dubito erga sum dovrebbero essere per il M5S per i suo iscritti e simpatizzanti, per il duopolio che ne è a capo la prima forma di democrazia predicata, il primo esempio e la prima attuazione vera di una politica finalmente diversa; questo FARE sarebbe genitore di una diversità eccelsa da TUTTE le altre forze politiche esattamente come il NON FARE non rende altro che un dimostrarsi esattamente uguali agli altri.
p.s. prego cortesemente i fascisti e quelli comunque e sempre senza argomentazioni e capaci solo di slogan triti e ritriti di risparmiarmi i loro improperi.
Se è possibile … altrimenti, va bene lo stesso!.