Manifesto - di Francesco Briganti

27.04.2013 09:09

Noi consideriamo le seguenti verità evidenti per sé: che tutti gli uomini sono creati uguali, che essi sono stati dotati di diritti inalienabili dal loro creatore, che per assicurare questi diritti sono istituite tra gli uomini forme di governo che traggono il loro giusto potere dal consenso di coloro che sono governati, che ogni volta una forma di governo diventa distruttiva di queste finalità è diritto del popolo modificarla o abolirla ed istituire un nuovo governo … la prudenza in verità detta che governi in vigore da lungo tempo non vengano cambiati per motivi futili e passeggeri e conformemente l’esperienza ha mostrato che il genere umano è più disposto a soffrire, finche i mali siano sopportabili, piuttosto che raddrizzarsi abolendo le forme alle quali si è abituato, ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, mirate invariabilmente allo stesso scopo mostra il progetto di ridurlo sotto un dispotismo assoluto, è suo diritto, è suo dovere rovesciare tale governo e procurare nuove salvaguardie per la sua futura sicurezza ...” (dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America … ( 4 luglio 1776)”.
“… «Io» proseguì don Mariano «ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… [...]» (U.Sciacia, Il giorno della civetta). E’ sacrilegio accostare quelle che sono parole di un mafioso a quelle che rispecchiano la sacralità della libertà e della indipendenza, ma quando il gioco si fa sporco e duro è allora che bisogna armarsi di coraggio e prepararsi alla lotta e siccome in guerra ed in amore ogni mezzo è lecito, mi sia concesso di approfittarne. L’accostamento non è, comunque, forzato giacché in questa società italiana non è difficile individuare e classificare, secondo il ruolo, gli attori a recitare; tale classificazione diventa poi addirittura automatica quando dal generale si scendesse nel particolare della casta; non ho dubbi che ciascuno di Noi saprebbe chi mettere in corrispondenza biunivoca con ognuno dei singoli aggettivi. Il complesso dei 1007, che non è una nuova formazione musicale, è nel suo insieme un’accolita di quaquaraqua; lo starnazzare delle papere, a sinistra coro unanime, ma solisti inverecondi e a destra solisti inverecondi ma coro unanime (differenti, eh?!), ci rende solo un brusio di fondo inintellegibile e vuoto di ogni senso e significato classificandosi da solo. In questo marasma spiccano i penultimi della serie, quei piglian… che già contenti nel trovarsi là, giustificano la loro esistenza nell’obbedire agli ordini del capopopolo di turno o del reuccio imperante o del segretario vincitore delle primarie che nessuno stima ed a cui pochi obbediscono. Vengono poi gli Ominicchi quelli che una loro opinione, sia pure in embrione, sia pure variabile, sia pure inconfessata ce l’hanno, ma è così flebile che basta un monito vibrante e soddisfatto a seppellirla. I mezzi uomini sono quelli che affrontano gli argomenti con piglio deciso, dichiarano il loro essere in disaccordo, ma il belpaese prima di tutto e quindi si sacrificano al dovere ed ai piaceri immediatamente e contemporaneamente presenti con una stoica rinunciataria accettazione: il parlamento dell’OSSIMORO!. Gli uomini … nel complesso dei 1007 ne troverete al massimo un piccolissima percentuale. ED IL POPOLO?; ecco, questo è il problema!. La classe politica non è che il popolo che l’ha eletta, né più, né meno. Ed è per questo che ho accostato alle parole del mafioso le prime righe della dichiarazione di indipendenza americana; l’ho fatto perché è mia intenzione cercare di svegliare questo popolo di “ SCIASCIANA CLASSIFICAZIONE “ portandolo a riflettere sulla propria condizione e sui diritti che gli sono naturali e che sono inalienabili, prendendo, così e finalmente, coscienza del proprio essere fino al punto che, magari anche con sforzo immenso, riesca a risalire tutti i gradini dal baratro dei quaquaraqua a quello DEGLI UOMINI quali il suo Creatore li aveva una volta, aimè, fatti. Siamo uomini e siamo ESSERI LIBERI soltanto se lo decidiamo e soltanto SE NON PERMETTIAMO A NESSUNO di convincerci del contrario ed è ora di DIMOSTRARLO!