La Toscana - di Francesco Briganti

15.06.2013 09:14

La Toscana è una regione bellissima!; e, anche se l’Italia è tutta bella, ha un suo fascino particolare. Da alcuni tra i libri che ho avuto la fortuna di leggere, ho tratto l’impressione che i suoi panorami somiglino a quelli inglesi e non devo essermi sbagliato di molto considerando quanti sudditi della regina hanno la loro dimora da queste parti. Quando, anni fa, ci trasferimmo, avendo venduto la nostra casa in Calabria, cercavamo di comprarne un’altra che diventasse la nostra nuova dimora. Guardammo e prendemmo in considerazione ogni tipo di unità abitative ed imparai, io che ero abituato al termine fine a se stesso, che ci sono diverse tipologie di case: l’appartamento in condominio; l’appartamento in villetta; le villette a schiera e quelle bi o quadrifamiliari; le villette a solo; i terratetti con o senza resede ed infine i ruderi da ristrutturare o al rustico o da abbattere completamente così da, sfruttandone la vecchia licenza edilizia, costruire qualcosa di nuovo. Ognuna ha un valore differente e ciascuna vale in funzione dell’esposizione, del piano, della superficie della presenza o meno di uno spazio disponibile che sia giardino o acciottolato e così via. La tipologia che ci affascinava maggiormente era quella costituita dai ruderi …

… averla vista e amata era stato un unico sentire: ci eravamo spinti lungo il sentiero e incuranti della posizione in cui lasciavamo l’auto, l’avevamo raggiunta per restare a girarle intorno immemori del tempo che passava. La struttura,, completamente diroccata dalla parte di un grosso fienile, poggiava con un lato al fianco di una collinetta e dal lato opposto affacciava su una piccola sorgente che, formata una larga pozza, quasi uno stagno, trasparente e profonda qualche metro, tracimava da un lato in un torrente che inoltrava il suo corso giù per il pendio perdendosi, nel folto degli alberi e verso una confluenza lontana, con un andamento sempre più tumultuoso. L’ampio antistante sembrava fatto apposta per accogliere le tavolate di amici che potevano riunirvisi. L’abbandono trasudava da ogni mattone scrostato e rosso e dall’edere che ne avevano quasi ricoperto la facciata; il pesante portone di legno massiccio penzolante da un lato chiedeva disperatamente un po’di attenzioni al pari degli scuri, erosi e sfondati dal tempo e da ogni vandalismo possibile, richiusi su un interno invisibile e stranamente illuminato dal gioco di luci a spiovere dal tetto e dai solai intermedi oramai a cielo aperto e quasi del tutto inesistenti …

Ricordo come ad ogni visita l’immobiliarista di turno ci magnificasse l’offerta del momento come fosse l’affare del secolo, illustrandoci di volta in volta tutto ciò che, partendo dal rudere esistente si poteva ottenere. “ … questa, “ dicevano “ si dovrà ristrutturare …” oppure “ … questa potreste abbatterla e farne un'altra a vostro piacimento …” ed ancora “ … qui si potrà integrare vecchio e nuovo ...” esaltando con enfasi il futuro possibile di ogni rovina visitata, sino a spingerci, addirittura, al trasformarci in nuovi palazzinari che facessero di una esigenza un investimento. Immancabilmente, poi, la discussione arrivava alle dolenti note del costo ed ogni volta la richiesta fattaci non era funzione della realtà presente, ma del futuro possibile, per cui si arrivava, alla fine dei conti, che le sole quattro mura diroccate ed un sogno tutto da realizzare, costavano quanto l’intero ricavato dalla vendita della mia casa o, con altri acquirenti, quanto l’ammontare dei risparmi di una vita. Avremmo, avrebbero, dovuto pagare subito quella che probabilmente non saremmo, sarebbero, mai riusciti a realizzare poi. Ecco, l’Italia di oggi è completamente assimilabile ad uno qualsiasi di quei ruderi ed i nostri politici sono la sublimazione istituzionale di quei venditori: ci illustrano quotidianamente la rovina in cui è il nostro paese e, contestualmente, ci prospettano cosa esso diventerebbe se noi dessimo fondo ad ogni nostra possibilità economica. Ma, mentre questo giochetto fino ad alcuni anni fa faceva presa e rendeva fatto concreto lo spirito di sacrificio, l’amor di patria e la voglia di futuro, oggi il tutto non funziona più perché questi politici, nuovi e vecchi, rottamatori parziali ed integrali, i “ fasotuttomi” ed i servitorialserviziodellagentecomunemaintegralistinelanimoeneicomportamenti, hanno colmato la misura rendendo evidente al massimo grado la loro peculiare inefficienza ed inutile verbosità ed animosità, e sopra ogni altra considerazione, avendo rapinato ogni nostra risorsa possibile, non solo economica ma anche di fiducia e speranza. La mia risposta, diventata dopo un pò tormentone, allora come lo sarebbe ed è oggi, era: “… sarà tutto ciò che voi volete, ma non a spese mie …, NON PIU’!. Adesso, tocca a VOI PAGARE!.” Una volta e per ognuno dei futuri possibili.