... lasciate ogni speranza o voi che entrate ... - di Francesco Briganti

29.04.2016 09:57

Molti anni fa la mia prima moto fu un " Lui ", una sorta di Vespa rinnovata nelle linee e nel motore; ci giravo trasportandoci gli amici, per quanto fosse proibito e le mie prime compagne di avventura reciproca: una ebrezza quella della velocità, come ognuno allora lo scooter era truccato, e quella del sentirsi stringere da una donna, per quanto in fiore fosse.

Un giorno, dopo una corsa in solitario in giro per il paese e dintorni, ritornavo a casa tra l'annoiato ed il preoccupato per i compiti che non avevo nessuna voglia di fare, quando proprio nel cortile sotto casa incontrai Ernesto, un mio amico di allora, anche lui tanto annoiato da passare il tempo sparando, con un fucile a piombini, alle lucertole.

Unimmo la noia e ci scambiammo il passatempo. Non si agitino gli animalisti né io né lui ne abbiamo mai presa una!. Dopo un po', ancora più annoiato di prima, decisi che era ora del dovere per cui chiesi al mio amico di fermare il suo girare a vuoto per il cortile cosi che ognuno potesse rientrare in possesso del proprio svago e far ritorno a casa. Per due volte fece orecchie da mercante, dopo la terza richiesta, sovrastando il rumore del motore, gli gridai, quasi sentinella a guardia di un arsenale,: " Erné ... , fermati che ti sparo ... ". Puntai quella specie di giocattolo e sparai lasciandogli, per mia e sua fortuna, solo un lungo e profondo segno di sangue su di un braccio.

A parte l'incoscienza dell'età, quindici anni appena, ricordare oggi quell'episodio mi fa pensare a quanto una sciocchezza o un comportamento atteso alla faciloneria più completa ed al disinteresse per le conseguenze di un qualsiasi gesto, rischia di compromettere una vita intera, singola o di più persone contemporaneamente.

Mutatis muntandis ciò che, chi sa per quale motivo, mi ha riportato alla coscienza quell'episodio è stato il conoscere della visita ufficiale del tal Verdini alla sede del Pd. Quello che so è che ho provato lo stesso innaturale desiderio di allora: puntare una qualsiasi arma e mirare ad uno sciocco individuo che finge di non sentire tutto ciò che un intero popolo, oramai, per una ragione o per l'altra, da un verso o dall'altro, costantemente gli grida. Premere un qualsiasi grilletto, oggi di sicuro non rientra nei miei comportamenti e non deve farlo in quelli di alcuno, ma la tentazione di fargli ricordare per sempre l'attimo dell'incontro con la mia persona ... beh!, quella è stata veramente fortissima.

Il nostro beneamato presidente del consiglio, ebbene sì è una fissa per me, ci ha da tempo abituati alla propria incuria per chiunque non fosse il proprio squallido cerchio magico, ci ha lentamente avviati alla rassegnazione ai suoi atteggiamenti da indiscusso leader del nulla se non del suo proprio tutto; ci ha imposto costantemente la propria crescente sfacciataggine nel dire e nel tradire e tradirsi, nel prendere decisioni completamente contrarie a ciò che lo ha portato al potere; nel fare della sua verità, la verità diffusa e propagandata da quella cerchia di servi sempre disposta al desco del padrone, quale che fosse; ma tutto questo, complessivamente nel suo insieme, non raggiunge lo sputtanamento della visita di Verdini alla sede del Pd.

Oramai niente più di questo servirà a stupire o far maggior chiarezza di chi e di cosa sia il signor Matteo Renzi per il quale spendere ulteriori classificazioni oltre quella che lui stesso fa della sua persona, del suo governo e del suo futuro è perdita massima di tempo e di dignità. Questo infedele individuo, piango per tutti coloro che gli vogliono bene e che forse ben conoscono la sua doppiezza, ha istituzionalizzato tutti i capi di accusa di cui Verdini è oggetto di indagini e processi ed ha, allo stesso tempo,sancito che quei capi di accusa sono comportamento lecito per ognuno di noi semplici cittadini.

Parlare di lotta seriamente intesa come impegno personale e fattivo al cambiamento dello statu quo in questopaese e con questipaesani non serve, non porta a niente e non facilita aggregazioni di sorta, quindi mi asterrò dal farlo, ma, e santoiddio, almeno la soddisfazione provata per un ricordo, per quanto sbagliato sia,

mi sarà concessa o nemmeno quella?!.