... meno due ... la buona scuola - di Francesco Briganti

17.06.2016 09:54

Vi parlerò di una truffa; o, forse e per meglio dire, di un furto con destrezza; di come uno stato criminale faccia dei propri cittadini niente altro che burattini da muovere a piacimento depredandoli di quanto più gli è possibile.

Ci sono giovani, ragazze e ragazzi,e non più giovani che, dopo aver studiato per anni, dopo aver preso una laurea, magari due, attendono di poterla mettere a frutto e riuscire in quella che può essere una vocazione, un semplice lavoro come un altro, un modo di sbarcare il lunario: vorrebbero insegnare.

Il caos della scuola è decretato dal fatto che, come ogni altra cosa in questopaese, si è data preferenza ad una politica finanziaria, attenzione perché l'economia è un'altra cosa, colpendo, a poco a poco, ogni eccellenza; da qui una sanità sempre più alle corde; una giustizia nelle mani del Signore, una scuola riformata più e più volte da persone, alcune ignoranti al punto di far paura, per le quali era possibile l'esistenza di un tunnel dalla svizzera al Sasso; una burocrazia fine a sé stessa ed inutile quanto una manciata di sale nell'oceano.

Dunque la scuola ed i precari. Ognuno di questi ragazzi e non più giovani, ci sono cinquantenni che non hanno visto una messa in ruolo nemmeno nei loro sogni, accolgono come una manna dal cielo ogni chiamata alla professione. Alcuni più spesso di altri, alcuni per pochi giorni altri per mesi o per, così come si dice, una chiusura d'anno, fino, cioè, al termine del periodo scolastico. Ciascuno di loro, comunque ed a prescindere, insegnando matura dei diritti, tra questi il pagamento delle ferie non godute.

Ora, succede che nei nuovi contratti che essi firmano ad ogni nomina ci sia scritto, ed è testuale: " La liquidazione relativa alle ferie non godute spetta esclusivamente nel limite di quelle non godibili per incapienza rispetto ai giorni di sospensione delle attività didattiche compresi nel contratto ". il che tradotto in termini comprensibili a tutti significa che i giorni festivi e feriali compresi nel periodo di insegnamento devono considerarsi come ferie: cioè: NON PAGHIAMO LE FERIE NON GODUTE!.

Detto che le ferie uno dovrebbe potersele fare, nei limiti del possibile, a proprio piacimento, tutto questo non è altro che un furto bello e buono e non perché lo dice Briganti, ma perché la Corte di Appello dell'Aquila ha stabilito con sentenza N° 142/2016 pubblicata il 11/02/2016 RG n.793/2015 che precario o non precario chi lavora ha diritto alla ferie e se non le fa gli si devono pagare.

Ciò nonostante nei contratti continua ad esserci la dicitura di cui sopra giacché come ogni altra cosa in questo paese chi deve fare le spese della crisi, non sono mai né i ricchi, né i politici, né imbroglioni, evasori ed intrallazzatori, ma solo coloro i QUALI LAVORANO!.

Perciò e a due giorni dalle elezioni, ed alla faccia dei servi genetici, quando andrete a votare, se vorrete andarci, ricordatevi anche di questo, dopo di che, votate secondo coscienza sapendo che chi ci governa, di sicuro e nello stesso momento ...

se la sta facendo addosso per la paura!.