… la terra promessa … - di Francesco Briganti

06.05.2015 16:48

Ai tempi in cui ancora si credeva che Renzi fosse, comunque, espressione di un centrosinistra anche se di ispirazione democristiana, io invitavo tutti quelli della sinistra a partecipare alle primarie del Pd quando anche non avessero, come me, mai votato per quel partito ed aggiunto a questo invito io suggerivo di esprimersi in funzioni di Pippo Civati.

Val la pena ricordare, onde evitare i soliti commenti di quelli che non sanno leggere, che mi esprimevo per il voto alle primarie perché sostenevo, e sostengo ancora, che se tutti quelli della sinistra, al miserabile costo di due euro, avessero partecipato, il bamboccione fiorentino non avrebbe vinto o, anche se ugualmente vincitore, il suo potere sarebbe stato ridimensionato di moltissimo. E’ facile intuire che con un Pd spaccato a metà o in tre parti il “caudillo”, come è stato recentemente classificato avrebbe dovuto giocoforza avere un comportamento diverso.

Chi mi legge lo sa e se lo ripeto è perché continuano ad esserci degli idioti che leggono magari due righe o solo il titolo e poi sparano commenti inutili classificandomi in tutti i modi possibili o sillabando slogan di cui nemmeno capiscono il significato; ripeto, ed a differenza di coloro che argomentano le loro idee anche e soprattutto quando non sono d’accordo con me, questo tipo di “inteventisti” sappiano da subito che li considero degli idioti fatti e rifiniti.

Ciò detto ritorniamo al nostro, si fa per dire, Pippo Civati; l’abbandono del Pd che lo vede protagonista, sia pure con un anno e mezzo di ritardo, attenua la mia delusione nei suoi confronti ed in qualche modo mi spinge a pensare che, in fondo, l’averlo classificato l’unico vero ancora comunista dei tre allora in lizza non era un mio abbaglio sentimentale, ma poggiava solidamente su sue dichiarazioni ed atteggiamenti che hanno finalmente trovato riscontro nel ripudio di un partito che di sinistra non ha più nulla e la cui leadership è dichiaratamente di destra per quanto il toscanaccio con aspirazioni imperiali dica, addirittura, di voler essere LUI (costui è pazzo; ndr) a ricostruire la sinistra.

Spesomi in questa sviolinata beneaugurante al transfuga piddino non tralascerò di affermare che il cammino di Civati e di tutti coloro che pensano sia giunta l’ora di dare un fermo al cammino del Matteo, ibrido politico come ciò che resta del suo partito e di coloro che ancora vi permangono, deve andare verso una istituzione unitaria comprensiva di tutte le anime della sinistra; non devono esserci personalismi né egoismi di bottega; non devono esserci diatribe a dividere, ma discussioni ad unire ed a prescindere su di ogni altra cosa, deve esistere un ritorno alle origini non intese come propedeutiche di una fantomatica dittatura del proletariato, ma come rivalutazione ed applicazione nei fatti degli ideali di uguaglianza, equità, giustizia sociale, pari opportunità per tutti, rispetto reciproco e della Costituzione in primis.

Molti di noi stanno già agendo in forma privata, rischiando del proprio quando l’avessero, contro questo sistema abbuffino e truffaldino in vari modi e secondo le proprie possibilità e scelte; gli altri seguano, pure, la via più lunga di una formazione aggregante così come è giusto che sia. Se, però, nel far questo, è proprio di stamane lo sconforto ultimo di una compagna delusa dalle troppe chiacchiere e dagli zero fatti, capita che si perdono in quel berlusconismo di maniera che li porta a tramare ed a percorrere una via senza uscita in fondo alla quale c’è il muro del voto dei disamorati dalla politica, sappiano che perdono tempo e non riusciranno, come purtroppo è già successo, nel loro intento.

Un aggregazione, quella aggregazione di sinistra vera, che voglia avere una qualche chance, anche solo di seria forza di opposizione ed alla quale non mancherà di certo l’apporto dei primi, deve avere la sfrontatezza e la determinazione del “caudillo”, ma deve parlare alla persone, averne l’onestà, capirne i problemi e battersi per essi e perché tutto questo si realizzi occorre, ma occorre proprio, che anche nelle segrete stanze non si facciano quei giochetti politici che ancora, oggi, si fanno: leggi di alcune candidature oppure delle dichiarazioni della Camusso alla quale evidentemente non bastano i professori che stracciano la tessera del sindacato né tutti coloro che quel sindacato hanno abbandonato.

Sembrerà strano, detto da me, ma quello che, inoltre, occorre alla sinistra è ESSERE ciò che è il M5S senza, però, il caos ideologico che lo caratterizza e senza l’autoritarismo di capi, in veste di messia, a farla da padrone.

Solo così si riuscirà a riportare alle patrie sponde quei compagni che hanno votato per Grillo e Casaleggio e solo così si potrà sperare di convincere quei compagni che hanno detto alla politica, sbagliando giacché così hanno lasciato campo libero agli arrivisti ed agli ambiziosi di ogni genere: “ sai che c’è? … io me ne frego e non vado più a votare “.

Altrimenti, e convincetevene, il bamboccione fiorentino la sinistra la ricostruirà lui ed a quel punto …

i black bloc saranno rimpianti come si fa per i bei tempi andati!.