…. Matteo il grande … - di Francesco Briganti

05.05.2015 08:18

In questo paese le iniziative si moltiplicano di giorno in giorno ed a volte di ora in ora, quasi sempre ognuna di essa nasce con l’intento di affermare delle cose e quasi altrettanto di frequente per sottolineare delle distinzioni in base alle quali differenziarsi da questi o da quegli; tutto questo avviene quotidianamente nella vita di ciascuno di noi ora per un caso ora per un altro; così succede a livelli leggermente superiori come può essere un condominio e poi una circoscrizione e poi su e su fino alle istituzioni più importanti; ed è stato così anche per la nascita di quella miriade di pianetini che ruotano nella grande galassia della sinistra ed è ancora così anche in questo grande universo che è face book.

Migliaia, milioni di persone decise a dire la loro, pronte a scendere in campo in difesa dei propri ed altrui diritti, frammentate in una miriadi di gruppi ciascuno importante e ciascuno con adesioni più che numerose, ma ognuna distinta dall’altra per un accento o una virgola, una empatia presente o mancante; nessuna di queste entità, dal più piccolo dei gradi di importanza al più grande di essi, capace di catalizzare in una forza unica le tante voci di un coro apparentemente atteso allo stesso obiettivo, nei fatti dissonante e per niente coordinato; un coro con la potenzialità di un do di petto capace di far crollare un lampadario dal soffitto, ma afflitto dalla impotentia coeundi (incapacità ad accoppiarsi; ndr) più frustrante e paralizzante.

Eppure se c’è una cosa che il bamboccione gigliato ha, in quest’ultimo anno e mezzo, insegnato è che se si vuole una cosa bisogna prendersela; ci ha dimostrato giorno per giorno come si debba procedere a petto in fuori sulla strada della conquista piegando alla propria strategia, ogni nefandezza anche la più becera e maramalda; ci ha indicato la via stessa ed unica per liberarci da tutti coloro che in questa miseranda condizione in cui versiamo ci hanno ridotti: calpestarli!, senza pietà e senza rimorsi; indefessamente e pedissequamente, a fronte alta e mento proteso all’avvenire senza badare a se ed a ma, senza ripensamenti, senza rimorsi, senza alcun altra attenzione se non a quella del traguardo da raggiungere.

Matteo 1° il grande ci ha espressamente detto: “ … coglioni … ecco guardate come si fa!”.

Potrei citarvi un passo della Bibbia, o un capitolo di qualche libro di avventura, o dei versi di qualche grande poeta o sparare una cazzate alla Bersani per rendere più evidente e palese quanto nel paese della vergogna elevata a sistema, l’essere dei buoni cittadini non fa che aumentare l’ingordigia dei senza vergogna.

Dovrebbe bastare che ciascuno guardasse alla propria condizione, a ciò che gli accade intorno ogni giorno, alle innumerevoli malefatte di cui ci danno notizia normale quotidianamente per decidersi a rendere “L’OMAGGIO DOVUTO “ a questa classe politica e governativa specificatamente; eppure non serve la catechesi matteica, non serve la disperante condizione dei più, non serve la disaffezione di alcuni alla stessa propria vita, non serve lo sguardo sperduto di tutti quei ragazzi senza più dignità di un futuro possibile, non c’è protervia manifesta, arroganza esibita, sfacciatagine impudica e sbeffegiante …, sembra proprio che non ci sia cosa sufficiente a scuotere un nonpopolo senza amore alcuno per alcuno.

Dunque invece di accanirsi contro il renzismo la sinistra deve fare del renzismo la propria fede e filosofia e ciascuno di noi della sinistra vera deve, D E V E, ripetere a sé stesso come un mantra salvifico che è più importante di qualsiasi altra cosa e battersi per quel proprio sé riuscendo a capire che quel SE’ può vincere solo se si riunisce in un unico grande esercito.

Fare questo implica, però e non illudetevi altrimenti, che ciascuno cominci a dare segno di quel SE’ assumendosene in prima persona la logica del guerrigliero e del resistente, manifestando in ogni occasione del quotidiano il proprio disprezzo e disconoscimento di questo stato capolavoro del abuso e del sopruso, gestendo in prima persona il proprio egoismo e portandolo al eccesso del caos organizzato, della disubbidienza fine a sé stessa, del rifiuto più netto ad ognuna delle disposizioni che non gli dovessero sembrar giuste.

Oggi sciopera la scuola intesa come istituzione docente; lo sciopero inizia con le lezioni e termina con la fine delle stesse o giù di lì. Ci saranno fastidi per quei genitori che non sapranno dove parcheggiare altrimenti i figli; si grideranno slogan terribili per qualche ora; sfileranno cortei indignati e rissosi lungo vie disinteressate al problema specifico ed infastidite dall’ennesimo casino; nel frattempo Matteo 1° il grande, farà finta di niente come ha sempre fatto difendendo la propria strategia ed il proprio obiettivo: per lui, oggi, ieri e domani, qualsiasi cosa accada di simile, comunque non sarà successo nulla. PER LUI NON ESISTE ALTRO CHE MATTEO, IL SUO PROGRAMMA, LA SUA STARTEGIA, IL SUO TRAGUARDO e domani ogni cosa sarà esattamente uguale a ieri.

Perciò se davvero siete, O VOI CHE LEGGETE, in qualche modo interessati a che le cose cambino in questopaese, dovete cominciare a mettere meno mi piace sui socialnetwork e dovete impegnarvi di più e fattivamente nel sociale e basta; dovete far sentire la vostra voce ad ogni angolo di strada e manifestare ovunque, comunque, e sempre il vostro dissenso; solo in questo modo si riuscirà a dare vita a qualcosa di concreto, di unito, di fattivo, avendo come obiettivo quello stesso potere che mai e poi mai qualcuno, che lo avesse acquisito e non importa più come,

cederà spontaneamente.