Marco O Povo Ganhou: Briganti vatti ad impiccare. - di Francesco Briganti

02.09.2013 12:55

Briganti vatti ad impiccare : Le ultime elezioni hanno restituito al paese una situazione altamente compromessa; un quadro eletti suddiviso in maniera quasi paritaria tra tre forze sulle quali faceva ombra quella relativa al partito dei presenti-assenti: quello dei voti non dati o non validi e delle schede bianche. Si e’ generata, alla fine dello scrutinio una situazione di evidente ingovernabilità date le premesse della campagna elettorale. Ciascuna di queste espressioni di voto e non voto ha una sua legittimità costituzionale; il voto è un diritto/dovere e ognuno dei voti espressi ha una valenza ed una finalità ed una convinzione, che quali che siano, devono ciascuna e tutte essere rispettate; le si può analizzare, magari non condividere, magari essere addirittura contrari, e le si può criticare, ma la regola è quella del rispetto, comunque ed a prescindere. Lasciatemi partire nel mio ragionamento da quei milioni di votanti che hanno espresso una preferenza la più vicina alle mie idee. Di certo non si può dire che chi abbia votato PD non siano per la gran parte figli, nipoti o comunque parenti di quell’antenato PCI da cui esso, in modo degenere, discende, ma allo stesso tempo si deve dire che in questa espressione vi sono anche ex democristiani, ex socialisti, ex repubblicani, ex liberali di estrazione sociale. Nel pd esiste un mix di forze che lungi dall’essersi raggruppate attorno ad una idea ben chiara e delineata hanno tirato a sé e, quindi spostato ad un centro amorfo e senza strategie quei famosi eredi di cui sopra i quali hanno finito, col tempo, nel soffrire di una amnesia storica e di una perdita di coscienza del loro “esser stati”, delle loro “finalità”, della unica e vera ragione di esitenza: la difesa dei diritti dei più deboli e sfruttati. Le ragioni?, tante e differenti tra loro, ma ognuna fonte di amarezza e disorientamento. Una analisi onesta del voto al PDL deve ammettere che non è possibile vi siano milioni di elettori tutti collusi, imbecilli e/o prezzolati; dunque, per quanto la percentuale degli “stupidi elettori” quelli cioè che votano per sentito dire, per cieca obbedienza a questo o a quello, per simpatia, per estrema ignoranza, o perche l’uno vale l’altro, non sia maggiore o minore di quella che per gli stessi motivi si rivolge altrove, essa ha senz’altro delle fondamenta solide di convinzioni liberali, di una socialità di destra, di una memoria perniciosa di un passato non certo limpido; ha quindi anch’essa una sostanza politica e finalità la cui etica, la cui morale si esprimono per strade che possono non essere condivise, ma che sono comunque legittime in una democrazia. Due cose sono incomprensibili per entrambi i milioni di elettori dell’una e dell’altra parte e cioè: come facciano i primi a restare fedeli al nulla dei molti vertici esitenti e come facciano, a destra, a restare fedeli al marciume, largamente dimostrato e visto anche dai ciechi, dell’unico vertice esistente; ma, mentre a sinistra ciò è davvero incomprensibile, a destra, essendoci da sempre una deriva autoritaria alla fine una spiegazione, sia pure forzata la si raggiunge. Comunque sia tra le tante motivazione di cui sopra espresse, sia negli elettori della destra che in quelli della sinistra c’è una speranza: quella di vedere risolti i propri problemi. Questa speranza, non si può e non si deve negarlo, permea anche chi ha votato la terza forza in campo: quel M5S i cui leader hanno incarnato quanto più della giusta indignazione, delle frustrazioni, delle incazzature era possibile tra gli italiani e da ottimi politi hanno radunato attorno a sé tutte queste voci e ne hanno catalizzato il voto: può darsi sia vero che il loro fare (quello di Grillo e Casaleggio) sia stata le vera valvola di ritegno che ha impedito un sommossa di popolo. Ora detto che a volte questi estemporanei impedimenti hanno effetti più deleteri che ottimali e, talvolta contribuiscono più al mantenimento dello statu quo che al rinnovamento: leggi il partito dell’uomo qualunque, le varie stupide espressioni delle mille sinistre, le varie stupide espressioni delle mile destre e così via, analizzaziamo l’elettorato grillino. Della rabbia, delle frustrazioni, dell’indignazione abbiamo già detto e quindi vediamo se oltre questo c’è una idea di fondo condivisa : c’è!, ed è riassunta nella “delenda Cartago” frase storica con la quale significare che tutto deve essere distrutto per essere finalmente ricostruito su nuove basi e qui nasce il vero problema. La fase della distruzione può non tener conto di chi e cosa sono i demolitori; siano essi di destra, siano essi di sinistra non ha importanza perché una picconata ad un muro non ha colore; ma quando quel muro dovrà essere ricostruito il come tirarlo su non troverà un accordo possibile tra un fascista ed un ex comunista, tra un socialista ed un liberale tra chi non sa affatto come si costruisce e chi è architetto o ingegnere. Ma, si dirà, è un falso problema perché vi sono due leader che hanno già abbondantemente dimostrato di saper reggere le redini e di essere esaustivi in tutte le abbisogne e quindi sarà tutto demandato a loro che sapranno bene come muoversi. Si può non essere d’accordo, ma anche in questa affermazione c’è della logica e quindi è razionale e va comunque rispettata. Ma nel frattempo, e per tutte e tre le forze in campo, acquistano sempre più voce le espressioni di “quella gente”, definirle persone sarebbe troppo onore, il cui unico modo d’essere è la bestialità animale, l’ignoranza, l’incapacità al dialogo, la subornazione da slogan, l’idiosincrasia verso il diverso da sé, l’intolleranza per chi ragiona argomenta e cerca di trovare soluzioni condivisa nell’ambito dello stesso onesto corretto pulito fine ultimo. Da questo pericolo e da questa invadente invasione, tutte e tre le forze dovrebbero scarico, non dare loro voce, non ammetterne le esternazioni pena una auto ammissione di estremismo e indole integralista e fondamentalista che può anche essere ammessa, e non lo è, se dichiarata apertamente, ma non tollerata se spacciata per semplice vitalità di un corpo elettorale giovane che dev fare esperienza: NON SI VA DA NESSUNA PARTE CON L’INTOLLERANZA, LE MINACCE, LE TOTALE CHIUSURA AGLI ALTRI. Chiudo rinnovando le scuse per alcune mie risposte date ad uno tra i “costoro” come ultimi descritti; lo faccio non perché esse non fossero giuste, non fossero dovute, non fossero direttamente proporzionali all’invito rivoltomi, lo faccio perché per pochi secondi sono sceso al loro stesso infimo degradante livello e di questo mi pento in maniera sostanziale, perché IO, NOI, non siamo come costoro, NOI SIAMO DIVERSI!.