La vita è adesso … - di Francesco Briganti
Quante volte avrete pensato a ciò che avreste fatto il giorno dopo; magari dopo un ‘insuccesso o dopo una soddisfazione inseguita da sempre o improvvisa come uno scroscio di pioggia a marzo. Inebetiti o felici certamente vi sarà capitato di pensare: “domani è un altro giorno, domani andrà meglio …” oppure “ … da domani ancora più su, verso le stelle”. Quello che sarebbe stato, poi, il domani, avrà avuto, comunque, qualcosa di diverso dal come ve l’eravate aspettato costringendovi ad aggiustamenti, a compromessi, a deviazioni insoddisfacenti o a cui non eravate disposti o preparati. E’ un gioco del destino quello di svilupparsi secondi linee impreviste ed imprevedibili per quanta accortezza e diligenza Voi abbiate messe nel progettare il vostro futuro. Color che non avessero ben chiare queste considerazioni avranno tante più disavventure quanto più avessero affrettato i tempi o non calcolato rischi, imboscate, incidenti di percorso, malignità, sotterfugi e/o intrallazzi.
E’ altrettanto vero, però, che la vita va vissuta istante per istante conscia di essere figlia di un passato genitore, ma sterile genitrice, essa stessa, della progenie domani sino a che quel figlio non fosse nato. Insomma, il domani è un divenire che esiste solo quando diventa oggi altrimenti, sogno o incubo, esso è un limite dell’oggi ed alle stesse possibilità di vederlo nascere. Nessun genitore, mai, potrà esser certo di come sarà il figlio portato in grembo; le probabilità che un segno genetico, capelli biondi o occhi azzurri, caratterizzino la progenie di due soggetti dai capelli scuri ed agli occhi neri è legata ai capricci della natura ed ad una carattere recessivo o dominante che, improvvisamente, magari saltando generazioni, decida di rifarsi valere.
Dunque il domani è per tutti una presunzione; il domani è un verbo al futuro; il domani non è fino a quando non lo si può raccontare, quando oramai è solo un passato. Tutto ciò che si dice possibile e fattibile in un domani più o meno vicino è dichiaratamente “ millantato credito”, è fantascienza, è una presa in giro, a volte non colpevole e/o maliziosa, ma senz’altro bugiarda per la propria stessa intrinseca natura: il domani non ESISTE!.
Credo fosse Lorenzo de Medici, politico fiorentino, ad aver detto : “ quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia del doman non v’è certezza …”. Un poeta ed un politico fiorentino: un connubio di qualità espresse in una stessa persona. Sarà un caso o sarà una causa se un giovane politico fiorentino coglie l’attimo fuggente e diventa protagonista della vita di ciascuno di noi?. Che sia un politico è talmente evidente che non occorre spenderci parole; che sia anche un poeta lo si deduce dai suoi sogni, dal suo mettersi in gioco, dal suo sfrontato sfidare il mondo, sardonico e satanico, della politica nostrale; ma per quanto più sopra detto e sviscerato EGLI E’ ANCHE E SENZA ALCUN DUBBIO UN BUGIARDO che gioca le carte che ha in mano partendo dal bluff dichiarato di un domani di cui, fiducia o non fiducia, non è padrone, come non lo sono tutti quelli che vorranno aiutarlo o tenteranno di ostacolarlo e dunque anche egli, come chiunque altro spacci per certo un qualsiasi domani è destinato al fallimento quand’anche ne avesse un successo, poiché quest’ultimo non sarà, NON POTRA’ MAI ESERE, identico o esattamente quello che si voleva, ci si augurava, si pronosticava che fosse.
I prodromi di quello che questo ultimo nuovo governo potrà o riuscirà a fare è sotto gli occhi di tutti ed ognuno degli altri seduti al tavolo da gioco; ripeterne le qualità e i difetti è inutile, è stupido e sopra tutto non serve a nulla. C’è solo da augurarsi che le concause necessarie ad un suo eventuale successo siano quelle più vicine alle esigenze di un popolo che ha pagato, ogni giorno degli ieri trascorsi, con la propria pelle e con il proprio sudore e sacrificio l’oggi che viviamo giacché, se così non fosse, anche l’oggi diverrebbe qualcosa di inesistente trasformandosi, attimo per attimo, in un ripetersi, fotocopia mortale, sempre dello stesso passato.