… midnight cowboy … - di Francesco Briganti

19.03.2014 06:44

I numeri, arabi o latini che siano, esprimono un concetto chiaro, definito e quando ci fosse onestà d’intenti anche definitivo. Si è parlato attraverso di essi, ad esempio, delle risorse della Dia (direzione investigativa antimafia) o di quei miliardi risparmiabili attorno ai quali fondare la resurrezione di questo paese o, almeno, coltivarne una speranza.
Oggi, voglio continuare ad usare dei numeri per esprimere delle altre cose; quelli che userò potreste giocarli al lotto oppure, abbinandone degli altri, al super enalotto, eccoli: 2 27 49 76 . Una combinazione possibile sulla ruota di Milano che tra ambo, terno e quaterna potrebbe farvi, per una volta nella vita, essere felici nel rendervi conto che state sfruttando, VOI LUI e non viceversa, il sig. Berlusconi, una volta onorevole (deche?) ed ora pregiudicato con sentenza passata in giudicato anche per quanto riguarda gli anni di interdizione dai pubblici uffici.
E dunque, due, infatti sono questi ultimi; ventisette sono gli anni della fidanzata del piccolo padre di Arcore, una giovincella dallo stomaco sicuramente forte e sorretto da un amore certamente edipico nella sua genesi; quarantanove sono gli anni di differenza tra il padre e la pronipote innamorata; settantasei quelli invece del vetusto nonnino.
Fossi in Voi, io sfrutterei, anche la probabilità di una estrazione possibile su tutte le altre ruote visto che l’Italia intera ha goduto ampiamente e lungamente delle manifestazioni, burlesque e non, del grande, piccolo, vecchio Silvio.
Essendoci brevemente occupati di questo aspetto ludico dei numeri, i quali non mentono mai, ricordatevelo!, passiamo a considerare un altro aspetto divertente e sempre relativo al “boss in tredicesima” dalle milanesi ascendenze. Pare, dico pare solo per prudenza e mal celata vergogna, egli voglia candidarsi alle prossime elezioni Europee. Detto subito che nel parlamento di Strasburgo e/o in quello collegato in Francia non ci sono partiti fondati sulle nipoti arabe o che abbiamo nello statuto come condizione per essere eletti l’esigenza di una condanna per evasione fiscale o che richiedano, almeno e/o come estrema ultima chanche, un avviso di garanzia per corruzione, per collusione, per abuso di potere o anche solo per sospetto di mafia, proprio non riesco a vedere, per quanto guardi ed osservi, dove egli potrebbe collocarsi.
Premesso che cosa ben più pittoresca sta nel fatto che tutti quelli già ivi residenti e tutti quelli che, candidatisi parimenti, sono in attesa di sostituire o affiancare questi ultimi, nonché i giornalisti di tutto il mondo, i cittadini di tutta Europa e chiunque nell’universo creato abbia un minimo di etica ed intelligenza, separatamente ed insieme rifiutano epidermicamente, acusticamente, otticamente ed olfattivamente anche la sola idea di una sua candidatura, ecco che non si capisce come mai la sola signora, parola grossa lo so,ma ad una donna occorre sempre portare rispetto ed io lo faccio, Santanché ritenga non solo giusta, ma addirittura doverosa e risarcitoria quella tale candidatura.
Doverosa e risarcitoria. Il Berlusca DEVE essere candidato ed eletto; perché?. Quali stramaledette motivazioni pubbliche può avere una simile pretesa? O forse ce ne sono alcune nascoste, sul tipo delle valigie, diplomatiche e non, piene di cocaina da portare a spasso nel mondo come di abitudine fanno le sue onorevoli amicizie?; potrebbe essere che il tacco dodici della Bovisa non sopporti più lo smog milanese o il profumo delle arance palermitane e, dunque, ambisca ai croissant middle-europei?; o semplicemente il tipo vuole, illudendosi, dimostrare di non essere oramai vinto dai vizi, dalle nefandezze e dalla ignominia che sin qui lo ha contraddistinto?.
Mah!; per me, il corto milanese ambisce solo ad un passaporto comunque acquisito, comprato, giustificato, dato che la galera o lo zappare un orto sono luoghi ed attività che piacciono sempre meno ed a meno persone. Riguardo al risarcitorio, mi annovero tra quelli che pensano che il più alto che onesto si sia ampiamente ripagato della sua pochezza politica in un ventennio dal nulla politico, dallo zero assoluto in etica, dal trenta e lode in schifezze varie e da ogni punto di vista possibile considerate.
Quindi: Berlusconi icona vittima e martire nonché, ad un tempo, reo condannato ed imputato in attesa di ulteriori giudizi; la Santanché musa e, contemporaneamente, vox clamans ovunque la si lasci parlare e dire la sua, ascoltata o no che sia; un Sallusti per la causa elezioni raccoglitore di firme dai soliti imbecilli che pur di far vedere che esistono firmerebbero anche la loro condanna a morte, ed ecco una compagnia teatrale dalla vis eroticomica tragedisticamente surreale, fantascientificamente ottimista in scena per i prossimi due mesi con lo scopo di evidenziare, urbi et orbi, che nel nostro paese non c’è limite alla abiezione, alla stupidità ed alla follia esprimibile; è un dato di fatto che, dall’alto e/o dal basso, un motivo per renderci unici, soli e decisamente catalogabili per quello che siamo …
NOI, riusciamo sempre a trovarlo!.