…. Matteoachbar … - di Francesco Briganti
Normalizzare l’anormale è una delle leggi a cui questa società più si sottomette e più si adatta. Far finta che tutto proceda secondo canoni legali e usuali consente a tutti e ad ognuno di poter continuare nel proprio tran tran quotidiano come se ciò che accade intorno non sia che una inevitabile volontà del caso e non un vulnus, una offesa alla dignità, alla esistenza, alla vita di ciascuno. Il sentirsi degli imbeccili, ingrati e stoltamente contrari, infonde quel minimo di senso di colpa che poi è la ragione ultima del: “ … ma andate tutti affanculo, me ne resto a casa e neanche spendo il tempo per una croce su di una scheda elettorale …!”.
Il vangelo secondo Matteo sciorinato ieri dalla trasmissione di Mentana mi ha dato il voltastomaco; mi ha ingenerato quel odio profondo per i farisei che uccide, alla fine, solo chi odia e, mi ha fatto sentire un idiota. Secondo il putto fiorentino, e nonostante i tentativi non sempre riusciti di un Travaglio e di un Da Milano, giornalisti di tutto rispetto attesi a contrastarlo nel suo dire, questo è il paese di Bengodi e non la citta-stato di Pulcinella; questo è un paese in convalescenza; questo è un paese che grazie al suo profeta fiorentino sta cambiando l’Europa; questo è il paese che “… un passo alla volta, per carità … “ nel mentre che i morti, morali e materiali dell’intanto, non sono altro che un trascurabile effetto collaterale.
La legittimazione del cavalloditroia Renzi è stata in quella trasmissione più volte celebrata ed esaltata; il continuarecon domande e contestazioni sul cosa, sul quando, sul perché ad ogni risposta non faceva altro che stabilire due posizioni quella di un rappresentante legittimo di un governo e quella di giornalisti a giustamente vagliarne il cammino; non si è mai avvertita l’unica vera atmosfera che si doveva respirare quella generata dalla domanda: “ … chi ti dà il diritto di sedere su quella poltrona?!”. Tutto il resto non avrebbe più avuto alcuna ragione di essere.
Matteo Renzi è stato nominato da un presidente della repubblica che occupa, al di là della Costituzione, una carica a cui avrebbe dovuto rinunciare mesi fa; quel presidente è stato eletto da un parlamento che la corte costituzionale ha definito illegittimo in quanto eletto con una legge illegittima; quel presidente ha nominato senatore a vita un uomo che poi gli è servito per scalzare un premier bavoso e “rattuso”; quel presidente, sacrificandosi (!) ad una disperata richiesta di aiuto per manifesta incapacità ha, al di là della Costituzione, spudoratamente espresso la propria transitorietà ed è ancora quel presidente colui che ha, letteralmente imposto il Renzi al parlamento; a quel parlamento che ha votato una fiducia ad un Renzi non eletto e che, ancora, continua ad essere sottoposto ad un ricatto continuo con istanze di fiduciaalgoverno illegittime se è vero che questo governo ha una propria maggioranza.
E’,infine, sempre il Renzi quello che spaccia per volontà popolare una percentuale di voto pari al venti per cento degli italiani per di più ottenuta in una competizione elettorale non legata alle effettive necessità degli italiani.
Renzi ha pochi meriti: quello di aver convinto gli ex democristiani transfughi nel pd, quello di aver preso per il culo gli ex comunisti pentiti che non vedevano l’ora di lavarsi da quell’onta del loro passato, quello di aver convinto la destra che infiltrandosi a sinistra era più facile averla vinta, quello di aver imbonito stupidi, illusi e cretini genetici che le chiacchiere pesano più dell’oro o comunque dei fatti!.
Questo è il quanto essendo un quanto, per altro, incompleto e sottaciuto dai più. E dunque ed allora di cosa stiamo parlando?.
Ammettiamo pure che Mussolini avesse costretto i treni ad essere in orario; diciamo anche che le bonifiche dell’agro pontino avessero dato lavoro a migliaia di persone; diciamo, infine, che avesse trasformato un paesedelcazzo in un impero, tutto questo avrebbe forse fatto diventare una infame dittatura in un governo legittimo e rispettabile?. Io continuo a sostenere di no.
Appartengo a quella schiera di persone che considerano la COSTITUZIONE una dichiarazione di principi e non un elenco di intenti; continuo a credere che il dialogo ed il rispetto siano alla base di ogni fondamento democratico, continuo a credere che non basti un sorriso sfrontato davanti ad una telecamere per legittimarsi e legittimare una occupazione proditoria ed usurpatrice.
Ma come sostenevano alcuni amici solo pochi giorni fa è ogni giorno più vero il detto …
meglio soli che male accompagnati!.