La vita della vita … - di Francesco Briganti

30.04.2013 19:05

Si nasce non avendolo scelto; si cresce e ci si evolve apprendendo lungo un cammino tortuoso e faticoso le esperienze necessarie ad essere quel qualcosa di diverso da quelle scimmie antropomorfe scese dagli alberi molti millenni orsono; poi ad un certo punto, anche questo la maggior parte delle volte non scelto, si taglia un ultimo traguardo sperando costituisca la fine di un principio e non punto morto. Tra lo start e l’arrivo vari periodi a costituire la “vita” della vita: l’infanzia, la pubertà, la giovinezza, la maturità, la vecchiaia; in ognuno di esi si impera qualcosa e contemporaneamente in ognuno di questi si insegna qualcosa a chi ci osservasse con la dovuta curiosità e con passabile rispetto: avremmo, se così fosse sempre e per tutti, tutte le condizioni necessarie ad un vivere perfetto ed ogni luogo a ciò destinato sarebbe l’eden di adamitica memoria. Ma, evidentemente, non è così. Sbagliamo in continuazione e addirittura tralaciamo di fare tesoro dei nostri sbagli; siamo così stolti da ripeterli e, pur avvisati, nella migliore e caritatevole delle ipotesi possibili siamo così ipoudenti, ipovedenti, ipo immaginifici da ritenere possibile un cambiamento di un totale quand’anche avessimo lasciati uguali gli addendi.
E dunque ci risiamo!. Il governo ha giurato e si è insediato da poche ore e già è sotto la odiosa sferza dell’ominosuitacchi; è in corso di approvazione la fiducia e sua bassezza già esprime appieno la sua indole ricattatoria. Non gli è bastato imporre la rielezione del migliorista; non è stata sufficiente la distruzione della sinistra italiana immolatasi vergognosamente e auto lesionisticamente sull’altare dell’inciucio immondo e innaturale; non è stato gratificante avere nel governo scagnozzi e tirapiedi la cui nessuna natura li rende servi succubi e adoranti; non è esaustivo il fatto di aver vinto su tutta la linea pur non avendolo numericamente fatto: il piccolo meschino squallido ometto vuole stravincere; vuole che l’intero parlamento, comunque quella parte tanto pavida da sottostare ai dettati, si chini e sorrida mentre il virtuale cetriolo, in attesa di quello vero delle future elezioni, compia il suo ingrato compito. Il totem del trucco, il mecenate di povere vergini minorenni, il finanziatore di giudici ed avvocati brama il balcone di piazza Venezia dal quale gridare a braccia conserte e con mento volitivo : “ ITAALIAANIIII …”.
Cosa volete che importino gli appigli dei quali si avvale per farlo?; che significato può avere il gridare ai quattro venti romani la sua minaccia di togliere la fiducia se non quello derivante da qualche sondaggio che lo veda già bastantemente in vantaggio rispetto a tutti gli altri competitor elettorali?; e forse non lo sapevamo?; e forse non lo dicevano tutti?; e forse quella becera risma di politicanti che compongono il Pd davvero avevano creduto in nano statista e politico?; e forse non è per loro stupida ignobile arrogante ignavia che ci ritroviamo in questa palude fangosa e puzzolente di letame?; ed in nome di questa ennesima porcata che si ciancia di espellere questo o quello che ha avesse osato dissentire dalla linea della immondizia nazionale?.
Ed il popolo, il popolo dov’è?; siamo già tutti diventati PDLlini?; davvero crediamo che ci restituiranno l’imu?; che si tagleranno gli stipendi?; che renderanno l’acqua pubblica?; che non sprecheranno altre risorse?; che finalmente non saremo noi a pagarne le spese ma chi da troppo tempo campa alle nostre spalle? IL POPOLO, IL POPOLO … DOV’E’?.
Anche la “vita” della vita prima o poi finisce, ditemi volete attendere quel momento con il cuore pieno di rimpianti o volete finalmente credere che:il coraggioso muore solo una volta mentre il vigliacco muore un po’ per volta
OGNI VOLTA?.