Lone Wolves - di Francesco Briganti

26.09.2013 17:56

Se sapessi far vedere ad ognuno di Voi gli insigth della pagina “ EL PUEBLO UNIDO “ , Vi rendereste conto in quale e quanta compagnia ognuno di noi è nella circostanza specifica della lettura. Globalmente più di cinquemila presenze a settimana, il che vuol dire una media di oltre settecento cinquanta contatti al giorno; nella settimana in corso la media è già salita. Io devo ringraziarvi tutti, uno per uno, e lo faccio di cuore perché mai avrei pensato ad una simile attenzione. Fatta questa premessa, però, io voglio aggiungere delle cose specificandone una come prima: la premessa che ho fatto non nasce dall’orgoglio di chi scrive, che pure è presente, e nemmeno dal ringraziamento, necessario e di cui pure vi ho parlato; deriva e provoca da e una amara considerazione; questa è, in fondo, frustrante e mortificante. Settecento persone sono un numero paragonabile a quello di un battaglione; se fossimo un esercito saremmo una forza in condizione di difendere e di offendere, militarmene parlando. Cosa siamo invece?; siamo donne ed uomini che, sicuramente stanchi e delusi della situazione, della politica, della finanza e della economia, quali che siano le condizioni di ognuno, quotidiane cercano sfogo e conforto le une nelle altre: IO CON VOI che leggete e VOI CON ME che scrivo. Siamo settecento e più persone sole pur se ognuna e tutte nella ottima compagnia vicendevole. SIAMO DEI NUMERI PRIMI!. A me da un assoluto piacere il sapere di essere letto da così tanti di Voi, ma mi rattrista enormemente pensare che questa Vostra attenzione possa in qualche modo, poi, restare fine a sé stessa; mi piacerebbe riuscire a credere che questo gruppo di individui pensanti e razionali possa in qualche modo incidere sulla realtà e sul cambiamento. Non abbiamo armi se non quelle della nostra passione e del nostro amore verso questo paese disastrato; ci accomuna il disdegno per questa politica, per questi politicanti con punte di schifo ragionato nei confronti di alcuni di loro, destri e sinistri senza distinzione; abbiamo, lo stesso perplesso atteggiamento di sfiducia verso quella che una volta ed a cuor leggero avremmo definito sinistra e che, adesso, non sapremmo come classificare se con utilizzando l’insulto più greve e volgare; siamo tutti ed ognuno indefinitamente stanchi di chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere e non ci accorgiamo o non riflettiamo abbastanza sul fatto che se tali restano anche le mie, le vostre, le Nostre resteranno solo delle chiacchiere, dei pensieri vuoti, un successo che non avrà altra ragione di esistere se non la sterile protesta, il facile ed inutile riconoscersi come gruppo, l’individuarsi come una specie a parte talmente presuntuosa da pretendere di essere l’unica capace di cambiare il sistema rimanendo, alla fine, soltanto ed appunto settecento numeri primi nella completa ed assoluta solitudine di ognuno. Ma quand’anche fossimo un quarto della nazione, comunque saremmo, se così restassero le cose, INUTILI!. Ed allora, cosa possiamo fare di vero di concreto di efficace?; possiamo e, secondo me dovremmo, cominciare a muoverci sul campo; parlare con altri senza timori e senza vergogna, coinvolgerli nel nostro sogno di rivalsa e cambiamento; possiamo e dobbiamo fare proseliti al libero pensiero ed al ragionamento continuo ed esercitato quasi fosse una sorta di auto training mentale all’analisi ed alla critica razionale di ogni e tutte le cose che succedono perché solo incitando all’autodeterminazione del pensiero che sipotrà avere uno spostamento della stessa sulla vita materiale e sulle cause da combattere, ma questa volta in massa, per ottenere ciò che è giusto ottenere. Pensate, se ciascuno di Noi riuscisse a coinvolgerne uno ben presto potremmo essere più di mille e quattrocento e poi ancora il doppio ed ancora il quadruplo e così via … . Non dobbiamo ambire a formare un altro movimento o un altro partito, non dobbiamo avere la presunzione di credere che se andassimo NOI a Roma o se vincessimo, ipoteticamente. Delle elezioni ci lascerebbero cambiare le cose perché NON E’ COSI’. NOI possiamo vincere solo e quando la maggioranza degli ITALIANI avrà imparato, o meglio, avrà riacquistato quella fiducia in sé stessa, ognuno per sé soggettivamente, che sembra essergli stata strappata al punto da impedirle di capire, di vedere, di ascoltare, ma sopra ogni altra cosa, DI UNIRSI E FIDARSI L’UNO DELL’ALTRO in quell’unico scopo di ABBATTERE un sitema corrotto e corruttore. E, dunque, io vi ringrazio ma, vi prego, rendiamoci conto tutti che, se ci fermiamo: io ed altri a scrivere e Voi, Io ed altri, a leggere … Beh!, pensateci e fatemi sapere!.