… magic moment … - di Francesco Briganti

18.09.2015 09:03

" Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli:
potevo sprangare il Parlamento...." (Benito Mussolini, 1922)
"Se non approva la riforma chiudo il Senato e lo trasformo in un museo" (Matteo Renzi, 2015) . "

Qualcuno ogni tanto mi suggerisce di essere breve, conciso e compendioso nel mio scrivere così facendo, riflettendo sugli altri la propria insofferenza e la propria pigrizia all’impegno di una lettura.

Mi porge tal suggerimento adducendo il fatto che la “gente”, sempre una “gente” usata per gli scopi più diversi, non ama leggere e preferisce subire il lancio di uno spot, quali le quattro righe inziali anziché conoscere e dedurre in conseguenza. Questo tipo di persone, la “gente” in generale, non fa parte dei miei “dedicata”, non mi interessa ed anzi auguro loro, tipo di persone e “gente”, di trovare la più ampia realizzazione in funzione di ogni spot da cui sono bombardati.

Ciò detto resta il succo di quelle quatto righe, cioè il fatto che un presidente del consiglio di una repubblica occidentale e democratica usa un tono di evidente minaccia nei confronti di liberi parlamentari se non soddisfanno con il loro voto senziente le sue aspettative. Quanto egli abbia la possibilità di trasformare in realtà tale minaccia ha una importanza relativa. Fosse vero, o fosse lui solo il perfetto imbecille, guelfoghibellino, cavalloditroia che è, non è il fulcro del problema che si individua, invece, nel fatto che il parlamento viene vissuto come una limitazione insopportabile ai propri desiderata ed in quanto tale deve essere mortificato allo squallido ruolo di mero esecutore di ordini.

E’ questo, da solo e di per sé, segno evidente che, in questa landa sconsolata e che solo ad esser buonisti può definirsi paesedimerda, la democrazia non c’è più giacché non ci sono più ne l’auto controllo, né il controllo da parte di organi a tal proposito preposti, né l’autorevolezza di un presidente della repubblica ad ammonire ed a sanzionare chi pisci, permettetemi l’espressione, fuori dal vaso, né, ed è la cosa che preoccupa di più, un popolo ad insorgere quando, come in questo caso, oltrealle sevizie continue subite, fosse evidente che lo scopo ultimo di un bamboccio, assertore convinto del “cicero pro domo sua”, è quello di riuscire ad diventare il padrone ultimo del vapore.

Bastardi si nasce e non si diventa. A volte lo si è per colpe di madre, a volte per influenza esterna, in questo caso io credo sia una scelta ponderata e razionalizzata. Il figlio di Firenze cresciuto alla scuola mediatica del “il pranzo è servito” ha capito da infante che il lavoro non faceva per lui; si è perfezionato alla scuola del tradimento e del raggiro e ne ha conseguito la laurea in quel di Arcore quando da sindaco di una città d’arte quali poche al mondo ha verificato di persona, magari anche assaggiandolo davanti e di dietro, il sapore di un palo da LAP DANCE.

Io vorrei che queste parole gli giungessero; vorrei che avesse ancora quel minimo di dignità di uomo tale da spingerlo a querelarmi; vorrei che in un tribunale della repubblica egli spiegasse i tanti perché che lo vedono protagonista di una vicenda tra le più squallide mai viste al mondo; vorrei che fosse messo, accusando me, di fronte al fatto di dover smentire le mie affermazioni: vorrei spiegasse in particolare

Il perché del patto del nazareno dopo aver detto: “ mai più con berlusconi”;
Il perché del fallimento della rottamazione dei politici tutti sul suo carro o fintamente all’opposizione;
cosa significa per lui rassicurare qualcuno con “uno stai sereno”;
il senso di una fortuna cieca al punto da far vincere alla scuola di sua suocera la presenza all’Expo;
come mai sua moglie sia passata di ruolo nel proprio domicilio ed un giudice che lo ha assolto sia stato immediatamente promosso;
come mai se la prende tanto con i sindacati;
come mai fa del insulto alle minoranze, politiche e non, una propria filosofia;
perché non ci sono più stati quei tagli alle spese della politica di cui si faceva profeta;
perché resti ancora al suo posto pur avendo affermato: “ mai presidente del consiglio senza voto popolare”.
Eccetera eccetera eccetera.

Tutto questo in uno spot non lo troverete; nessuno spot Vi aiuterà mai a riflettere abbastanza sulle cose; nessuna sintesi potrà mai essere certa di fornire gli spunti necessari ad una analisi e ad una critica se e quando ce ne fosse bisogno.
.I bignami non servono mai, né a scuola né e sopra tutto …

a salvarsi dal pericolo di una dittatura!.