… ma che colpa abbiamo noi … - di Francesco Briganti

10.09.2014 08:02

La crisi è mondiale. Quelli che sarebbero i modi più intuitivi e naturali per uscirne non vengono adottati: non possono!. La crisi è finanziaria più che economica. Il volgarissimo denaro c’è, è presente, ma non circola. E’ nelle mani di poche persone, di poche istituzioni, di pochi interessi; tutti e ciascuno dei quali colpevole in pari grado agli altri. Tutti e ognuno dei quali tanto potente quanto ottuso nel non capire che stringi stringi alla fine la crisi si sarebbe ritorta contro loro stessi paralizzando loro come tutti gli altri. Tutti ed ognuno oramai incapaci di una qualsiasi soluzione alla situazione. Tutti ed ognuno, ancora e di più, indisponibili ad una liberalizzazione del credito e ad una rimessa in circolo di risorse in funzione di una filosofia al cui dogma ci fosse una possibile perdita iniziale foriera di un guadagno a lungo termine.

La crisi è mondiale. Quei potentati di cui sopra nella loro ignoranza vedono nello sfruttare una delle poche industrie ancora capaci di una produzione continua la via di uscita alla loro stessa paralisi: l’industri della guerra e delle armi.
OH!, sia chiaro che essa è già in enorme attivo; le tante guerre di liberazione, di resistenza, di peace enforcing, di esportazione della democrazia, di religione, di etnia, di stupidità comunque ed a prescindere, ne garantiscono il successo ed il prosperare; ma, non basta!. Affinché si possa rinascere occorre una ricostruzione globale e per ricostruire occorre prima distruggere e per distruggere occorre le tante scaramucce locali diventino un fuoco generale ben sapendo, quei potentati, che non saranno loro a correre i maggiori rischi materiali ma altri il cui numero alla fine, diminuito e sfoltito alla grande, sarà quello giusto a sfruttare la quantità di risorse che sarà loro messa a disposizione. Il tutto per perpetuare un sistema troppo egoistico per venire sconfitto radicalmente e troppo violento per essere combattuto con le armi della sola protesta civile.

In Italia, tutto il mondo lo vede, lo “spaccio” di droga “credulina” viene gestita ora da uno ora da un altro e con il contro canto di quelli che rivoluzionari a parole mantengono, nei fatti, in piedi il maledetto sistema.
La differenza tra i vari capitani del vapore succedutisi al timone è sotto gli occhi di tutti coloro che, in modo disincantato e non di parte, volessero vederla. Questa differenza è caratterizzata dal “NON ESSERCI”. Da sinistra o da destra con l’immancabile supporto di un centro, quando democratico, quando altrimenti denominato, la politica di gestione e di intervento è comunque unica. Si fingono scazzi e minacce, ma ed allo stesso tempo, si legifera assieme, si riducono i canoni democratici, si mortificano le prerogative elettorali, si prepara in modo indolore il popolo a situazione che “ UNA VOLTA SCOPPIATE” si dirà non essere responsabilità di nessuno se non della follia del genere umano.

Nessuno tra i governanti di ogni parte del mondo avrà vittime e martiri tra i propri parenti ed amici fraterni. Nessuno tra i governanti di ogni parte del mondo vedrà le proprie personali risorse soffrirne in qualche modo. Nessuno tra costoro mancherà all’appello quando e se si riuscisse ad essere in condizione di poterlo fare UN APPELLO.

Il mondo è troppo abitato; il mondo è troppo sfruttato; il mondo per mano di una pletora di imbecilli ha detto basta e stupidamente, molto stupidamente, a quella pletora di imbecilli segue una miriade di idioti che guardano la punta del dito senza vedere la luna che esso sta indicando.

Bene!; mi fa schifo arruolarmi tra quelli che sono soliti dire a posteriori: “ … io l’avevo detto …”; ma, siatene certi, pochi di noi potranno dire o ascoltare quelle disturbanti parole perché forse …

Noi, noi non ci saremo!.