... L'Immacolata … - di Francesco Briganti

08.12.2015 09:39

" «E quando gli angeli dissero a Maria: “O Maria! In verità Dio ti ha prescelta e ti ha purificata e ti ha eletta su tutte le donne del creato”» … “

Anna, moglie di Emran, chiese a Dio un figlio da dedicare al servizio del tempio di Gerusalemme. Poco dopo rimase incinta e fece voto di rinunciare alla tutela del figlio atteso e di dedicarlo appunto al servizio del tempio. Trascorso il tempo, partorì, contrariamente alle attese, una figlia femmina, che venne chiamata Maria, ossia dedita al culto e al tempio … “. …. “ La madre consegnò quindi la neonata al tempio, dove il profeta Zaccaria se ne assunse la cura (III, 37) e dove Maria trascorse parte della vita nell’adorazione di Dio. Ogni qualvolta Zaccaria entrava da lei vi trovava pronta frutta fresca e le chiedeva: «Da dove proviene tutto questo?». Maria rispondeva: «Mi viene da Dio».” … “ …

“ Dal versetto 16 in poi narra appunto la storia di Maria, di come ella, lontano dalla famiglia, mentre era nel tempio, protetta da un velo, intenta al culto divino, vide apparire l’angelo di Dio, Gabriele, in forma umana. Maria avanti a lui si rifugiò in Dio, ma l’angelo le disse: «Io sono stato inviato dal tuo Creatore affinché ti doni un puro figlio». Maria con stupore disse: «Com’è possibile se mai ho avuto rapporti con un uomo e mai sono stata donna corrotta?». L’angelo rispose: «È volontà certa di Dio, ché per Lui è facile far nascere senza il concorso di un padre tale figlio che sia segno divino e fonte di clemenza per l’umanità»” … “ Maria concepì Gesù Cristo e al momento del parto si recò in luogo lontano. Si sedette ai piedi di un albero secco e disse: «Oh, fossi già morta e dimenticata». In quel mentre sentì una voce che diceva: «Non essere triste», e un rivo d’acqua scorse davanti a lei e un dattero fresco cadde dall’albero ai suoi piedi. La voce disse: «Bevi l’acqua, mangia il dattero e rallegrati del nuovo nato e quando incontrerai la gente di’: “Ho fatto voto di stare in silenzio”».

La sua gente la vide mentre teneva in braccio il neonato e con stupore e protesta quelli le si rivolsero dicendo che suo padre non era un uomo malvagio né la madre una peccatrice. Ed ella indicò loro il neonato ed essi dissero: “Come può mai parlare un neonato?”. Il neonato (Gesù) parlò e disse: “Io sono il Servo di Dio, che mi ha dato il Libro e fatto Profeta e reso fonte di benedizione ovunque io sia e mi ha prescritto la Preghiera nel rapporto con Dio e l’Elemosina al servizio del popolo di Dio e amorevolezza verso mia madre. Sia pace su di me il giorno in cui nacqui, il giorno in cui muoio e il giorno in cui verrò risuscitato a vita”>>” “Egli così dimostrò l’innocenza e la purezza della propria madre e presentò sé stesso, che era stato concepito senza padre, come Segno di Dio.” (30giorni.it ; ndr). "

Oggi è la festa cristiana della Immacolata concezione; i versetti di cui sopra dovrebbero essere ben conosciuti a tutti coloro che in questi giorni si sono mostrati quali eroici difensori della cristianità e dei simbolismi della stessa; quei simboli che dovrebbero diventare obbligatori, in realtà lo sono già, in qualsiasi scuola o ufficio pubblico italiano; quei simboli che non sono che un aspetto dei tanti della nostra religione; quei simboli che si indentificano anche nelle tante raffigurazioni della Madonna, Maria vergine appunto, la cui storia, su appena, è stata citata. Io sono, però pronto a giocarmi qualsiasi cifra anche 1 a dieci, che nessuno tra i Salvini, Le Gelmini, Le Santadeche, i Sallusti e quant’altri ha mai letto e tanto meno sa a memoria questi versi.

La mia, devo confessarlo, sarebbe una vittoria facile giacché, nel mentre potrebbe essere che loro signori su citati abbiano in vita loro, almeno una volta, dato una scorsa ai santi Vangeli o ad uno di essi, diventa meno probabile che ne riconoscano, anche leggendoli di nuovo, dei passi stralciati a caso. Ciò detto, lasciatemi spingere oltre e lasciate che io estenda la mia scommessa anche a quelli tra Voi che hanno letto per la prima volta i passi su scritti o che, per quanto si sforzino non riescano a ricordarsene la posizione in questo o quell’altro Santo Vangelo.

Vincerei questa ulteriore scommessa a mani basse; giacché ancora una volta, vincerei grazie ad un inganno espletato a fin di bene, poiché non dai Santi Vangeli questi passi sono tratti ma dal “Santo Corano”. Quel santo Libro dal quale assassini senza scrupoli traggono la propria battaglia criminale millantandola in nome di ALLAH, sia santificato il Suo Nome.

Confermo qui di non essere mussulmano o di credo islamico né sono in procinto di diventarlo; sono sì un credente a modo suo che riconosce la propria fede nascere ai piedi di una croce e nel vederla terminare di fronte ad un sepolcro divelto da una forza superiore, quindi io sono un cristiano sui generis ed il mio credo non fa testo per nessuno.

Ho riportato, definendolo rispettosamente “Santo”, dei passi del Corano per dimostrare come entrambi i testi della Cristianità e del Islam, parlino delle stesse persone come direttamente legate allo Stesso Dio Trascendente, il quale essendo unico e solo, è, per entrambe le religioni, un Dio, esista o meno, di pace, di amore, di fratellanza e di tolleranza.

In questo giorno, più o meno festivo urbi et orbi, è chiaro che solo la ignoranza più totale da entrambe le parti può far sì che contrasti del tutto terreni: politici, di sporco interesse, sia esso puramente finanziario o di potere geo-politico, possano essere ed anzi vengano spacciati per guerre di religione; non essendo possibile, per quanto gli uomini mistifichino in tal senso, che un DIO SE E’ UN DIO, combatta sé stesso in nome di una supposta supremazia di un popolo più gradito di un altro e ciò vale, a maggior ragione, per gli ebrei i quali sono cosa ben diversa dalla loro espressione politica quale è Israele.

Dunque e mi taccio, non fatevi irretire dalle chiacchiere di chi vede come nemico un qualsiasi esponente di un altro credo; dubitate di quella/e persona/e giacché sta/stanno soltanto tirando acqua al proprio miserrimo mulino e fatevi invece microfoni di quel Dio che, sia pure per interposte e diverse persone, dice le stesse cose sempre e ovunque; esso fosse …

A Gerusalemme (ebrei), alla Mecca (sunniti), a Ramalla (sciiti) o a Roma.