Les Citoyens … - di Claudia Petrazzuolo

09.03.2013 12:35

“Denominazione assunta dai membri del club politico francese "Società degli amici della costituzione", fondato nel 1789 durante la Rivoluzione francese. Il nome deriva dal loro luogo d'incontro, un ex convento parigino dei domenicani Jacobins. Mirabeau e Maximilien Robespierre furono tra i membri originari, ma solo il secondo divenne capo indiscusso. Con non più di 3000 membri a Parigi, il club si diffuse rapidamente controllando 1200 società affiliate in tutta la Francia e acquistando un enorme potere politico, che raggiunse l'apice quando fu creata la Convenzione nazionale, l'assemblea rappresentativa francese dal 1792 al 1795: nessuna azione veniva intrapresa se prima la questione non era stata sottoposta ai rappresentanti giacobini. Favorevoli nei primi anni alla monarchia costituzionale, dopo la tentata fuga dalla Francia di Luigi XVI (1791), i giacobini assunsero posizioni repubblicane e democratiche; alcuni elementi estremisti del gruppo presero poi il controllo e, dominando il Comitato per la sicurezza pubblica, affondarono il paese nel Terrore con l'uso sistematico della violenza: fecero uccidere i girondini moderati e giustiziarono migliaia di oppositori.
Il club perse gran parte del suo potere con la caduta di Robespierre, in occasione della reazione di Termidoro (27-28 luglio 1794), e venne bandito dalla Convenzione nel successivo novembre. (Wikipedia; ndr)
Nell’anno di Grazia 2013, per disegno divino, volere del popolo e piacere di ogni persona stanca di un sistema iniquo e vessatorio, infingardo e grassatore, delinquenziale e prevaricatore a seguire l’apertura delle urne elettorali si sono avuti questi risultati: “ Votanti 75,2%; SENATO Seggi : Centrosinistra 113; Centro 18; M5S 54; Centrodestra 116. CAMERA : Centrosinistra 340; Centro 45; M5S 108; Centrodestra 124; (dati Viminale,ndr). Chi aveva votato, ma anche coloro che non si erano recati alle urne o avevano in qualche modo “fanculato” la scheda annullandola, con la speranza di sfasciare il sistema potevano dirsi parzialmente soddisfatti poiché quand’anche la paralisi politica non fosse totale, le condizioni del paziente Italia si presentavano a prima vista in una condizione di avanzata tetraplegia. Quelli che invece avevano sperato e votato o si erano astenuti o avevano “fanculato” nella speranza di un cambiamento, da quei risultati, immaginavano la cosa possibile: UNA FORZA NUOVA irresistibilmente attraente nelle parole del prima assumeva una importanza determinante e peculiare per la formazione di un qualsiasi governo il che la rendeva padrona sia pure in sub ordine, visti i numeri, della linea, quale che fosse, di quello stesso governo a formare; dunque, L’ITALIA sarebbe cambiata ed in meglio. Passavano i giorni, ora già le settimane, e si assisteva ad una ricorsa del vecchio alla sopravvivenza: il centrodestra a pregare il centrosinistra per una allenza immonda nei modi e nel futuro; il centrosinistra nella genuflessione al M5S prostituendo sé stesso a quelle riforme mai prese in considerazione prima; il centro in attesa di fare il suo solito gioco “ … Ci sto, ma … quando e quanto mi dai …? “e, il M5S, ubriaco di gioia a vivere goliardicamente la propria affermazione elettorale arricchendola di VIRGINEI RIFIUTI, ALTEZZOSI E SCHIFATI dinieghi ad ogni tentativo di ragionamento, di programmazione, di soluzione concordata e condivisa sulle proprie stesse genetiche linee, restando però fermo sulla posizione, comunque insostenibile, di CHI SI SENTE, senza esserlo nei fatti, IL PADRONE ASSOLUTO DEL VAPORE.
Ad oggi, un sabato mite di un marzo quasi primaverile, ma coerente con quella PAZZIA che per definizione da sempre è caratteristica di questo mese, nell’unico paese al mondo domicilio legale e fiscale di DIO e per questo da DIO inviso ed abbandonato il 75% dell’elettorato vive una delusione tremenda e la restante parte non sa più se ragionare a “ arrendersi” alla propaganda ed alla subornazione dal l’alto discesa, VERBO DOGMATICO del duopolio filosofico-teatrale a sognare una assoluta DIARCHIA.

Ovvero …
“ … Maestà, il popolo non ha il pane … “
“… Dite al popolo di mangiare brioches …!”.