… l’avvelenata … - di Francesco Briganti

13.11.2015 08:16

“ Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia, chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato ... ( F. Guccini) “.

Credere di avere un anima e comportarsi come se quell’anima esistesse davvero è una delle più grandi sfortune cui l’uomo possa essere predestinato. Pensare di avere una coscienza a cui render conto del proprio essere è la conseguenza diretta di quel credere; vivere un eterno conflitto tra ciò che, liberamente, si vorrebbe dire, scrivere e fare e ciò che quel credere e pensare condiziona, poi ed in realtà, a fare è la versione terrena dell’inferno dantesco.

Quel conflitto, che alberga nella maggior parte delle persone, diventa l’arma nelle mani di coloro che quel credere e quel pensare hanno abbandonato sull’uscio di casa per andare alla conquista del mondo. Costoro agiscono non più spinti dalla esigenza dell’essere, ma dalla forza del desiderio: che questo sia di denaro, di piacere fine a sé stesso, di potenza e potere, quale che ne sia la forma, poco importa; costoro sono individuabili nei padroni in auge o in quelli che lo diventeranno.

Costoro, sempre loro e ovunque e comunque essi siano, non hanno più remore e non hanno più etica; non hanno dubbi, non sarebbe di loro convenienza, e non hanno rispetto; hanno una scalata da compiere e per quanto erta possa sembrare la parete, essi si arrampicano, si aggrappano ad ogni spuntone, sostano su di ogni camminamento ed instancabili proseguono lungo la via fino alla vetta; che questa, poi, sia, invece, il fondo del burrone dell’abominio e del tradimento non ha per loro nessuna importanza; costoro fanno dello “staisereno” o di un “vaffanculo”, tanto e solo per citare un paio di esempi, il proprio mantra di vita. Quest’ultima diventa merce di scambio ed il commercio, in ogni forma inteso, l’unica filosofia a condizionare il cammino.

E’ il successo dello spot pubblicitario, del twit da 140 caratteri sul ragionamento e sulle argomentazioni; è la resa del libero pensiero al condizionamento ed all’utilitarismo; è la condizione imprescindibile di una schiavitù, vissuta come scelta e non più sentita come drammatica restrizione dei propri diritti; è la gabbia dorata in cui i doveri diventano inderogabili ed i diritti una opzione facoltativa soggetta alle convenienze oggettive spesso accompagnate a quelle soggettive di ognuno.

E’ lo sconquasso della società moderna così come ci hanno condizionati a vederla, ma non sarà mai la vera essenza dell’uomo!.

La “ GENTE “ non ama pensare; le persone lo fanno sempre meno andando ad infoltire la schiera delle “genti”. Il marketing insegna che occorre vendere e bisogna farlo essendo lapidari nel colpire l’immaginario; non è più la funzione o l’utilità ad essere importante, ma il luccichio, il riflesso dorato, la sensazione indotta a creare il bisogno, il comportamento, il vivere. E nessuno mai, a fare un saldo riflessivo alla fine di un qualsiasi giorno di una qualsiasi persona in qualsiasi parte del mondo: questa in particolare!.

Il Pil cresce del …!. Questo colpisce e questo resta nella memoria; che l’Italia sia, per condizioni generali di vita, il penultimo paese tra quelli uniti in questa “europaunita” non si può fare a meno di dirlo, ma deve passare come messaggio lanciato dalle Cassandre, dagli sfigati, dai diseredati da un dio, che se esistesse dovrebbe, per primi, incenerire i propri commessi.

Commessi sì, prezzolati giuda di uno “ staisereno “ che invita alla sopportazione affinché chi spadroneggia non venga toccato.

COMMESSI! tali sono tutti coloro che hanno portato il puzzo del denaro in quel tempio che un certo Cristo devastò in preda alla più giuste delle ire possibili.

Quando quel TEMPIO fosse la SOCIETA’ CIVILE, particolare ed ancor peggio globale, e non più solo il ritrovo di una setta, per quanto grande, importante, diffusa e creduta, questa fosse, piaccia o non piaccia, dia fastidio o meno, allora vorrebbe dire che i quattro cavalieri dell’apocalisse …

tanto lontani non sono!.